GUARDARE A MARIA
Lasciatemi raccontare questa storiella. Un giorno un papà diede al figlio un compito che era davvero difficile. Gli disse: “Mi raccomando figlio mio. Metticela tutta. Devi utilizzare tutte le tue capacità, tutta la tua intelligenza. Mi raccomando, datti da fare”. Il ragazzo si mise d’impegno ma quel compito era veramente difficile. Arrivò la sera e il papà gli chiese: “Figlio mio, hai fatto il compito?”. “No, papà, non sono riuscito a farlo”. Fu la risposta un po’ imbarazzata del figlio. “Ma ce l’hai messa tutta?” “Certo, ho messo tutto l’impegno, tutta la mia intelligenza, ma non ci sono riuscito”. “Figlio mio – riprese bonariamente il padre – perché non hai chiesto il mio aiuto? Sai bene che potevi contare su di me e, invece hai preferito fare da solo”. Con l’illusione del “fai da te”, con l’individualismo e l’autosufficienza non si va da nessuna parte. Oltre al “papà”, quel ragazzo avrebbe potuto avere accanto a sé un’altra persona: la “mamma”. Ella certamente lo avrebbe potuto aiutare dicendogli: “Senti, non ti disperare, ti do un suggerimento: chiedi aiuto al papà, digli di mettersi al tuo fianco, così potrai riuscire a fare quel compito difficile. Vai a chiamarlo, scomodalo e non ti preoccupare”. Mi piace pensare alla Chiesa come a una “mamma”. Non raggiungeremo mai la santità da soli, con il nostro individualismo e la nostra autosufficienza. Con l’aiuto del papà, invece, questo obiettivo è raggiungibile. Se abbiamo il coraggio e l’umiltà di dire: “Papà aiutami perché da solo non ci riesco!”, se abbiamo l’intelligenza di accogliere con affetto la “mamma” che si mette accanto a noi, allora anche le difficoltà e i problemi difficilissimi, che pure non mancheranno, potranno essere affrontati e risolti. Oggi c’è davvero tanta gente che ha bisogno di scoprire che c’è una “mamma” che le può stare accanto, tanta gente che è, come quel ragazzo, disperata perché non riesce a risolvere i suoi problemi, a dare un senso alla propria vita, a vivere l’esistenza non come una sconfitta ma come una festa.“Vengo soltanto per poterti guardare. Guardare, imparare ... Imparare da Maria ad ascoltare, a lasciarci amare da Dio, a fidarci e affidarci a Dio, a essere audaci, a essere creatori di gioia e di relazioni”. Per questo sono davvero strafelice di celebrare in un Santuario dedicato a Maria tutti i giorni.Ho imparato che Maria ci chiede di non fermare il nostro sguardo su di Lei ma di guardare oltre: Lei sogna di essere un segno che rimanda ad oltre, che rimanda a suo Figlio.Non per nulla alla festa nuziale di Cana, Maria ha pronunciato parole da custodire come un testamento prezioso per ciascuno di noi: “Fate quello che Egli vi dirà”. È lo stesso invito che fa a noi: fidatevi di Lui, ascoltatelo, obbedite alle sue parole. Perché è per questa obbedienza che “l’acqua” si trasformerà in “vino”, che la vita si farà speranza e gioia... e danza.In questo Mese di Maggio io pregherò così per ciascuno di noi: “Fa’ o Maria, che il tuo ‘segreto’ sia il nostro segreto, fa’ che la tua meravigliosa esperienza di vita credente e amante sia la nostra esperienza. Prega per noi, adesso, qui, nell’incertezza del nostro vivere, nell’oscurità del nostro scegliere, nella debolezza del nostro lottare contro il male, nella paura del nostro amare, nell’ora del dolore... Maria, tu che ascolti i credenti ridire instancabilmente ‘Ave Maria’ perché l’amore non ha che una parola che si dice sempre ma non la si ripete mai; tu che sai che la parola impossibile non esiste nel vocabolario di Dio; tu ‘prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte. Amen”Buon Mese di Maggio a Tutti e a Ciascuno!don MauroCONTINUA A LEGGERE IL FOGLIO DEGLI AVVISI