Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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Avvisi e calendario di domenica 19 ottobre 2014

PapaPaoloVIDEDICAZIONE DEL DUOMO DI MILANO

Oggi il Papa bresciano Paolo VI sarà proclamato beato. Paolo VI è stato un grande Papa. Tra i documenti del pontificato montiniano metto l’Enciclica sul dialogo Ecclesiam Suam (1964), quella della scelta di campo accanto ai popoli poveri che è la Populorm progressio (1967) e l’esortazione apostolica sulla gioia cristiana Gaudete in Domino (1975). Tra gli atti, il pellegrinaggio in Terra Santa (1964), la missione all’Onu (1965), le visite pastorali in tutti i continenti (è il primo papa viaggiatore in epoca contemporanea). Tra i gesti, la richiesta di perdono ai fratelli separati (1963) e il dono della tiara ai poveri. Infine il “pensiero alla morte”, o testamento, con lo straziante saluto a “questo mondo immenso, misterioso, magnifico”. Il suo capolavoro fu la conduzione del Vaticano II : eletto per quell’impresa, la compì con sicurezza e nei 15 anni turbinosi in cui fu papa seppe evitare che si compissero scismi e fratture irreparabili nel corpo della cattolicità. Nel decentramento delle funzioni e dei poteri all’interno della Chiesa, nell’apertura ecumenica, nelle trattative con i paesi comunisti è giunto senz’altro più avanti di quanto veniva richiesto dall’insieme dei Vescovi. Nell’etica sessuale e nella disciplina del clero, invece, le sue decisioni sono state spesso di segno restrittivo rispetto alle attese più diffuse. Paolo VI ha avviato una riforma del governo centrale della Chiesa che – a mezzo secolo della sua elezione – non è ancora completata, ma che nessuno dei suoi successori ha sconfessato, e che Papa Bergoglio ora sta riprendendo dove Egli l’aveva lasciata. Sotto la sua guida, e in seguito a una sua chiara indicazione, i padri conciliari stabilirono sull’ Ufficio dei Vescovi (1965) che le decisioni delle Conferenze Episcopali, su materie previste di diritto canonico, fossero vincolanti per i singoli Vescovi, facenti parte di ciascuno di esse. Fu  una scelta di portata storica, la prima dopo il Concilio di Trento in poi, che abbia segnato un’inversione di tendenza: dalla centralizzazione al decentramento. L’Ecumenismo è stata una delle sue attività centrali. Ma ci sono anche campi nei quali Paolo VI ha svolto una tenace, impopolarissima azione di contenimento delle tendenze innovatrici: per esempio, quello dell’etica sessuale. l’Enciclica Umanae Vitae del 1968, che riaffermava la proibizione tradizionale dei metodi “ artificiali” di controllo delle nascite e la dichiarazione del dicembre 1975 su  “alcune questioni di etica sessuale”, sono i suoi documenti importanti in materia. Strettamente legata alla difesa della tradizione cattolica in campo sessuale è l’azione svolta da Paolo VI nella riaffermazione del celibato dei preti. Paolo VI sin dagli anni cinquanta aveva sostenuto l’importanza dei laici per la vita della Chiesa. Non gli fu difficile il 2 Ottobre 1974 esortare i membri del Pontificio Consiglio dei laici con queste parole:”l’uomo moderno, impegnato nella conquista e nell’utilizzazione della materia, ha fame di qualcos’altro, prova una strana solitudine. Il cristiano che si dona completamente a Gesù Cristo conosce un altro mistero che è più insondabile della materia. Il mistero di Dio che invita l’uomo a una condivisione di vita in una comunione senza fine col Padre il Figlio e lo Spirito Santo … occorrono oggi più che mai dei testimoni dell’invisibile. Gli uomini di questo tempo sono esseri fragili che conoscono l’insicurezza, la paura, l’angoscia. I nostri fratelli hanno bisogno di incontrare fratelli che irradino la serenità, la gioia, la speranza, la carità, malgrado le prove e le contraddizione che toccano anche loro …”. Montini insomma, seppe dar voce alle domande e al dramma dell’uomo contemporaneo, offrendo la bellezza di una risposta persuasiva: Cristo, verità dell’uomo! La sua beatificazione è un atto ecclesiale ma anche una proposta alla città di Milano.

Don Mauro

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