Era il 26 settembre 2016 il giorno in cui, convocato in Curia dal Responsabile dell’Ufficio Missionario della Diocesi, veniva affidato alla nostra Comunità Pastorale un giovane sacerdote che il Vescovo del Camerun aveva mandato a Milano per studiare.
Ecco come è iniziata l’avventura con don Casimir.
Siamo al 15 settembre 2019 e dopo tre anni siamo chiamati a vivere un altro “distacco”, la sua partenza, per tornare nel suo Camerun. Il Vescovo già nel mese di luglio gli aveva infatti comunicato di aver pensato a Lui quale parroco della Cattedrale “Santa Famiglia” nell’Arcidiocesi di Bertoua, e nello stesso tempo per tenere un corso di Sacra Scrittura presso il Seminario.
Uno dei compiti prioritari del sacerdote è l’obbedienza e don Casimir ha pronunciato ancora una volta il suo “sì”!
In questi anni abbiamo imparato a conoscerlo, stimarlo, apprezzarlo, lo abbiamo visto crescere nella conoscenza delle Sacre Scritture che in questi tre anni sono diventate il pane di cui si è nutrito e nel progressivo evolversi della padronanza della lingua italiana. Il suo sorriso e la sua disponibilità hanno reso possibile a tutti, ragazzi, giovani e anziani di incontrarlo, averlo come compagno di viaggio e guida attraverso gli incontri, incominciando da quelli più casuali a quelli programmati e richiesti.
Tra non pochi giorni ripartirai, e siamo certi ci mancherà la tua presenza, il tuo sorriso, la tua disponibilità. In un incontro personale mi confidavi che anche se questa richiesta sconvolge un po’ i tuoi piani peraltro concordati col Vescovo, discutere la tesi e continuare col dottorato, il primato è per l’obbedienza; quando il Vescovo chiama non c’è tempo per tentennamenti, il sì va detto subito come Maria ci ha insegnato.
Caro don Casimir ci accomuna e ci fa ancor più sentire fratelli il titolo della tua Cattedrale: “Santa Famiglia”, comunità pastorale “Maria Regina della Famiglia”, siamo in una comunione piena all’insegna della “Famiglia” che sappiamo e soggetto prioritario della pastorale. Sono certo troveremo motivi perché la collaborazione, l’amicizia e la fraternità continuino nel tempo, magari con un “gemellaggio” da pensare, ipotizzare e realizzare.
Ora accetta il mio grazie, anche a nome della Comunità Pastorale che i questi tre anni hai servito con la tua testimonianza coerente e operosa. Il Signore ti ricolmi del dono dello Spirito, ti assista e ti accompagni nell'assumere questa nuova responsabilità certamente impegnativa, sii fratello maggiore per chi incontrerai e imparerai a servire, facendo scaturire sempre una maggior corresponsabilità con chi con te camminerà verso la realizzazione del Regno.
don Mauro
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