III DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE
Ci avviamo velocemente verso un periodo intenso di occasioni importanti e di feste significative per la vita della nostra Comunità Pastorale. Ma perché non ci capitino addosso improvvise ci vogliamo adeguatamente preparare.
Le Feste sono un grande richiamo, non solo per i vicini, ma pure per tante persone che qui hanno lavorato, abitato …, e per tante ragioni da qui si sono allontanate.
E’ lo “struggente desiderio del paese natio” , è un po’ “carne della propria carne” che sempre ci ferisce quando ci si distacca!
Mi piace però in queste nostre feste (Giornata del Seminario, Festa dell’Oratorio, Palio …) lasciarsi condurre dall’icona mariana: un immagine dolce e forte di Maria che dona Gesù, porta con sé Gesù e vive impegnata di questo amore.
La “missionarietà” come dimensione costitutiva della vita cristiana, è l’atteggiamento di chi ha in cuore una bella idea, notizia, verità e ne è soggiogato e sente quindi il bisogno di comunicarla.
Così Maria ha donato la forza e la presenza di Gesù alla cugina Elisabetta: è diventata la “missionaria” di Gesù. Così faranno tanti nostri fratelli e sorelle nella fede attraverso i gruppi di ascolto della Parola, donando la Parola di Dio con la più radicata convinzione che aiutare a crescere nella fede è il più serio aiuto a questa inquieta società.
Quando si smarriscono i valori e si toglie Gesù da una famiglia, questa stessa rimane povera per davvero. Vivere le feste con questa preoccupazione evangelica è offrire una solida motivazione di amicizia, aiuto, testimoniando la speranza che è in noi (1Pt. 3,15).
Settembre è il mese della ripresa, dei propositi, dei progetti, del rinnovo degli impegni … e va bene così. Ma nella vita spirituale non ci sono dismissioni e ferie: si deve continuare sempre. La vita spirituale è quel misterioso, ma fecondo cammino dietro Gesù, verso il Padre: “vieni, seguimi!” “chi mi segue, non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce per la vita”.
Se Gesù è questa luce, per perderla bisogna proprio chiudere gli occhi, far finta che Lui non mi guardi! Ci dobbiamo convincere umilmente che non sono le piccole luci della ragione umana quelle che possono portare il mondo, la nostra Gallarate, a salvezza: la salvezza viene da Cristo.
Domenica 18 settembre la Chiesa di Milano vive la Giornata Diocesana per il Seminario, quale rinnovata espressione della cura e della preghiera che ogni Comunità riserva alle vocazioni sacerdotali. “Chiamati da Gesù, volto della misericordia del Padre” è il motto scelto per questa giornata. Ci ricorda che all’ inizio c’è sempre l’essere chiamati, c’è sempre l’iniziativa di un Altro.
Nel suo messaggio l’Arcivescovo scrive: “vertice di ogni cammino vocazionale è poter giungere ad affermare come Pietro, addolorato per il proprio rinnegamento, di amare sinceramente il Signore, di non poter non volergli bene. L’abbandono amoroso di Pietro all’abbraccio del Risorto fa di lui, come di ogni altro chiamato, un “inviato”, un uomo sul cui volto risplende la luce dell’amore del Padre. L’essere inviati riposa sulla consapevolezza che il mondo non attende soprattutto noi, ma la misericordia del Padre che ci ha mandato”.
Ravviviamo il legame indissolubile tra Chiesa ambrosiana e il Seminario attraverso la preghiera e le nostre offerte.
don Mauro