Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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Avvisi e calendario di domenica 12 aprile 2015

gesuredentoreII DI PASQUA O DELLA DIVINA MISERICORDIA

La Pasqua da poco celebrata ci ha fatto contemplare Gesù Cristo unico Salvatore del mondo, ieri, oggi, sempre! Siamo stati invitati a  fissare lo sguardo sul mistero di Gesù salvezza dell’umanità.

È stato – almeno lo spero – l’occasione di riandare al centro del messaggio pasquale e della vita dei credenti. Cosa è scaturito da quel “ sepolcro vuoto”, per me?

Per rispondere a questo interrogativo è necessario ricentrare nella verità e completezza il nostro sguardo su Gesù Redentore dell’uomo!

Chi infatti si ferma a Gesù soltanto come amico, maestro, benefattore dell’umanità, uomo pienamente realizzato, non può cogliere la grandezza della Pasqua e la centralità di Gesù Salvatore.

Uno scrittore russo Vladimir Sergeevic Solovev scrisse con lucidità profetica che proprio in questi ultimi anni la grande tentazione del nostro mondo cristiano sarebbe stata l’attenzione primaria, forse anche esclusiva, data ai “ valori” considerati come sostitutivi dell’adesione dell’uomo a Gesù Cristo. In pratica ci si accontenterebbe di questo eludendo, tralasciando o posponendo l’adesione alla persona di Cristo e al suo mistero di salvezza. Riprendendo questo concetto il Card. Giacomo Biffi, emerito di Bologna, acuto teologo e lettore attento della società Italiana, rilevava con lucidità che i cristiani oggi sono un po’ stanchi della testimonianza di Gesù crocifisso e risorto, a loro affidata dalla forza del Battesimo per ridursi concretamente e quasi esclusivamente a parlare di pace, solidarietà, amore per gli animali, difesa della natura e senza inciampare mai in un uomo morto che ha lasciato il sepolcro, che è vivo, che è Dio, che è Salvatore! Il discorso pasquale ci pone coraggiosamente davanti al problema dei problemi: “ questo Gesù di Nazareth che voi avete crocifisso, Dio lo ha risuscitato da morte e lo ha fatto sedere alla sua destra” (At 3,15; 4,10).

Il messaggio cristologico della redenzione e della salvezza non può essere travisato, eluso, o annacquato: deve essere coraggiosamente ripresentato anche davanti al rifiuto e all’indifferenza.  Il cristianesimo ha sempre offerto agli uomini il tempo dei valori nei quali molti si riconoscono, almeno sul piano teorico dei principi: ma la nostra non è la religione dei “ valori”; questi semmai sono un derivato, una conseguenza della nostra fede in Cristo Gesù di Nazareth vero Dio e vero uomo, morto e risorto per salvare il genere umano. Gesù mi salva non con l’esempio, ma con  l’insegnamento; non con la parola, ma con la sua morte e risurrezione. Guardando la croce mi accorgo e credo che fino a quel punto si è spinto l’amore del Padre nel donarci il suo Figlio. E fino a qual punto si è spinta la nostra cattiveria morale nel mettere sulla croce Gesù infliggendogli una morte scandalosa. Ma sulla cattiveria umana trionfa la volontà di amore e di salvezza di Dio Padre. “ Guarda se trovi in me altro che amore “. Gesù così dice a S. Angela da Foligno.

Nell’opera sacrificale di Gesù c’è un atteggiamento di totale, volontaria dedicazione di amore al Padre e ai fratelli. Se Gesù è solidale con noi peccatori  morendo, vuole che noi diventiamo solidali con lui risorgendo.

Nel clima gioioso della Pasqua viene dunque spontaneo ribadire quel: “ per me, per la mia salvezza si incarnò, morì e risuscitò”. Ecco il centro della nostra fede: è la convinzione che la bellezza della nostra fede cristiana sta in questa certezza oggettiva, non psicologica: Gesù mi amò e consegnò la sua vita per me!

In questa domenica della Divina Misericordia, festa voluta da Gesù e confermata da san Giovanni Paolo II il 30 Aprile dell’anno 2000 chiediamo la totale remissione dei peccati che non sono ancora stati rimessi e di tutte le pene derivanti da questi peccati.

Rinnoviamo oggi, personalmente e comunitariamente, la certezza che la misericordia di Dio è insondabile!

don Mauro

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