DELLE PALME
La Domenica delle Palme è di gran lunga la più frequentata dell’Anno; anche i “pasquiroli” cacciano la testa in Chiesa anche solo per prendere quel simbolico ramoscello di ulivo: pur semplice, parla tanto, evoca un fatto (l’ingresso di Gesù a Gerusalemme), simboleggia un mistero (l’ulivo è simbolo di pace) come quello che Noè ricevette dalla colomba dopo il diluvio universale! Ma questa bellissima giornata ci richiama all’imminenza della Pasqua: delle Feste la più Santa, la più Venerabile.
Io vorrei avere spazio, tempo, possibilità e capacità per far capire la bellezza di questa Settimana tutta da vivere, da gustare, da celebrare con la propria Comunità! Dobbiamo fare il massimo sforzo perché i segni parlino, la presenza sia più assidua, devota, raccolta.
In questa settimana sono rievocati, ricordati, rivissuti, celebrati i misteri della nostra salvezza.
Il Triduo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù è il vertice di tutto l’anno liturgico poiché l’opera della redenzione umana e della piena glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale col quale “morendo ha distrutto la morte, e risorgendo ci ha ridato la vita”.
Il fulcro di questi giorni è Sabato 26 Marzo quando attraverso la veglia pasquale rivivremo i momenti più significativi che ora voglio elencare brevemente:
E’ di notte che tutto questo avviene: c’è la notte della creazione, c’è la notte della nascita di Gesù , c’è la notte della sua risurrezione gloriosa. Non aggiungiamone altri!!! I miei desideri sono quelli del Signore della parabola: “Ho preparato tutto questo per voi! Venite!”.
La Chiesa in questi giorni diventi davvero la nostra seconda casa; qui sono i nostri più sacri appuntamenti ai quali, nessuno che si dica credente, amico di Gesù, può e deve mancare! Chi viene con una distensione e tranquillità se ne torna a casa pieno di gioia, “ Contento come una pasqua”… perchè sa che non c’è nulla di più grande che lo possa riempire e gratificare.
E’ il mio grande desiderio e sogno: innervare la vita con la liturgia senza produrre opposizione, distacco! Così, infatti, si forma il credente maturo su una solida spiritualità pasquale e battesimale.
Allora l’augurio si fa struggente invito e insistente preghiera a non tralasciare nessuna occasione di presenza e interiore partecipazione.
don Mauro