IV DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE
Carissimi,
oggi celebriamo la Festa dell’Oratorio ad Arnate. Cominciamo lì a sintonizzarci, a pregare, a rilanciare e custodire la bellezza di questa istituzione tipicamente ambrosiana; la continueremo la settimana prossima con la Festa dell’Oratorio a Madonna in Campagna.
Una “scelta pastorale” vuole sottolinearne la bellezza e l’importanza del camminare insieme: oggi all’oratorio San Giovanni Bosco di Arnate, domenica prossima all’oratorio San Giovanni Bosco di Madonna in Campagna, tutta la Comunità Pastorale convocata e riunita prima in uno poi nell’altro oratorio.
Quest’anno poi la Festa è ancor più grande perché vogliamo accogliere in mezzo a noi don Stefano Perego che vivrà il suo prezioso servizio e la sua presenza educativa nella nostra Comunità e dare il nostro saluto a Carlo l’animatore che ha iniziato a condividere con noi alcuni momenti della settimana.
Mi pare allora bello rinnovare l’augurio fraterno e amico perché la “gioia” dei loro cammini sia partecipata e condivisa da tutta la Comunità Pastorale.
L’Oratorio è: “lo strumento privilegiato e prioritario con cui svolgere l’impegno educativo della Parrocchia nei confronti di tutta la popolazione giovanile. Esso è una Comunità che educa all’integrazione fede – vita, grazie al servizio di una Comunità di educatori, in comunione di responsabilità e di collaborazione con tutti gli adulti”(Sinodo 47° n. 218 § 1).
Suo compito prioritario è quello di mostrare ai ragazzi e ai giovani che la strada della fede è possibile ad ogni età – anche questa – e in questo tempo. Crescere cristiani, assomiglianza di Gesù che cresceva “in sapienza, età e grazia, davanti a Dio e agli uomini” (Lc.2,40).
Vogliamo dedicare ben due giornate per fare Festa ad un luogo dove si dedicano tempo ed energie per educare alla e nella fede i nostri ragazzi, adolescenti e giovani.
Far Festa è pure ricordare il senso delle cose che occupano calendari, interessi e affetti: e su qui non ci piove perché l’affetto di coloro che lo frequentano e l’hanno frequentato rimane inalterato per tutta la vita. “anche da grande non si abbandonerà la via che si è percorsa da bambini” (Siracide).
Far Festa in Oratorio significa pure ricordare, non solo un luogo, ma pure uno stile, tipicamente cristiano: la gratuità dell’accoglienza. Questa è una virtù che ti fa incontrare l’altro per quello che è, non per altre motivazioni. Mi fa incontrare una persona, nella sua ricchezza e povertà, non lo snobba, ma lo guarda come dono di Dio, chiunque egli sia.
Fare Festa in Oratorio (e questo ci deve stare tanto a cuore!) è farsi carico di quelli che non ci sono, si sono allontanati, fanno fatica ad esserci. Il don del Vangelo che siamo chiamati a portare, non è una buona notizia riservata a pochi, ma l’ansia che Gesù sia conosciuto, amato, accolto … questa deve essere la preoccupazione degli educatori, allenatori, animatori, frequentatori – a proposito: ne servono!!!
Il dono del Vangelo va fatto; certo, la risposta non è poi di tutti, il gioco della libertà è davvero rischioso!
Mi permetto all’ora di indicare qualche meta esemplificativa: verso dove siamo diretti?
Il futuro della fede nella nostra Gallarate è qui, e parte da qui: aiutarci a fare questo passaggio, da una fede ricevuta per tradizione, ad una adesione libera e personale nella convinzione!
don Mauro