VI di QUARESIMA
La prima emozione che viene dalle celebrazioni liturgiche della Domenica delle Palme è la “ tragica contraddizione” di un popolo che passa dall’esaltazione trionfale di Gesù nel suo ingresso a Gerusalemme, al tragico volta faccia di un isterico incoraggiamento rivolto dallo stesso popolo a chi condanna Gesù alla crocifissione. E poi la gazzarra che accompagna i vari momenti della Passione del Signore.
E doveva essere stata proprio questa la prima grande sofferenza del Signore. Constatare che la sua divinità poteva risultare priva di efficacia senza una autentica, sincera, cordiale accoglienza da parte della gente.
Con la Domenica delle Palme siamo ormai nel clima della Pasqua; l’aria c’è, la gioia per le imminenti festività non manca: ci prepariamo a vivere Sabato 4 Aprile, uno dei momenti più significativi nella cornice della gioia pasquale. Tale festività, morte e risurrezione di Gesù è l’apice, la vetta, di tutta la fede cristiana: “se confesserai che Gesù è risorto da morte, sarai salvo!”
Siamo invitati a confessare e proclamare ad alta voce, senza vergogna o rispetto umano, la verità più grande della morte: Gesù in quel mattino del 9 Aprile dell’anno 30 è risorto da morte e vive per sempre!
E, questa sua esistenza, è condivisa da tutti coloro che muoiono nel Signore.
Pasqua è proprio il passaggio dalla morte alla vita: e questo lo dobbiamo fare anche noi “ credendo e amando”.
Ma qual è il modo esistenziale per realizzare questo passaggio obbligato? Come imparare a non vivere più per noi stessi, ma per Lui che è morto e risorto per noi?
E’ semplice, ma impegnativo: accostandoci, come la Chiesa ci ricorda alla confessione e alla comunione.
Solo così il credente si immerge nelle candide acque rinnovatrici del suo Battesimo.
Nella notte Santa e beata della Risurrezione verranno rivolte a noi le domande fondamentali della nostra esistenza: “credi in Dio Padre? In Gesù Cristo? Nello Spirito Santo? Nella Chiesa?”
La nostra risposta dovrà dire con chiarezza tutta la nostra fiducia in un Dio che ama, sostiene e rinnova la vita. E, allora, con il Sacramento della Confessione passiamo dalle tenebre della colpa che ci irretisce, al gioioso incontro con Gesù misericordioso, che distrugge la colpa e ci ridona il sorriso e la gioia.
Qual è dunque l’idea che ci deve accompagnare in questi giorni? Dopo il Giovedì e il Venerdì Santo eccoci al Sabato Santo: sosta silenziosa e adorante al sepolcro di Gesù in attesa della Santa Notte!
Quei simboli nella notte: fuoco, luce, acqua, Parola; semplici e suggestivi parlano da soli!
Chi vi partecipa a questa notte va a casa trasformato, il suo volto diventa radioso come quello di Mosè che aveva la pelle del volto raggiante perché aveva conversato con Dio.
Possiamo dunque aiutarci a vivere bene questa Pasqua? Certamente si! Partecipando assiduamente e fedelmente alle celebrazioni della Settimana Santa; preparandoci a quelle celebrazioni con la dovuta attenzione: silenzio, raccoglimento, lettura dei testi, …; attingendo abbondantemente a quei momenti forti per il nostro personale cambiamento: deporre le vesti del peccato e rivestirci di Gesù, della sua potenza, per camminare con una vita da risorto!
Lasciamoci condurre per mano da Gesù nel suo cammino di amore, amore che si fa sacrificio, dono e pace.
Domenica sarà Pasqua di risurrezione! Sia davvero “ Risurrezione – Rinascita” per tutti noi!
don Mauro