QUALE TENTAZIONE?
Fissiamo lo sguardo sul crocefisso che abbiamo in santuario: “E’ un chiaro esempio dove il ‘Christus Patiens’ é colto nella dolorosa serenità dell’Uomo-Dio ormai consegnatosi completamente al Padre. Il corpo è anatomicamente perfetto, scolpito con potente tensione, il risalto dato alle ferite aiuta il fedele nella contemplazione. L’artista, di grande perizia, è sconosciuto. L’opera, prima metà del XVII secolo, arriva dal Convento delle Clarisse di Milano, soppresso alla fine del ‘700, e donato al Santuario da un fedele nel 1802. L’altare venne realizzato per ospitarlo”. (Commento di Fabio Rossi. La foto è di Francesco Rossi.