Stai camminando sui miei sogni
“Da Gerusalemme scendeva verso Gerico la Famiglia. Scendeva per le vie tortuose e impervie della storia quando, ad una svolta della strada, incontrò i Tempi Moderni. Non erano di natura loro briganti, non peggio di altri tempi, ma si accanirono subito contro la famiglia... Le rubarono prima di tutto la fede, che bene o male aveva conservato fino a quel momento come un fuoco acceso sotto la cenere dei secoli. Poi la spogliarono dell’unità e della fedeltà, della gioia dei figli e di ogni fecondità generosa.
Le tolsero infine la serenità del colloquio domestico, la solidarietà con il vicinato e l’ospitalità sacra per i viandanti e i dispersi.
La lasciarono così semiviva sull’orlo della strada e se ne andarono a banchettare, ridendo della sorte sventurata della famiglia. Passò per quella strada un sociologo, vide la famiglia sull’orlo della strada, la studiò a lungo e disse: “ormai è morta”.
Le venne accanto uno psicologo e sentenziò: “L’istituzione familiare era oppressiva. Meglio che sia finita!”.
La trovò infine un prete che si mise a sgridarla: “Perché non hai resistito ai ladroni? Dovevi combattere di più. Eri forse d’accordo con chi ti calpestava?”
Passò poco dopo il Signore, ne ebbe compassione e si chinò su di lei a curarne le ferite, versandovi sopra l’olio della sua tenerezza e il vino del suo amore. Poi, caricatala sulle spalle, la portò alla Chiesa e gliela affidò dicendo: “Ho già pagato per lei tutto quello che c’era da pagare. L’ho comprata col mio sangue e voglio farne la mia prima piccola sposa. Non lasciarla più sola sulla strada, in balia dei Tempi. Ristorala con la mia Parola e il mio Pane. Al mio ritorno chiederò conto di lei”. Quando si riebbe la famiglia ricordò il volto del Signore chino su di lei. Assaporò la gioia di quell’amore”.
Chinarsi sulla Famiglia, sulle sue gioie e sulle sue ferite: è quello che potremmo fare oggi, Festa della Famiglia di Gesù, Giuseppe e Maria, una straordinaria occasione di analisi lucide, di riflessioni, di ascolto, di dialogo, di franchezza, di festa, di speranza, di accoglienza. Un’occasione da non perdere.
Sembrano davvero tempi bui per la famiglia, per il matrimonio, per il matrimonio cristiano indissolubile...
Si afferma che la monogamia non durerà in eterno, che sparirà anche come ideale.
Eppure la famiglia sta sotto i nostri piedi e noi ci troviamo ritti sopra la famiglia. Una parte importante di quel che siamo è scritto nella nostra famiglia. E nonostante tutto, nonostante spesso siano il “crocevia di tutte le fragilità”, il matrimonio e la famiglia continuano ad essere considerati dai più come tra i fattori più importanti per la realizzazione e per la felicità di ogni persona. Sembrano proprio essere la “chiave della felicità”.
E’ dunque il matrimonio la risposta più moderna ai tempi, incerti di tutto, che dovremo vivere? Io credo di sì!
Per questo invito tutti a non aver paura della proposta evangelica dell’amore per sempre, un amore forte come la morte, anzi di più.
Nella certezza che il Dio dei cristiani sogna la felicità per ogni uomo e donna, sogna con loro. Non è un Dio guastafeste, non è un Dio concorrente o geloso dell’uomo.
don Mauro