V DI AVVENTO - “ IL PRECURSORE ”
E’ stato uno dei gesti più semplici della nostra quotidianità a inaugurare ufficialmente il Giubileo straordinario della Misericordia: l’apertura di una porta.
Il rito si è tenuto Martedì 8 Dicembre, quando Papa Francesco ha aperto e varcato la Porta Santa di San Pietro, che è la prima porta a destra sulla facciata della Basilica vaticana.
La celebrazione in tono solenne è stata seguita da tutto i mondo, vista l’eccezionalità dell’evento, ma in realtà questo gesto ha un significato molto semplice ed essenziale. Quel varco aperto ricorderà che tutti possono entrare nel grande abbraccio dell’amore di Dio, non serve nemmeno bussare, ma spetta a ognuno di noi prendere la decisione di superare la soglia.
Durante il Giubileo questa verità, che è sempre valida, diventa ancora più evidente proprio attraverso l’apertura delle Porte Sante, simbolo di quel percorso straordinario verso il perdono offerto ai fedeli durante i dodici mesi Giubilari.
Dopo la lunga preparazione, avviata con la firma della bolla “Misericordiae vulnus” (il volto della Misericordia) ad Aprile, si è entrati nel vivo.
Questo appuntamento in Vaticano però, ha avuto un anticipazione nella Cattedrale di Bangui, capitale della Repubblica Centrafica, dove pochi giorni fa Francesco ha aperto la prima Porta Santa di tutto il mondo.
Quella di San Pietro non è l’unica Porta Santa attraverso la quale i fedeli possono passare come segno di penitenza e ottenendo quindi il perdono. Tutte le Diocesi del mondo avranno le loro Porte Sante, almeno una in ogni Comunità locale: la maggior parte di esse saranno aperte dai Vescovi Domenica 13 Dicembre, quando a Roma verranno aperte altre due importanti Porte Sante: quella nella Basilica di San Giovanni In Laterano e quella di S. Paolo fuori le Mura.
Ma chiediamoci: perché Papa Francesco ha sentito l’esigenza di indire un Giubileo della Misericordia?
A rispondere alla domanda è stato lo stesso pontefice in una recente intervista: “ho convocato il Giubileo perché ho sentito che era desiderio del Signore mostrare agli uomini la via della riconciliazione”.
Il Giubileo nasce dall’esigenza di vivere un’esperienza di perdono e offre un profondo messaggio teologico: è Dio stesso che facendosi uomo, soffrendo come un uomo e morendo come un uomo, ci invita a prenderci cura dell’umanità e ad amare ogni essere umano. Tutti siamo bisognosi di Misericordia, perché abbiamo bisogno di sentirci amati nonostante i nostri limiti e gli errori.
In questo Giubileo la Misericordia avrà un posto ancora più speciale, perché è stata scelta come tema dell’Anno Giubilare fin dall’annuncio dato dal Papa lo scorso 13 Marzo.
Ma perché, viene da chiedersi, secondo il pontefice oggi abbiamo bisogno in maniera particolare di riconciliazione, cioè di perdono e misericordia? Forse perché questa via è l’unica in grado di fermare quella “guerra mondiale a pezzi” di cui Papa Francesco ha parlato nell’estate del 2014 durante il colloquio con i giornalisti sull’aereo che lo portava a casa dalla Corea del Sud. Quella in corso, disse Bergoglio di ritorno dal viaggio in Asia, “è una guerra che tocca numerosi paesi e che è caratterizzata da crudeltà e tortura, cioè dalla volontà di negare la dignità degli esseri umani”.
Il Giubileo straordinario, allora, è la risposta a tutto questo, un modo per far arrivare a più persone possibili la carezza di Dio.
don Mauro