Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA
Eccoci dunque a Pasqua: Festa, di tutte la più bella, grande importante: la può godere fino in fondo chi alla Pasqua ha guardato con volto amico e si è preparato con animo gioioso e libero.
Gli auguri si sprecano: è bello, è doveroso, è cristiano farseli; lo “ shalom – pace” che Gesù dona la sera di Pasqua ai suoi amici rintanati nel Cenacolo è ancora lo stesso dono che Gesù porta a tutti anche quest’anno, nella sua Chiesa, nel Mondo: accoglierlo, è lasciarsi coinvolgere fino in fondo da una mentalità pasquale che si può riassumere così – ce lo insegna San Paolo - “ Cristo è risuscitato per noi perché impariamo a non vivere più per noi stessi, ma per Lui”. La logica, il nucleo dell’evento Pasqua sta tutto qui!
Vorrei sottolineare alcuni atteggiamenti che caratterizzano questo giorno, furono quelli dei personaggi pasquali del Vangelo.
La sorpresa: a tutto pensavano le donne andate al sepolcro fuorché trovare una tomba vuota. Credettero, dopo le parole dell’Angelo. Egli si incarica di liberarle dalla paura, dal dubbio e dal sospetto. Lo dobbiamo fare nostro e coltivare nella vita questo senso della sorpresa; esso ci è tolto dall’appagamento di tutte le emozioni che tentano di frastornarci. La sorpresa è proprio questa: a risorgere è stato uno che era crocifisso e quindi la verità non è solo che Gesù vince la morte, ma che la croce è vera, non è il fallimento della persona. Qui davvero tutti facciamo fatica non tanto a crederci – forse in fondo intuiamo che questo è vero! – ma ad accettare, a lasciarci coinvolgere pienamente. Tutto ciò che ci sta intorno ci dice il contrario e la sorpresa sta nel rifiutare questa logica pasquale. In altri termini ci accorgiamo che – anche oggi – sono relativamente pochi quelli a cui interessa la Risurrezione di Gesù nel suo significato più profondo che è la verità della croce: a prendere un grosso abbaglio siamo stati noi, non Lui che la croce l’ ha accettata.
La Pasqua inoltre mi dice un’altra verità formidabile: la vita spesa per gli altri è quella vincente. Sembra vero il contrario nel modo di pensare della gente, quindi anche di noi cristiani; la Pasqua èquindi la vittoria dell’amore, non solo della vita che vince la morte. Gesù è qui a dirci: hai visto che spendersi per gli altri ne vale la pena? Sono risorto io, che la vita l’ho donata tutta per amore, ricordatelo quando ti viene voglia di dire ma ne vale proprio la pena? Non è meglio far la vita che fanno tutti, piuttosto che cacciarsela per gli altri, tanto non te ne viene in tasca proprio niente. Gesù davanti a questi vacillanti pensieri e tentazioni risponde: sì, ne vale la pena; a vincere sarà proprio l’amore! Ciò che conta davanti a Lui è solo dunque: Amare!
“Pace e bene” è il miglior augurio pasquale per tutti! Ve lo dico con cuore sacerdotale: Auguri a tutti! La mia benedizione perché nella vostra casa ci sia il “ profumo” di Cristo che viene a portare il suo amore e la salvezza con la promessa della felicità eterna. E’ allora che la speranza si fa più forte e il coraggio riprende e ci viene voglia di cantare e sorridere. Cristo Signore è risorto. Alleluia!
Se non annunciassimo questo saremmo i più miserabili tra gli uomini e saremmo davvero da compiangere. Crediamo che la Risurrezione di Gesù è la salvezza vera di cui gli uomini di tutti i tempi hanno veramente bisogno? Dobbiamo assumerci il coraggio … forse l’incoscienza dei credenti, per dirlo a tutti: il Crocefisso è Risorto!