Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
Parrocchia Santuario Madonna in Campagna, Viale Milano 38 . Piazzale don Luigi Cassani, GALLARATE, VA
Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

Avvisi - 8 novembre 2020

Una carità gratuita, intelligente e concreta

Alla fine dell’anno liturgico siamo invitati a contemplare la regalità di Gesù. Per noi significa prestigio, potere, autorità... ma Gesù ha rifiutato tutto questo. Egli è re perché serve, e non perché si fa servire. Perché svela che la vera potenza non è quella del denaro, delle armi e della prevaricazione, ma dell’amore. Gesù è un re che anche da giudice rimane fedele alla logica che ha guidato la sua esistenza: giudica sull’amore.
Il suo giudizio non avviene al termine di un processo: nel Vangelo non c’è interrogatorio. Viene solo presentata la sentenza, perché tutta la nostra vita è il luogo del processo: noi raccoglieremo nel giudizio il frutto di quanto seminato qui e ora, scegliendo la via dell’amore o dell’indifferenza e dell’egoismo. Ecco perché il problema non è tanto conoscere la prospettiva di come si svolgeranno gli eventi finali, bensì la scelta di come viviamo il nostro oggi.
Oggi, in modo ancor più consapevole, siamo invitati a capire che nel cristianesimo la verità non è un concetto astratto, ma la rivelazione del disegno di salvezza di Dio a opera di Gesù; più semplicemente la verità è una persona, Gesù Cristo. Il Regno di Dio si riscontra nelle opere di misericordia attuate verso i deboli, gli ultimi, gli esclusi: è l’amore del Padre nei confronti dell’uomo suo Figlio, la vittoria del bene sul male e della vita sulla morte e l’intervento di Dio nella storia attraverso le parole e le opere di Gesù.
Nella nostra realtà attuale la verità è diventata un difficile esercizio di discernimento: su molti fatti di cronaca o aspetti della vita conosciamo solo verità parziali. Ma se la verità esiste ed è Gesù, allora la verità siamo noi quando accogliamo la testimonianza di Gesù, re di verità, lottando contro la falsità, anzitutto contro quella che ci portiamo dentro, come ogni uomo. Il Vangelo denuncia soprattutto il peccato di omissione, un peccato dimenticato, ma che in realtà è il grande peccato. Il Vangelo ancora una volta invita a non accontentarci di non fare il male, ma a una carità gratuita, intelligente e concreta.
Innanzitutto, la solidarietà è gratuita, va fatta principalmente per il bene dell’altro. Ma la carità è intelligente: sa leggere e ascoltare il bisogno.
Noi invece spesso diamo da mangiare a chi è nudo, da bere a chi ha fame, Ai nostri figli che hanno bisogno della nostra presenza diamo l’iPhone e i soldi. La carità vera sa leggere i reali bisogni degli altri. La carità è concreta, non virtuale. Gesù non ha incontrato categorie di persone, ma persone in carne e ossa. Oggi va di moda fare offerte con un Sms o un bonifico. Il rischio è che così viviamo una solidarietà a distanza, una carità che non incontra i poveri. Certo, ci sono situazioni a cui noi non possiamo arrivare, però non dimentichiamo che la carità è di tutti, che ogni cristiano dev’essere capace di solidarietà concreta.
Il Vangelo ci pone una domanda: conosciamo e aiutiamo concretamente almeno un povero, che sia un amico, un parente o un vicino di casa?
E se non conosciamo nessuno, dobbiamo andare a conoscere i poveri impegnandoci nel volontariato. Vivere una carità gratuita, intelligente e concreta, questa è la vera regalità!

Il vostro parroco, don Mauro

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