Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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AVVISI - 13 NOVEMBRE 2022

ATTESA, RICERCA, DESIDERIO

Ci è regalato uno splendido tempo in cui vivere, assaporare, gustare il valore, la bellezza, la serietà e la fecondità dell’attesa: il tempo di Avvento, il tempo che ci conduce pian piano al Natale. Il tempo dell’attesa è il tempo in cui riconciliarci con le nostre domande, è il tempo della ricerca, è il tempo del guardare dentro ai nostri desideri, quel filo di seta con cui è tessuta la nostra vita.

Lo scrittore Albert Camus diceva che tutta la terra è stata disegnata da Dio in modo che il viso dell’uomo si sollevi, in modo che lo sguardo, la mente e il cuore domandino. Mi sembra che anche il pittore Marc Chagall con la sua “Figura davanti alla volta blu”, dica la stessa cosa: la grandezza dell’uomo sta nel domandare, l’uomo vale quanto la grandezza, la serietà delle sue domande. Sì perché l’uomo è domanda, fin da bambino. Un detto ebraico racconta che in principio Dio creò il punto di domanda e lo pose nel cuore dell’uomo ... noi siamo creature di domanda e di ricerca.

Lo scrittore Dino Buzzati, in un suo racconto, narra di un paese lontano dove “una legge proibisce di occuparsi delle montagne, né di parlarne e neppure guardarle”. Tutti si adeguano, timorosi. Esse “stanno sempre sopra la città, dalla parte del settentrione, col loro splendore”. Qualcuno “ha già fatto murare le finestre ... per non essere tentato de vederle”. Così “le montagne non esistono più e questa è una piatta pianura, ai sensi della legge”. E’ un racconto che sembra una metafora della “miopia spirituale” da cui, qualche volta, siamo tentati, una miopia che non ci fa vedere oltre e che ci toglie l’audacia del saper porre le questioni, le domande essenziali. Su Dio e sulle persone che incontriamo, anche le più vicine, perché nulla è mai scontato, perché non conosciamo mai abbastanza né Dio, né le persone.

“Inizia il tempo dell’Avvento, quando la ricerca di Dio si muta in attesa di Dio. Di un Dio che ha sempre da nascere, sempre incamminato e sempre straniero in un mondo e un cuore distratti. E’ possibile vivere da utenti della vita e non da viventi, senza sogni e senza mistero. E’ possibile vivere “senza accorgersi di nulla”, senza vedere questo pianeta avvelenato e umiliato e la casa comune depredata dai nostri stili di vita insostenibili. Si può vivere senza volti: volti di popoli in guerra, volti di donne violate, comprate, vendute; di anziani in cerca di una carezza e di considerazione; di lavoratori precari, derubati del loro futuro. Per accorgersi è necessario fermarsi, in questa corsa in questa furia di vivere che ci ha preso tutti. E poi inginocchiarsi, ascoltare come bambini e guardare come innamorati: allora ti accorgi della sofferenza che preme, della mano tesa, degli occhi che ti cercano e delle lacrime silenziose che vi tremano. E dei mille doni che i giorni recano, delle forze di bontà e di bellezza all’opera in ogni essere.

Tempo di strade è l’Avvento, quando il nome di Dio è “Colui-che-viene”, che cammina a piedi, senza clamore, nella polvere delle nostre strade, sui passi dei poveri e dei migranti, camminatore dei secoli e dei giorni. E servono grandi occhi, Attendere è declinazione del verbo amare. Avvento tempo per desiderare e attendere quel Dio che viene. Si accorgono di lui i desideranti, quelli che vegliano in punta di cuore, al lume delle stelle, quelli dagli occhi profondi e trasparenti che sanno vedere quanto dolore e quanto amore, quanto Dio c’è, incamminato nel mondo. Anche Dio, fra le stelle, come un desiderante, accende la sua lucerna e attende che io mi incammini verso casa.” (padre Ermes Ronchi)

Anche il nostro Dio ci attende anzi, come dice un proverbio berbero, mentre noi cominciamo a muovere il primo passo verso di Lui, Lui ha già cominciato a correrci incontro. Chissà se in questo incontro reciproco arriveremo ad affermare e a credere ciò che diceva Alekos Panagulis ad Orianna Fallaci: “Alek credeva in Dio. Una volta io gli dissi: ‘Dio è un punto interrogativo’ e lui mi rispose: ‘No, è un punto esclamativo’ “

Buon Avvento a tutti!

don Mauro

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