ALL’INIZIO DI QUARESIMA (I di Quaresima)
L’invito alla conversione e all’apertura del proprio cuore caratterizza il tempo della Quaresima, insieme alla necessità di purificarsi e di praticare il digiuno e la penitenza. Di fronte ai miti del benessere e dell’abbondanza, il cristiano che vuole veramente incontrare il Signore è chiamato a prendere distanza da ciò che riempie in modo superficiale e rende insensibile verso Dio e verso coloro che mancano del necessario. Ho trovato questa preghiera che, letta e attuata nella nostra vita, ci permette di vivere questo tempo “favorevole” e “forte” come vero momento di conversione. “In questo tempo di Quaresima, tu ci chiedi, Gesù, di riscoprire ciò che è essenziale per la nostra vita. Tu ci inviti a guarire da quell’egoismo e da quella durezza che paralizzano il nostro cuore e le nostre mani e ci condannano ad un’esistenza senza la luce della bontà, senza il calore dei gesti fraterni. Tu ci domandi di ritrovare un rapporto autentico con Dio e quindi di liberarci dagli idoli, dalle illusioni che coltivano, dalle proposte seducenti che offrono per aprire il nostro cuore alla parola che sola può rivelarci il volto del Padre e cambiare la nostra vita. Tu ci chiedi di liberarci da tanti bisogni effimeri, da tanti capricci senza senso, per avvertire la fame di ciò che può nutrire la nostra esistenza. Così ci guidi per i sentieri di una libertà sconosciuta, di una sobrietà solidale, di una misericordia senza limiti. Per queste vie tu ci fai conoscere la dignità autentica che ci portiamo dentro, noi che portiamo il sigillo indelebile della tua grandezza e del tuo amore”.
La lettura attenta e meditata di questa preghiera ci aiuta a fare nostri alcuni atteggiamenti e convinzioni con le quali vivere la nostra Quaresima.
Quaresima è un periodo che per il credente assume il significato predominante del rinnovamento esistenziale. Concepire la conversione non in senso materiale e superficiale, cambiando qualche pratica o qualche atteggiamento, bensì in modo più risolutivo andando alle radici delle intenzioni che è il cuore.
Lasciarsi riconciliare con Dio (2Cor 5,20). La Riconciliazione non è solo leitmotiv della Quaresima, ma la sostanza di tutto l’annuncio cristiano. A noi è affidato il compito della conversione, da intraprendere con coraggio, perché si tratta di riconoscere e confessare il nostro peccato. Diventare “Ambasciatori per Cristo”. La riconciliazione non ha solo una dimensione io-tu, ma uno spazio ecclesiale che chiama tutti a svolgere il ruolo di ambasciatori per Cristo.
È sufficiente guardarsi intorno per intuire l’esigenza di attuare una tale consegna: mentre l’odio e le discordie aumentano, i riconciliatori scarseggiano. Da soli è difficile, insieme si può fare molto.
Domandiamoci se la nostra comunità si lascia riconciliare da Dio, se può dire di aver sperimentato la potenza beneficante del Redentore e se è testimone di comunione.
Nel Nuovo Testamento la conversione o metanoia costituisce il tema del lieto annuncio di Gesù e dei suoi discepoli. La parola greca “metanoia” tradotta spesso con penitenza significa più propriamente ravvedimento, cambiamento radicale della mente, dell’intenzione, del cuore, della condotta. Comporta due aspetti complementari: l’umile confessione dei propri peccati e il ritorno fiducioso fra le braccia del Padre, sempre pronto ad accogliere e perdonare.
È soprattutto opera di Dio , che interpella e attrae l’uomo, ma senza obbligarlo, perché ne rispetta pienamente la libertà. L’amore è l’energia della vita, la forza che ci spinge a ricercare la verità e a scegliere il bene, ma la sorgente dell’amore è in Dio e la forma più alta dell’amore è innamorarsi di Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze. Essere innamorati di Dio, nella concretezza di una esperienza umana, significa essere innamorati in modo illimitato. Come l’amore non avrà mai fine, anche la conversione personale è un cammino che dura tutta la vita e in cui la Quaresima ci invita ad avanzare.
don Mauro