V DOPO L’EPIFANIA
Oggi la Giornata della Solidarietà, che vuole essere un’occasione per prepararsi all’imminente appuntamento di Expo 2115. La Giornata della Solidarietà fu indetta dal Cardinal Carlo Maria Martini all’inizio del suo ministero Episcopale presso l’Arcidiocesi di Milano. La prima volta che si celebrò fu precisamente nel 1982.
Sono quindi 33 anni che in Diocesi si propone questa giornata il cui senso è quello di riflettere su un aspetto della vita sociale che è sempre stato cruciale.
Questione ecologica e rispetto dell’ambiente sono stati temi molto cari a Benedetto XVI. Nell’Enciclica Caritas in Veritate si invoca un ruolo pubblico della Chiesa per far valere questa responsabilità per il creato: difendere la terra, l’acqua, l’aria come doni della creazione, appartenenti a tutti; e soprattutto difendere l’uomo contro la distruzione di se stesso ( CV 51).
Il mondo nel quale abitiamo richiede un “ discorso sulla casa” (eco-logia) da leggere nello stesso “libro della natura”, in tutto ciò che serve per vivere e far vivere, in tutto ciò che gustiamo con il piacere degli occhi, della bocca, del corpo intero: tutto è più di una risorsa di materiali. Tutto è parola creata rivoltaci dal Creatore.
Il primo che parlò di ecologia umana fu Paolo VI, in un udienza del 1973; gli fece eco con forza raddoppiata Giovanni Paolo II ( CA 38). Benedetto XVI ripropone questa ricchissima intuizione: “l’ecologia dell’ambiente è collegata a doppio filo con l’ecologia umana”. Ciò significa che la radice del dissesto ambientale è per buona parte un “effetto” dello squilibrio umano e di un uomo sempre più squilibrato. L’inquinamento della mente, del cuore, dello spirito sprigiona l’effetto avvelenante sull’aria, sull’acqua; l’armarsi degli animi devasta attraverso le armi mai neutrali; l’insaziabilità di pochi scatena dinamiche perverse di povertà.
Papa Francesco su questa scia ha denunciato la cultura dello scarto e la globalizzazione dell’indifferenza (EG 53-54). Papa Francesco ha giustamente messo in guardia dal rischio che la parola “ solidarietà” oggi vive. Nell’Evangelii gaudium afferma: la parola solidarietà si è un po’ logorata e a volte la si interpreta male, indica molto di più che qualche atto sporadico di solidarietà”. Sempre nella medesima Esortazione apostolica, il Pontefice arriva ad affermare che “ la solidarietà, intesa nel suo significato più profondo o di sfida, diventa uno stile di costruzione della storia”. Vale allora la pena di sfruttare questa Giornata per conoscere e accostare le tante esperienze di solidarietà che esistono nella nostra Diocesi e soprattutto sul nostro territorio.
Nella nostra società spesso a fare notizia sono solo i fatti negativi, dare rilievo al bene può far scaturire un effetto di contagio che genera altro bene.
In un tempo in cui tutte le Comunità – anche la nostra non è certo risparmiata – vivono la presenza di persone disoccupate, potrebbe essere opportuno iniziare un discernimento comunitario in cui interrogarsi insieme su eventuali iniziative da attuare e sostenere e non lasciare sole le persone senza un lavoro. Credo sia utile portarvi a conoscenza del Fondo di Solidarietà cod. iban: IT 221052160163100000001601 conto Arcidiocesi di Milano - Credito Valtellinese ( causale: Fondo di Solidarietà) sul quale siamo invitati a devolvere la nostra offerta. Il Fondo usa dei soldi che le Parrocchie o i singoli devolvono per superare ostacoli pratici per una ricollocazione lavorativa. Nel 2014 sono stati compiuti oltre 40 interventi tesi a ridare lavoro.
I cristiani impegnati nei diversi settori della vita sociale e politica sapranno su questi valori far sentire la loro voce e dare senso e forza al loro impegno in un settore così delicato.
Non voglio essere solo una voce che grida inutilmente nel deserto.
don Mauro