Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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Parrocchia Santi Nazaro e Celso – Arnate, Piazza L.Zaro 2 – Via San Nazaro 4, GALLARATE, VA

AVVISI - 3 MARZO 2024

NUOVI SGUARDI

“Le cose visibili possono essere invisibili. Se qualcuno va a cavallo in un bosco, prima lo si vede, poi no, ma si sa che c’è. Nella ‘Firma in bianco’ la cavallerizza nasconde gli alberi e gli alberi la nascondono a loro volta. Tuttavia il nostro pensiero comprende tutti e due, il visibile e l’invisibile. E io utilizzo la pittura per rendere visibile il pensiero... Divenni allora poco certo della profondità delle campagne, fui assai poco convinto della lontananza dell’azzurro chiaro dell’orizzonte, tutti gli elementi che l’esperienza immediata situava semplicemente all’altezza dei miei occhi. Ero nel medesimo stato di innocenza del bambino che crede di poter afferrare dalla sua culla l’uccello che vola nel cielo”.(Renè Magritte, pittore Belga, 1898. 1967)

La “Firma in bianco” è il quadro che ho scelto per questa quaresima 2024; che ci invita a coltivare “Nuovi sguardi” perché mette decisamente sottosopra la nostra solita visione della realtà, sollecita uno sguardo più libero che sa interrogare la realtà e svelare l’oltre, il nascosto, che sa fuggire a gambe levate dai luoghi comuni. L’attenzione però deve essere ben vigile e desta! Perché l’arte non riproduce semplicemente ciòche è visibile, ma ci regala la splendida possibilità di rendere visibile ciò che non sempre lo è.

Avere altri occhi, avere un altro sguardo è la consegna di questa Quaresima! Sono sempre più convinto ogni giorno che passa, ogni persona che incontro e ascolto, ogni problema che affronto, di ciò che affermava Simone Weil: “Una delle virtù fondamentali del cristianesimo, verità troppo spessa misconosciuta, è questa: ciò che salva è lo sguardo”.

Ne hanno fatto mirabile e indimenticabile esperienza tutti coloro che hanno incontrato Gesù di Nazareth: i Vangeli ce lo narrano con straordinaria potenza e insieme con semplicità, destando da sempre commozione e desiderio di sguardi che arrivano dritti al cuore, che sanno svelare e risvegliare la bellezza nascosta in ciascuno, sguardi liberi da pregiudizi, prevenzioni, sospetti, diffidenze, che ricreano e risvegliano.

“Nella vita quotidiana ci sfiorano con gli sguardi. Ci fissiamo per prepotenza, manteniamo lo sguardo per cortesia o ci perdiamo negli occhi dell’altro per amore. Lo sguardo è una meraviglia misteriosa. Quando guardi chi ti guarda, ti rendi conto che non dovresti trattare l’altro come un oggetto.

L’altro è una presenza, è un ‘tu’. Lo sguardo, però, può essere indiscreto, un giudizio ancor più spietato delle parole. Ciò che vale per le persone si applica anche alla nostra percezione dello sguardo di Dio. Jean-Paul Sartre, un filosofo esistenzialista ateo, racconta, che, una volta, nella sua infanzia, mentre stava giocando con i fiammiferi ha bruciato un piccolo tappeto. In quell’istante, mentre cercava di nascondere le tracce del delitto, ha sentito ‘lo sguardo di Dio all’interno della sua testa e sulle sue mani’. Era ‘orribilmente visibile’ agli occhi di quel Dio. Sartre si è infuriato contro tale ‘indiscrezione’  e ha bestemmiato e da allora, racconta: ‘Dio non mi ha più guardato’. Non c’è da meravigliarsi se qualcuno è diventato ateo! Uno sguardo onnipresente di questa aggressività è insostenibile, è diabolico! Non è affatto questo lo sguardo di Dio nei Vangeli. Gesù guarda l’uomo e il suo sguardo creatore effonde in lui la bellezza originaria e originale di Dio. Lo sguardo di Gesù restaura l’immagine ferita di Dio. Se il cuore è pronto, basta solo uno sguardo d’amore per risorgere. Quando qualcuno ci avvolge con uno sguardo caldo, la nostra vita è visitata, siamo improvvisamente strappati dall’anonimato e dalla solitudine esistenziale. Gesù ascolta, accoglie e ama con i suoi occhi. Lo sguardo di Gesù trasmette, guarda dentro e ama; così nell’episodio del giovane ricco: ‘Gesù lo guardò dentro e lo amò’. (Marco 10,21)”. (Z. Robert Cheaib, Un Dio umano. Primi passi nella fede cristiana).

Quale occasione migliore della Quaresima per ritrovare lo sguardo di Dio su di noi, sulla vita, sul mondo? Impareremo che niente è profano quaggiù per chi sa guardare... E quale occasione migliore del nostro cammino quaresimale che ci condurrà proprio sulla necessaria strada di nuovi sguardi su Dio, sulla Bibbia, sul matrimonio, sul prossimo?
Auguro a ciascuno, con Alessandro Pronzato, che questa sia una Quaresima nella quale ogni mattina purificare il nostro sguardo.

È necessario, ogni mattina purificare il nostro sguardo. Si tratta, infatti, di :

  • Svincolarlo da ogni istinto di possesso.
  • Disarmarlo dai vari elementi di ostilità, aggressività, malignità, durezza.
  • Ringiovanirlo, restituendogli la capacità di stupore e di meraviglia che fa nuove le cose, e ridandogli il gusto della scoperta dell’altro. L’altro come ‘inatteso’.
  • Renderlo sensibile all’altro. Ossia capace di vedere l’altro come io vorrei essere veduto, in quella situazione concreta.

Si, soltanto se acquistiamo uno sguardo purificato, le pietre cominceranno a cadere dalle nostre mani.”

don Mauro

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