II di PASQUA
O DELLA DIVINA MISERICORDIA
Che belle celebrazioni ha vissuto la nostra Comunità in questa settimana! E’ stata davvero una Settimana Santa sia per gli eventi ricordati e celebrati sia per la partecipazione devota e numerosa della Comunità. Sia ringraziato davvero il Signore! E grazie a ciascuno di voi!
Il “tempo pasquale” è proprio quel periodo prolungato e radioso che permette di diluire nella meditazione e nella assimilazione personale i doni, le grazie, i misteri celebrati in questi giorni.
Cercheremo dunque di viverlo con tanta solennità: ci aiutano i testi, le letture delle messe di questi giorni con quel ripetersi martellante dell’ Halleluia.
E’ un invito a riconoscere le grandi opere compiute da Dio, cui noi a “bocca aperta”, nella meraviglia e nella lode ripetiamo con fede gioiosa e rinnovata: “lode, lode a Dio”!
Prorompe dal mio cuore la gioia e la riconoscenza. Quando questi eventi calano dentro il cuore allora il cuore si apre, reagisce, vive.
Davvero ho ricevuto una bella soddisfazione come sacerdote: e di questo, qualche volta (non sempre) si ha pure bisogno. Un grazie va a tutte quelle persone (e non sono poche) che hanno permesso e reso possibile lo svolgimento curato, attento, disponibile di tutte le funzioni. Non le elenco – correrei il rischio di escluderne qualcuna – tutti si sentano davvero ringraziati perché hanno contribuito e non poco, al buon svolgimento dei vari riti.
Ma adesso vogliamo alacremente camminare verso gli ulteriori impegni che ci attendono nei prossimi mesi; sono caratterizzati dai Sacramenti che derivano dalla Pasqua: Prime Comunioni, Cresime, Anniversari di Ordinazione Sacerdotale e consacrazione con la preghiera incensante per il “dono di un sacerdote” per la nostra Comunità Pastorale, e l’inizio dell’oratorio feriale con la festa del “Grazie”, la Sagra della Comunità. Anche questi “impegni” che ci attendono dovranno essere l’occasione per irradiare attorno a noi, con gli atti semplici della vita quotidiana e senza forzature, la gioia interiore e la pace che sono i frutti della consolazione dello spirito. Infatti “credere in Cristo” morto e risorto per noi, significa essere testimoni di speranza con la parola e con la vita.
A noi dunque il compito di accogliere la pace del Signore ma anche e soprattutto di portare la pace al mondo intero sempre sull’esempio di Maria che stando con i discepoli li conforta, li rimette insieme, li incoraggia.
Oggi poi siamo invitati a celebrare e a vivere la Festa della “Divina Misericordia”, la Festa voluta da Gesù e confermata da San Giovanni Paolo II il 30 Aprile dell’anno 2000. Mi è gradito riportare alcune affermazioni dal diario di Santa Maria Faustina Kowalska:
“Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte tutte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione e alla comunione riceve il perdono totale delle colpe e delle pene … l’umanità non troverà pace finchè non si rivolga alla sorgente della Misericordia” (Quaderno II, pag. 267)
“Nessun’anima troverà giustificazione finchè non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la Festa della Misericordia e i sacerdoti, in quel giorno, devono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia”
(Quaderno II, pag. 227).
don Mauro