Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA
Vorrei ancora dire una parola, un augurio, riguardante questo periodo forte e incisivo del’Avvento (siamo alla terza settimana, ormai a metà del cammino).
Tempo dell’attesa, perché è tempo di speranza!
“ L’ attesa è la trama stessa della vita. Essa la sottende di forza e di debolezza. E’ di volta in volta il suo fremito ed il suo trampolino di lancio, la sua memoria e il fremito del suo cuore”
(F.Debuyst)
L’attesa ti fa sempre giovane: anziano è colui che non attende più nulla dagli altri né da sé; è uno spento cioè un morto dentro. Invece il credente viene sempre guidato dalla speranza nell’attesa di qualcuno che viene ad appagare desideri, le aspirazioni e le sue tensioni più forti in ordine al pensare, al decidere, all’amare.
Ma io cosa attendo? Meglio, chi attendo? In avvento trovo tre persone che mi guidano all’incontro con Gesù:
Isaia, profeta della speranza, che per anni continua a raccomandare al popolo, ai suoi capi di riporre in Dio ogni speranza; Lui stesso vi darà un segno: “ la Vergine concepirà e vi partorirà un Figlio, Dio con noi, l’Emmanuele”. La speranza in Dio è premiata oltre ogni attesa! Anche oggi!
Giovanni Battista, è il battitore libero in questo Avvento. Ci porta incontro a Gesù nel Natale, uscendo dalle nostre false sicurezze per fidarci di Lui che non è né mago, né ciarlatano!
Infine L’ Avvento è proprio un tempo mariano di prima qualità; forse il più antico e il più originale! Ella è la vera donna di parola: poche chiacchiere e tanta disponibilità. Siamo invitati ad assumere Maria come modello e a prepararci ad andare incontro al Salvatore che viene “ vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode ( Marialis Cultus 4).
Quali dunque gli atteggiamenti che la Chiesa raccomanda nella celebrazione feriale e festiva?
Li accenno brevemente:
Vigilanza nella fede che va alimentata con la riflessione quotidiana, cultura religiosa per riconoscere i “ segni “ che Gesù ci manda del suo prossimo arrivo.
Lasciare le vie tortuose del male per convertirsi al Signore con cuore sincero: quali macigni o sassolini ho da togliere dal cuore, dalla vita, dalla professione, dai miei impegni per fare posto con gusto al Signore che viene? La pratica dell’esame di coscienza è fondamentale e noi invece la trascuriamo; se ci guardassimo dentro con maggior puntiglio, non solo macigni, ma pure erbacce che sono le nostre diffidenze, paure, incapacità di comunicazione!
Testimoniare la gioia perché viene il Signore e noi siamo proprio contenti. Dirlo, testimoniarlo, annunciarlo con la pazienza della vita nell’incontro con le persone: ascoltando, sorridendo, incoraggiando!
Accoglienza: è una tematica tanto ricordata, ma poco praticata.
Quante proposte religiose, culturali, educative vengono fatte dalla parrocchia per prepararci bene al Santo Natale: non lasciamole cadere nel vuoto, nell’aridità del nostro spirito. Facciamo nostro l’invito di papa Francesco: “ non lasciatevi rubare la speranza e il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo, con il lievito del Vangelo, cominciando dalle periferie umane ed esistenziali”.
Sì, la gioia del Vangelo vinca il pessimismo! Buon cammino, coraggio!!