Durante la Quaresima il cristiano è chiamato, attraverso la preghiera, la meditazione della Parola di Dio e la celebrazione dei Sacramenti, ad aprire la porta del proprio cuore a Gesù, che viene a far Pasqua con gli uomini e le donne di oggi.
In questo “tempo liturgico” ci accorgiamo che, intuendo qualcosa di più del cuore di Gesù, possiamo penetrare più a fondo i segreti della fede.
Impariamo che le sofferenza e le ferite di Cristo sono anche le nostre sofferenze e ferite e comprendiamo che, stando più attenti ai nostri contemporanei, è possibile inoltrarsi con loro alla scoperta della verità della vita. Il cammino della Quaresima si concluderà al Venerdì Santo e sarebbe bello confluisse in un’iniziativa di solidarietà con chi è nell'indigenza e patisce la fame. Guai però se il gesto fosse usurato dall’abitudine e non motivato da un cammino di conversione interiore che potrebbe svolgersi in alcune tappe.
Ogni anno in Italia buttiamo nella spazzatura 600 mila tonnellate di pane, pasta e farinacei come avanzi di pasti. Nello stesso tempo mangiamo troppa carne, favorendo obesità, diabete e diverse malattie di cuore: tale minaccia coinvolge il 30% degli italiani.
Se negli Stati Uniti si mangiasse il 10% di carne in meno, nel terzo mondo si nutrirebbero 60 milioni di persone in più. Non sono cifre approssimative, sono scientificamente documentate!
Dobbiamo convincerci e convincere che l’elemosina o i “fioretti” (per sentirci buoni) non sono sufficienti (in verità non lo sono mai stati), per risolvere il problema della fame nel mondo.
Più che moltiplicare il pane, il Vangelo comanda di spezzarlo e condividerlo… aprendo la casa, donando tempo, incontrando l’altro.
Nel mondo la crescita demografica fa problemi: tuttavia non mancano i mezzi per sfamare l’umanità. Troppe sono le terre abbandonate a se stesse, improduttive… in alcuni paesi “la rivoluzione verde”, frutto anche di nuove tecnologie, in breve tempo ha raddoppiato i proventi agricoli, riducendo il numero degli affamati. Nel mondo ci sono veramente risorse per tutti, a patto che non vi siano ingordi… Però il buon uso delle risorse esige il bando delle industrie belliche per investire sulla formazione dei giovani e sul lavoro sano.
Meno cose alla moda (sovente di pessimo gusto) e più valori.
In Quaresima al digiuno tradizionale, che ci fa astenere dai cibi e dalle bevande, aggiungi anche quello televisivo, telefonico, automobilistico, dal computer…
Adotta il “consumo critico”: ossia compra solo prodotti che non inquinino e non contribuiscano ad accrescere la povertà nel mondo.
Con un itinerario di questo tipo il “nostro gesto” del Venerdì Santo sarà tappa significativa di un cammino che deve continuare.
don Mauro
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