V DOPO PENTECOSTE
Ballottaggio per le elezioni amministrative, responsabilità e occasione da non perdere. Esercitiamo il nostro diritto ad esprimere con coscienza la nostra preferenza; andiamo a votare! Sentiamoci chiamati in causa in prima persona, superiamo il pericolo e la tentazione dell’astensionismo! Possiamo dare un contributo importante esercitando un’autentica corresponsabilità.
Dalle urne il risultato che ciascuno di noi avrà contribuito a realizzare … e poi il cammino futuro che attende la squadra del neo eletto Sindaco. E di lavoro ce né davvero tanto da fare. Molte persone si sono allontanate dalla politica, altre hanno deciso di non andare a votare sconfortate e deluse, adducendo la scusa che la politica è una cosa sporca, disdicevole: meglio buttarsi nel volontariato, in qualche ambito parallelo ma non invischiarsi in questo campo contaminato, repellente, inquinato! La politica però non è sporca: la sporcano gli uomini sporchi! La Chiesa da sempre esprime stima per la politica e per quanti ad essa si impegnano: “coloro che sono o possono diventare idonei per l’esercizio dell’arte politica, difficile e insieme nobilissima, si preparino e si preoccupino di esercitarla senza badare al proprio interesse ed al proprio vantaggio materiale …” (Gaudium et Spes n. 75). Neppure le peggiori deviazioni devono impedire al cristiano di impegnarsi in politica. “… I fedeli laici non possono abdicare alla partecipazione alla politica. Le accuse di arrivismo, idolatria del potere, egoismo e corruzione, non giustificano né lo scetticismo né l’assenteismo dei cristiani per la cosa pubblica …” (Christifideles laici n. 42). Bisogna ripartire dal “quotidiano” con tanta pazienza, soprattutto in tempi come questi in cui si registra una grande sfiducia nei confronti di tutto e di tutti, in particolare nei confronti delle Istituzioni. Tante cose alimentano la sfiducia della gente, il suo senso di precarietà, la sua aggressività e la scontentezza generale. Eppure ci sono anche aspetti positivi nella vita, li sappiamo leggere, individuare, discernere? Per promuovere la partecipazione è necessario ripartire dalla fiducia. E l’Amministrazione locale può essere un artefice importante della fiducia, perché è fuori di dubbio che il Comune è, tra le Istituzioni, quella a cui il cittadino guarda con minor sfiducia. Bisogna dunque ridare speranza civile e con essa il gusto della responsabilità civile; bisogna creare occasioni di ascolto dei cittadini, di dialogo, di dibattito e di partecipazione. Allora, alacremente, bisogna ricreare occasioni di partecipazione, occasioni per prendere parte alla vita collettiva e comunitaria delle nostre realtà locali. All’interno di questo grande tema della partecipazione, importante sarà la necessità del coinvolgimento dei giovani, di una attenzione speciale a loro, di uno “spazio speciale” per loro. Accogliendo il diffuso bisogno di novità è importante chiamare nuove leve alla politica e all’amministrazione facendo sì che tra le nuove leve ci siano dei giovani! Soprattutto poi è necessario che non si lascino soli, ma li si sostengano e aiutino, con discrezione, senza posizioni “ingombranti”, quasi nel nascondimento. Riscopriamo insieme a loro, le ragioni e il senso del fare politica, il fine della politica, le motivazioni personali che devono sorreggere un impegno attivo in politica. Riscopriamo insieme il gusto della verità in politica, di quel “sì” e di quel “no” detti con coraggio e libertà, a tempo e luoghi giusti, non solo opportuni, che sarebbe troppo poco. Infine una nota sullo “stile”. Non c’è democrazia senza dibattito. Però il dibattito democratico vede un uomo di fronte all’altro impegnati su una questione, non sull’insulto reciproco, sulla vicendevole disistima, sull’idea che l’altro è un nemico da abbattere. Ritroviamo allora i modi e i toni corretti per un civile dibattito democratico, senza finzioni, senza strategie nascoste per distruggere l’altro. Pensiamo all’avversario come a una persona che ha il nostro stesso impegno nel costruire un futuro migliore, ma che sceglie altre strade e propone altre soluzioni. Stimatevi a vicenda, siate avversari leali, confrontatevi sul merito delle questioni!
don Mauro