TRE MOTIVI PER SPERARE
Avvento, l’attesa è una componente dello spirito umano tra le più profonde: se manca questa dimensione ogni cammino rimane senza speranza. E senza speranza non c’è vita. Ma nel nostro contesto c’è ancora capacità di attesa? Se sì, di chi? Di che cosa? Come la possiamo vivere questa attesa?
Gli interrogativi si accavallano in modo tumultuoso: ma che cosa non c’è di tumultuoso in questo vorticoso fine anno? Mi pare bello dunque rinchiuderci per qualche momento nella “cella interiore” del nostro silenzio e individuare nel segreto le motivazioni per cui un credente può guardare al futuro con speranza.
1. Il motivo di fondo per cui un cristiano non deve perdersi di fiducia è che il Regno avanza, il Signore viene: questa è la verità delle cose. Sì, in modo impercettibile, senza far rumore, senza telecamere o microspie, ma attraverso le sottili percezioni della coscienza, questo Gesù si rivela il vero “Signore” della storia, di ogni uomo, di ogni tempo, di ogni situazione. Ne ho avuto qualche esperienza proprio in questi tempi: persone che sembravano lontane, miscredenti “pecore perdute” hanno invece dimostrato in alcune situazioni esistenziali (dolore, malattia, prove di ogni genere!) un vero bisogno di Dio, la ricerca del suo volto.
2. Voglio sperare inoltre in un forte rilancio dell’evangelizzazione: le forme si semplificano per certi aspetti (si privilegia l’annuncio, la fede e non invece superstizioni, forme magiche) e si tende a ricercare forme non sospette che ti diano certezze nel cammino della vita. Come si spiega la diffusione di forme orientali di preghiera o ricerca di sette e religioni esoteriche se non con il bisogno struggente di Dio cui appoggiarsi nelle diverse circostanze della vita? Come comunità ci troviamo forse impreparati: abbiamo bisogno di lavorare con maggior precisione: la messe è davvero molta!
3. Infine, guardando fuori casa, con lo sguardo rivolto alla società, alla polis, vorrei sperare in una riduzione di tensioni, di un tasso di conflittualità che si avvicina ad una soglia pericolosa! Ma questo la somma di comportamenti individuali e collettivi in cui si assommano rivendicazioni selvagge, pretese impossibili, truffe inimmaginabili: la miscela è forte e la detonazione potrebbe accadere da un momento all'altro. Non voglio essere un sognatore svampito né un becchino saccente, ma invito ad alzare il tiro della speranza perché quanto abbiamo ricevuto in eredità, non si sgretoli sotto lo sguardo dell’indifferenza! Bambino Gesù, aiutaci a sperare di più.
don Mauro