Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA
Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

AVVISI - 26 MAGGIO 2024

I DUE ABBRACCI

Penso che ciò che stia caratterizzando il tempo che viviamo sia una certa apprensione e preoccupazione per gli avvenimenti internazionali che ci mostrano una durezza di cuore dell’uomo che sembra crescere con il tempo. Tanta violenza che non può che generare altro odio e risentimento, premesse di ulteriori tempi difficili e non di pace. Tutto questo potrebbe farci perdere la speranza nel futuro e nell’uomo, incapace di trovare vie di mediazione e di dialogo per un futuro più giusto per tutti. Ma noi che cosa possiamo fare? San Benedetto, uno dei tanti Santi, ha iniziato il suo cammino di ricerca di Dio proprio in un periodo storico molto critico, segnato dalle invasioni barbariche, dal crollo delle strutture dell’impero, da un senso di precarietà aggravato dall’instabilità politica. Tutti fattori che potevano portare allo scoraggiamento.  In questo clima di sfiducia nell’uomo ha istituito una scuola del servizio divino con la speranza che Dio possa plasmare e rinnovare il cuore per generare un’umanità nuova. E noi anche oggi possiamo collaborare per questo rinnovamento interiore che può portare a relazioni e stili di vita diversi.
Il Vangelo è quel lievito che può curare e risanare questa umanità malata operando dal di dentro e nel nascondimento, con pazienza e senza rumore. L’invito di Benedetto è quello di darci una regola, di non lasciarci cioè portare dagli avvenimenti, ma di scegliere noi i valori e i criteri con cui costruire la nostra vita.
Il nostro cammino di rinnovamento, iniziato con la Pentecoste, contribuisce misteriosamente alla nascita di un mondo nuovo. Possiamo porre le premesse di cammini di riconciliazione e perdono che sono l’unica strada per la pace e la giustizia. A noi oggi è chiesto di perseverare, non solo con la preghiera, ma anche con i nostri cammini di santificazione, di assunzione della vita evangelica. Senza voler capire e vedere come questo porterà frutto, ma fidandoci della bontà di quanto Dio ci propone e della sua grazia trasformante.
Non è solo una questione di tipo organizzativo, ma piuttosto il cuore di una esperienza di fede e di comunione che si fa testimonianza nella vita, una vita che fiorisce e fa fiorire, che attrae per la gioia e la bellezza che fa trapelare. Mi sono tornati alla mente due racconti che narrano di due abbracci, ve li propongo.
Allora di ogni persona ce n’è solo una al mondo? Domandò Ben. ‘Sì, ce n’è solo una’, disse la mamma. ‘E perciò sono tutti soli?’. ‘Sono un po’ soli ma sono anche un po’ insieme’. Sono sia l’uno sia l’altro’. ‘Ma come è possibile?’. ‘Ecco, prendi te per esempio. Tu sei unico’, spiegò la mamma, ‘e anch’io sono unica, ma se ti abbraccio non sei più solo e nemmeno io sono più sola’. ‘Allora abbracciami’, disse Ben stringendosi alla mamma. Lei lo tenne stretto a sé. Sentiva il cuore di Ben che batteva. Anche Ben sentiva il cuore della mamma e l’abbracciò forte forte. ‘Adesso non sono solo’ pensò mentre l’abbracciava, ‘ adesso non sono solo. ‘Vedi’, gli sussurrò la mamma, ‘proprio per questo hanno inventato l’abbraccio’”  (David Grossman)
Rabbì Aronne arrivò un giorno nella città in cui cresceva il piccolo Mardocheo, che sarebbe diventato il famoso Rabbì di Lechowitz. Il padre di Mardocheo non era però contento del ragazzo e glielo condusse, lamentandosi che non aveva costanza nello studio.
‘Lasciatemelo qui un poco’ disse Rabbì Aronne. Quando fu solo col piccolo Mardocheo, strinse il bambino al suo cuore. In silenzio se lo tenne affettuosamente vicino fino a che il padre tornò. Quando, fatto adulto e famoso, il Rabbì di Lechowitz raccontava questo incontro della sua infanzia, diceva: ‘Ho imparato allora come si convertono gli uomini’”.
È questo il calore che deve sprigionarsi all’interno di una Comunità e che deve saper emanare la nostra Comunità. Ripensando alle due Celebrazioni della seconda Comunione dei nostri fanciulli, domenica scorsa, mi sono detto che se riuscissimo a vivere con questa intensità e con questo calore ogni domenica, il giorno del Signore, ogni nostro incontro, ogni nostro legame, se non lasciassimo non dette tante parole di gratitudine, se non lasciassimo chiuso e freddo il cuore, se la creatività, l’energia, la tenerezza che si sono viste e vissute alle celebrazioni di Domenica fossero vissute sempre ... tutto riprenderebbe colore. E tutto profumerebbe di festa, anche il quotidiano.
È per questo profumo di festa, di festa di comunità che vi suggerisco questa immagine che ci aiuti a vivere la nostra Sagra della Comunità:  “Una comunità è come un’orchestra che suona una sinfonia, ogni strumento preso da solo è bello. Ma quando suonano tutti insieme, ognuno lasciando che l’altro passi avanti, nel momento in cui occorre, è ancora più bello. Una Comunità è bella quando ognuno esercita il suo dono”.
Così mi piacerebbe cantare oggi nella Santa Messa con le parole della canzone “Mani”: “Sapessi quante volte, guardando questo mondo, vorrei che Tu tornassi a ritoccarne il cuore”... È una preghiera che faccio mia perché il cuore di ognuno e della nostra Comunità sia “toccato” dal nostro Dio così da trasformarlo in un cuore di carne e sia continuamente “ri-toccato”, certo che la mani di Dio sono come quelle di uno splendido pittore che sta dando vita a un capolavoro.

don Mauro

Da venerdì 24 maggio a domenica 26 maggio a Madonna in Campagna Amici in Festa  presso il Centro Parrocchiale Paolo VI via Bachelet. (vedi volantino o social)

Domenica 26 maggio saremo chiamati a rinnovare i membri del Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale.

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