IL CAMMINO CRISTIANO
Essere cristiano non è l’adesione a una teoria religiosa e morale, ma la scelta di voler seguire Gesù Cristo, l’uomo che è Dio, l’uomo nel quale ritrovare la propria verità totale e la soddisfazione alle esigenze più profonde. Questa scelta investe tutto il divenire della persona stessa e diventa un cammino, cioè un continuo adeguarsi a quanto la parola di Dio offre come misura della sincerità e dell’obbiettività della propria scelta. L’immagine del cammino suggerisce l’idea di possibili stanchezze, di difficoltà di fronte a ostacoli e pericoli, di confusione e perplessità al bivio e ai crocicchi che si incontrano lungo la strada e contiene anche l’esperienza di un paesaggio che varia presentando nuove prospettive e nuove possibilità. L’idea del cammino genera subito l’interrogativo: “Qual è la strada su cui camminare?” Se il cammino è il modo di essere cristiano, la strada sarà quella indicata da Gesù Cristo, anzi la strada è Lui stesso, come si definisce rispondendo a Tommaso l’ultima sera: “Io sono la via, la verità e la vita” (Gv 14,6). In altre parole, il cristiano per essere tale dovrà seguire ciò che Gesù ha insegnato, rispondere ai suoi appuntamenti e non seguire le proprie inclinazioni, i propri gusti o la mentalità generale. Questa è la caratteristica del cristiano, ma questa è anche la difficoltà di sempre, perché da una parte si teme di perdere la propria identità e dall’altra si confondono fantasia e proprie visuali con l’insegnamento evangelico.