Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA
Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

AVVISI - 8 MAGGIO 2022

BEATA TE O MARIA!

Maggio è il Mese dedicato a Maria; rivolgiamoci a Lei affinché sia balsamo di speranza per i nostri cuori smarriti.
Papa Francesco indica, come modello di ogni cristiano, Maria che “appare come una delle tante madri del nostro mondo, coraggiosa sino all’estremo”. Maria non si deprime davanti alle incertezze della vita, specialmente quando nulla sembra andare per il verso giusto. Non è neppure una donna che protesta con violenza, che inveisce contro il destino spesso ostile. È invece una donna che ascolta e accoglie l’esistenza così come essa si consegna a noi con i suoi giorni felici, ma anche con le sue tragedie che mai vorremmo incrociare. Fino alla notte suprema di Maria, quando il suo Figlio è inchiodato al legno della Croce.
Le madri non tradiscono, e in quell’istante, ai piedi della croce, nessuno di noi può dire quale sia stata la passione più crudele: se quella di un uomo innocente che muore sul patibolo della croce, o l’agonia di una madre che accompagna gli ultimi istanti della vita di suo figlio. I Vangeli sono estremamente discreti.
Registrano con un semplice verbo la presenza della Madre: “stava” (Gv 19,25), “Lei, stava!”. Nulla dicono delle sue reazioni: se piangesse o no... nulla; nemmeno una pennellata per descrivere il suo dolore. Ma i Vangeli soltanto dicono: “Lei stava”. Stava lì, era presente nel momento più crudele, e soffriva con il Figlio. “Stava!”
La preghiera del Rosario in ogni giorno di questo Mese di Maggio, recitata individualmente o in famiglia o tra amici, è lo “strumento” con il quale camminare con Maria, Madre della Speranza, per dirle che la amiamo come nostra Madre e come “faro” che guida all’incontro con Suo Figlio e Figlio di Dio, Gesù, nostra speranza. Da Maria possiamo imparare ad ascoltare, a lasciarsi amare da Dio, a fidarci e affidarci a Dio, a essere audaci, a essere creatori di gioia e di relazioni.
Maria ci chiede di non fermare il nostro sguardo su di Lei ma di guardare oltre: Lei sogna di essere un “segno” che rimanda ad altro, che rimanda oltre, che rimanda a suo Figlio.
Maria è “la faccia che a Cristo più si somiglia”: così ha scritto Dante. Per questo nel Mese di Maggio a Lei dedicato, guardiamo a Lei... ci scopriamo a guardare a Lui! Non sono molte le parole di Maria che troviamo nei Vangeli! Eppure in quelle parole sta nascosto il Suo segreto: il segreto della Sua vita, della sua fede, della sua gioia. Una Sua parola giganteggia su tutte le altre: “ECCOMI!”. La parola pronunciata un giorno a Nazareth.
È il suo “Sì” radicale, difficile, duro, ma consapevole e libero a un Dio così imprevedibile.
È il Suo confidare, il Suo “arrendersi” al Dio dell’impossibile, è il fidarsi perdutamente di questo Dio, sapendo che Lui non delude mai perché vuole sempre e solo il nostro bene, la nostra felicità.
Maria ha detto sì a Dio, si è fidata, si è lasciata amare, si è “arresa” a Lui, anche se le domande non le si sono spente nel cuore. “Eccomi, sono la serva del Signore”: la Sua è un’affermazione non di umiltà ma di appartenenza. È dire sono tua e ti amo così tanto che puoi chiedermi qualunque cosa perché so che sono amatissima da Te.
Maria ci dice che la fede è come l’amore. È accorgersi e scegliere di non appartenersi più. È prendere coscienza che non si è più felici senza l’altro. È camminare nella vita con l’altro. E più si appartiene a un altro, più ci si fida, più ci si dona e più si è felici.
Anche con Dio, proprio come è capitato a Maria.
In questo mese di Maggio io pregherò così per ciascuno di noi:
“Fa’ o Maria, che il tuo ‘segreto’ sia il nostro segreto, fa’ che la tua meravigliosa esperienza di vita credente e amante sia la nostra esperienza. Prega per noi, adesso, qui, nell’incertezza del nostro vivere, nell’oscurità del nostro scegliere, nella debolezza del nostro lottare contro il male, nella paura del nostro amare, nell’ora del dolore. Maria, tu che ascolti i credenti ridire instancabilmente ‘Ave Maria’ perché l’amore non ha che una parola che si dice sempre ma non la si ripete mai; tu che sai che la parola impossibile non esiste nel vocabolario di Dio tu ‘prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte’. Amen”.

don Mauro

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