Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

Avvisi - 22 novembre 2020

IL FUTURO E' L'AVVENTO

E a noi che cosa manca? Potrebbe essere questo l’interrogativo con cui entriamo nel nostro Avvento da poco iniziato. A noi che cosa manca?
In fondo, dobbiamo riconoscere che, dal punto di vista materiale, non ci manca nulla.

Eppure, questo tempo liturgico “forte”, ha l’intento fondamentale di ravvivare in noi la speranza d’incontrare il Signore, unica realtà necessaria (Lc 10,42) verso cui anela la nostra sete insaziabile di vita eterna. “Calamitati” verso il Signore Risorto (Gv 12,32) esprimiamo al Signore il nostro desiderio di Lui.

Spesso rapiti da mille impegni quotidiani e distratti dai beni di questo mondo, di cui pure abbiamo bisogno per vivere, anche noi, credenti in Cristo, siamo chiamati a riscoprire, ogni anno, di nuovo, di essere “stranieri e viaggiatori sulla terra”, in cammino verso la Città del Dio vivente.
Ma più radicalmente ancora, ci accorgiamo con rinnovato stupore che al termine del nostro pellegrinaggio terreno saremo preceduti dall’amore incondizionato di Dio. Con la rapidità di un ladro nella notte (Mt 24,43; Lc 12,39), ma soprattutto con l’amore vicendevole del Padre che corre incontro al figlio prodigo sulla strada del ritorno (Lc 15,18), il Signore glorioso ci sorprenderà, lungo il cammino della vita. Verrà Lui ad accoglierci e ad accompagnarci alla meta della nostra speranza: la comunione eterna con Dio.

L’invocazione principale dell’Avvento è quindi: “Marana tha: vieni, o Signore!
Tempo di speranza nella venuta definitiva di Cristo glorioso, l’Avvento è anche il tempo della nostalgia. Nostalgia del Totalmente-Altro, il quale, più di duemila anni fa, si è fatto paradossalmente “Dio-con-noi”.
La nostra speranza si radica saldamente nella memoria di un fatto: nell’Incarnazione del Figlio, Dio ci ha amato per primo.

Tempo della speranza nel ritorno glorioso di “Colui che è, che era e che viene”, l’Avvento è anche il tempo della profezia, ossia della capacità di discernere, sotto la guida dello Spirito Santo, i segni della venuta del Signore nella nostra quotidianità.
“Se oggi non sappiamo attendere più, è perché siamo a corto di speranza... soffriamo una profonda crisi di desiderio”.

L’Avvento e il Natale rappresentano il caso serio della esistenza”; si tratta di un avvenimento straordinario: “l’inabitazione” di Dio tra gli uomini. C’è insomma, nella storia, una continuità secondo ragione, che è il “futuro”; e c’è una continuità secondo lo Spirito che è “l’Avvento”.
E’ il totalmente nuovo, il futuro che viene come mutamento imprevedibile.

Mettere al centro delle attenzioni pastorali il povero, è Avvento!
L’Avvento diventi quest’anno il tempo per sottolineare che come l’uomo attende il ritorno del Signore, così il Signore attende il ritorno dell’uomo: ritorno che si potrà realizzare con la preghiera, con una vita di povertà, di giustizia, di limpidezza, di trasparenza, di amore, e con una forte passione di solidarietà.

Il vostro parroco, don Mauro

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