Una missione articolata la cui semplicità è sempre il frutto di una complessità di relazioni, di progettualità condivisa e studiata, perché l'educazione non si improvvisa e l'educatore non agisce nell'emergenza. Ecco che allora la rievocazione della figura di Don Bosco non è la celebrazione di un mito del tempo passato ma l'occasione di fare memoria, e cioè di riscoprire il senso del nostro stare qui: "illuminare la mente per rendere buono il cuore".
Fare memoria di Don Bosco è riscoprire le parole chiave della Spiritualità Giovanile Salesiana: l'allegria, la quotidianità, l'itinerario, i tempi lunghi, lo sguardo educativo, il cortile, l'amorevolezza e condividere tutto con i bambini, i ragazzi e i giovani, non destinatari di un servizio, ma protagonisti attivi e centrali di una comunità che, ogni giorno, cerca di essere "una casa per crescere insieme".