VI DOPO IL MARTIRIO DI S. GIOVANNI IL PRECURSORE
Nelle diocesi e nelle parrocchie sono attive tante aggregazioni ecclesiali; tra questa realtà occupa un posto specifico e singolare l’Azione Cattolica, che da sempre coltiva uno stretto legame con i pastori della chiesa, assumendo come proprio il programma pastorale della chiesa locale e costituendo per i soci una scuola di formazione cristiana. (da “Educarsi alla vita buona del Vangelo”).
Mi piace in questa giornata riprendere i tre verbi che Papa Francesco ha consegnato agli aderenti di A.C. il 3 maggio 2014 in occasione della XV Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica:
il primo verbo: RIMANERE. Rimanere con Gesù, rimanere a godere della sua compagnia. Per essere annunciatori e testimoni di Cristo occorre rimanere anzitutto vicino a Lui. E’ dall’incontro con Lui che è la nostra vita e la nostra gioia, che la nostra testimonianza acquista ogni giorno nuovo significato e nuova forza. Rimanere in Gesù, rimanere con Gesù.
Secondo verbo: ANDARE. Mai un’Azione cattolica ferma! Non fermarsi, andare! Andare per le strade delle vostre città e dei vostri paesi e annunciare che Dio è Padre e che Gesù Cristo ve lo ha fatto conoscere, e per questo la vostra vita è cambiata: si può vivere da fratelli, portando dentro una speranza che non delude. Ci sia in voi il desiderio di far correre la Parola di Dio fino ai confini, rinnovando così il vostro impegno a incontrare l’uomo dovunque si trovi, lì dove soffre, lì dove spera, lì dove ama e crede, lì dove sono i suoi sogni più profondi, le domande più vere, i desideri del cuore. Lì vi aspetta Gesù. Questo significa andare fuori. Questo significa: uscire, andare uscendo.
E in fine, GIOIRE. Gioire ed esultare sempre nel Signore! Essere persone che cantano la vita che cantano la fede. Dire la fede, vivere la fede con gioia, e questo si chiama “cantare la fede”…
Gioire perché il Signore vi ha chiamati ad essere corresponsabili della missione della sua Chiesa. Gioire perché in questo cammino non siete soli: c’è il Signore che vi accompagna, ci sono i vostri vescovi e sacerdoti che vi sostengono, ci sono le vostre comunità parrocchiali, le vostre comunità diocesane con cui condividere il cammino.
Con questi tre atteggiamenti, rimanere in Gesù, andare ai confini e vivere la gioia dell’appartenenza cristiana, potrete portare avanti la vostra adorazione, ed evitare la tentazione della “quiete”, che non ha niente a che fare con il rimanere in Gesù.
Chiediamo al Signore, per ognuno di noi, occhi che sanno vedere oltre l’apparenza; orecchie che sanno ascoltare grida, sussurri e anche silenzi; mani che sanno sostenere, abbracciare, curare. Chiediamo soprattutto un cuore grande e misericordioso, che desidera il bene e la salvezza di tutti. L’A.C è dono! E’ dono per i laici che scelgono di aderirvi, per i presbiteri chiamati ad accompagnarne il cammino, rimanendo vicini a fedeli laici, donne e uomini, ragazzi e giovani che amano la Chiesa e il mondo, per la Chiesa locale che può contare sulla sua schietta collaborazione, secondo lo stile “bello” del Concilio Vaticano Secondo. L’Azione Cattolica è un dono per i laici. Per un fedele laico incontrare e aderire al progetto formativo e alla forma associativa dell’A.C. significa fare esperienza della Chiesa come casa e scuola di comunione. In questo nostro tempo, nel quale i pochi fedeli laici disposti a collaborare corrono il pericolo di “essere spremuti” nei mille impegni e servizi pastorali, l’A.C. non smette di prendersi a cuore il cammino di ciascuno, offrendo relazioni, luoghi e tempi per custodire il dono della fede e della vocazione laicale. I laici delle nostre parrocchie hanno bisogno di una regola di vita, di formazione continua e di tempi forti per lo Spirito. L’A.C. è nata e continua ad esserci proprio per questo! L’A.C. è dono per i presbiteri. Per i laici di A.C. il presbitero è l’assistenze, cioè colui che accompagna il cammino dei fratelli laici, offrendo loro la “guida spirituale”. In A.C. il presbitero non deve pensare a tutto e al contrario di tutto! in A.C. il presbitero si sa a casa, tra fratelli e sorelle che attendono da lui quel servizio di “guida” al quale è stato, per grazia di Dio, chiamato. Niente di più bello! Niente di più! L’A.C. è dono per la Chiesa locale. Laici così formati e presbiteri così educati sono una grazia per ogni Chiesa locale. Camminano con il Vescovo, in piena sintonia, avendo a cuore il bene di tutta la Diocesi e non soltanto il piccolo orticello della parrocchia nella quale vivono.
(da “Conta su di noi”, Ed in dialogo).