Le Giornate eucaristiche (Quarantore) sono giorni particolari della vita della Chiesa durante i quali nelle parrocchie viene data la possibilità di sostare presso Gesù eucaristico. Si iniziarono a celebrare a Milano nel 1527 per sottolineare la presenza reale di Gesù nell'Eucarestia. Dapprima si fecero davanti al tabernacolo chiuso, poi, verso il 1534, si cominciò ad esporre il SS.mo Sacramento. Nei secoli passati, come ci racconta la storia, erano considerate un tempo di rinnovamento spirituale e sociale, di preghiera e di penitenza, di comunione tra ricchi e poveri, tra superiori e sudditi, in cui la gente imparava a pregare e a meditare; era davvero un tempo di grazia che rinnovava la vita cristiana.
Le Quarantore, restano attuali perché ci aiutano a rinverdire la nostra fede nella presenza reale di Gesù nel SS.mo Sacramento: "l'atto di adorazione al di fuori della santa Messa prolunga ed intensifica quanto s'è fatto nella liturgia stessa, infatti soltanto nell'adorazione può maturare un'accoglienza profonda e vera. E proprio in questo atto personale di incontro col Signore matura anche la missione sociale che nell'Eucarestia è racchiusa e che vuole rompere le barriere non solo tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto le barriere che ci separano gli uni dagli altri." ("Sacramentum caritatis" n. 66)
Le Giornate Eucaristiche, sono chiamate così in onore e ricordo del tempo sofferto da Gesù durante le Sua Passione, esattamente dalla sera del Giovedì Santo al mezzogiorno del Sabato Santo nel triste pensiero del sepolcro, nel quale Gesù, secondo il computo fatto da S. Agostino, rimase quaranta ore.
Le giornate eucaristiche sono un appuntamento fondamentale nella vita di un cristiano e di una parrocchia. Sono l’occasione di sostare un po’ di tempo in preghiera davanti a Gesù eucaristia esposto sull'altare, l’occasione di una preghiera viso a viso, cuore a cuore.
A tutti viene chiesta la fatica della preghiera. Fatica nello spegnere la tv, il computer e il cellulare per dedicarsi al Signore. Fatica nell’uscire di casa.
Fatica nel restare in preghiera. Solo così riusciremo ad assaporare la gioia dell’incontro con il Signore, il solo capace di convertire i cuori.
Cosa di cui abbiamo sempre bisogno.