SAGRA DELLA COMUNITA’
Buona Festa! Cresce la disponibilità a mettere la nostra vita al servizio degli altri? Maria, la mamma celeste, illumina la gioia del nostro cammino di Comunità Pastorale e ci invita ad imitarne le sue caratteristiche. E’ la Vergine in ascolto:davanti a Lei dobbiamo deporre tutte le nostre false sicurezze e coltivare come Lei la capacità di ascoltare. E’ la Vergine orante:Lei si fa voce di chi non ha voce! C’è forte bisogno di testimonianza di preghiera da parte di tutti. E’ la Vergine feconda: presso la croce Maria rivive il momento della sua maternità diventando Madre del popolo della nuova alleanza. Abbiamo bisogno di aprirci al gusto del vivere, del non rassegnarsi, del non lasciarsi cadere le braccia. E’ la Vergine offerente:prima di chiedere, è pronta a donare se stessa. Vorrei tanto diventasse lo stile del nostro essere cristiani: aprirsi alla generosità, solidarietà partendo sempre da sé, non aspettando che siano gli altri a muovere i primi passi nel fare pace, nel perdonare, nel sorridere, nel tacere la parola che ferisce. Solo così saremo davvero offerenti. E’ la Vergine vigilante:sa attendere pazientemente la vittoria di Cristo. Anche per noi l’attesa ci veda operosi, attenti e attivi al nostro posto. La Sagra della Comunità ha come primo scopo insieme a quello di onorare la Vergine Maria e di invocare la sua protezione materna sulla nostra Comunità, quello di farci scoprire il nostro essere una famiglia, la
famiglia dei figli che Dio ama. Ultima Festa dell’anno, conclusiva del cammino incominciato a settembre, dove si festeggi la Comunità stessa che ci ha radunato, convocato, aiutato e cresciuto nella fede.
Ringraziamo il Signore per il dono della Comunità e preghiamo perché siamo capaci di viverlo con fedeltà. A me ed a ogni educatore ricordo il vecchio proverbio: “Le parole senza esempio sono come il sole d’inverno: illumina ma non riscalda”. non riscalda”. Paolo VI, da pari suo, l’ha elaborato in una formulazione più perfetta: “Il mondo non vuole dei maestri ma dei testimoni; se accetta e accetta qualche maestro è perché lo trova anche testimone”. Carissimi invitiamoci ad un proposito: quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro gli altri. Hai le tue responsabilità, hai i tuoi doveri; se hai il coraggio di un’auto critica serena e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Buona Festa, allora!
don Mauro