MANGIARE LA PAROLA
C’era un’attesa, una speranza proclamata dal Concilio Vaticano II circa cinquantasei anni fa: ridare la Bibbia in mano alle genti. Era tempo che la Chiesa facesse un esame di coscienza rispetto a quest’attesa e desse nuovo slancio alle speranze del Concilio. Anche perché le statistiche al riguardo non sono certamente rassicuranti: da uno degli ultimi sondaggi risulta che circa il sessanta per cento degli italiani non ha mai letto i quattro Vangeli e che solo pochissime persone nell’ultimo anno hanno letto personalmente un brano del Vangelo. Qui nella Diocesi di Milano forse va un po’ meglio perché siamo stati educati splendidamente dal Card. Carlo Maria Martini, noto ed insigne biblista, che ad ogni occasione, davanti a qualunque uditorio, a credenti e non credenti, giovani e adulti, non ha mai rinunciato a raccontare la Bibbia: ora un personaggio, ora una parabola, ora un miracolo, ora anche una sola parola... Una Parola, quella della Bibbia, cui la Chiesa deve sempre obbedire: la Chiesa è “sotto” la Parola... Ci ha fatto scoprire così la Bibbia in tutta la sua bellezza, in tutta la sua impressionante novità, freschezza, concretezza, consegnandoci il volto di un Dio insieme tenero, misericordioso ed esigente. Ce l’ha fatta riscoprire per la catechesi, le omelie, la lettura personale, la preghiera, la vita. Non per nulla la sua seconda lettera inviata alla Diocesi, a credenti e non credenti, si intitolava proprio: “In principio la Parola”. Una lettera da rileggere!