Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA
Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

Avvisi - 17 gennaio

PER IL BENE DELLA CITTA'


Dal delicato e difficile momento che stiamo vivendo, mi sembra venga a noi cristiani un preciso invito a convertirci. Se la vita fosse sempre comoda e tranquilla, se non diventasse in qualche momento complicata, non ci convertiremmo mai.
Quando la vita diventa complicata è segno che Dio vuol renderci spiritualmente più semplici: più onesti e più concreti. Dobbiamo convertirci a vivere in modo meno pressappochistico il detto evangelico: “Dare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.
Quando Gerusalemme è stata devastata dagli altri, i suoi cittadini l’hanno ricostruita: così dovrà essere di questa Città. Il restauro di una situazione sociale degradata può avvenire a due condizioni: che si prenda sul serio la Costituzione della nostra Repubblica (dare a Cesare quel che è di Cesare) e che si faccia preciso riferimento alla Parola di Dio (dare a Dio quel che è di Dio!). La crisi ci aiuta ad uscire dall’astrattezza, per essere concreti e misurarci con le cose e i fatti reali. I cristiani sanno che bisogna contemperare il realismo con la profezia. Ma essi sanno anche che la profezia, parola che è fatto perché viene da Dio, è il massimo della concretezza e la misura della concretezza di tutte le proprie parole ed azioni.


Allora: la Parola di Dio prima di tutto e in tutto, anche nella politica, la Parola di Dio per affrontare la crisi.
La crisi potrebbe far dire ai cristiani: o la Parola di Dio o la politica. No! Sono convinti che sia possibile tentare più Parola di Dio e più politica.
La politica ci dispone in una grande esperienza di peccato a convertirci alla Parola. Ciò avviene soprattutto in tempo di crisi e non si deve perdere l’ultima corsa dell’autobus prima che cali il buio della notte! La Parola di Dio annuncia la conversione del cuore.
La politica vuol cambiare tutto meno che il cuore, e così non cambia nulla. Credo che queste considerazioni risuonino in tutta evidenza nella catastrofe che stiamo vivendo.

Nel Libro della Parola (la Bibbia) si descrive una situazione catastrofica dalla quale, con l’aiuto i Dio, si riemerge: è il momento della schiavitù degli Ebrei in Egitto. E’ bastato un uomo come Mosè. Occorrono uomini come Mosè; uomini nuovi di chiara fede politica, che attuino la Costituzione, uomini di chiara fede cristiana, che attuino la Parola di Dio, amando l’uomo, la storia, la Città. Chiediamo al Signore di benedire questa nostra Città e di suscitare questi Mosè di cui oggi ha bisogno.

Nel periodo della mia formazione ho avuto tanti maestri, ma non tutti hanno avuto la stessa incisività nella mia vita.
Quelli che ricordo maggiormente non sono quelli che lasciavano le briglie lunghe o che le tenevano troppo strette, ma quelli che mi hanno educato alla libertà matura nella libertà giusta, che mi hanno coinvolto con la loro stessa vita credibile ed imitabile, che non hanno fatto discorsi sofisticati, magari infiorando l’ovvio, ma hanno camminato con me, convincendomi (silenziosamente) a sveltire il passo, ad assumere responsabilità a progettarmi in avanti. A me e ad ogni educatore ricordo il vecchio proverbio: “Le parole senza esempio sono come il sole d’inverno: illumina ma non riscalda”. San Paolo VI, da parte sua, l’ha elaborato in una formulazione più perfetta: “Il mondo non vuole dei maestri ma dei testimoni; se accetta qualche maestro è perché lo trova anche testimone”.

 

Il vostro parroco, don Mauro

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