Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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AVVISI - 3 DICEMBRE 2023

AFFIDARSI

Questa domenica vorrei proporre alla vostra attenzione l’omelia che il nostro Vescovo Mario ci ha consegnato mercoledì 22 novembre in occasione della Messa solenne a conclusione del 75° Palio delle Contrade, al termine della quale ha benedetto il “Nuovo Palio”.
La ritengo significativa e stimolante. Sollecito ad una attenta lettura chi non ha potuto partecipare, e un riascolto meditativo per chi ha partecipato.

Affidarsi
1. Che fare dunque?
Che cosa fare quando il male attacca una vita, quando le disgrazie si accumulano e infieriscono su una persona, su una famiglia, su un paese? Che fare quando i problemi non hanno soluzioni? Che fare quando la malattia non lascia speranza? Che fare quando l’epidemia non risparmia nessuno? Che fare quando ogni speranza, ogni aspettativa buona rimane delusa? Che fare?

C’è chi sceglie la disperazione. Non c’è speranza. Non c’è futuro. Vivere da disperati, sempre arrabbiati, sempre depressi.

C’è chi sceglie di reagire con tutte le forze. Darsi da fare. Impegnarsi di più. Impegnarsi insieme. Costringere tutti a impegnarsi.

C’è chi sceglie la rassegnazione. Così è la vita. Si tira avanti. Prendiamo quel che viene. Godiamo quel che si può godere e patiamo quello che non si può evitare.

C’è chi sceglie la protesta e la ribellione. Non è giusto. Qualcuno ce l’ha con me. Chi deve provvedere non provvede un bel niente. Queste tragedie sono colpa di qualcuno. Lo Stato, la Chiesa, gli altri, sono una banda di ladri e di profittatori.

C’è chi sceglie di insultare Dio, di bestemmiare: dov’è Dio? che cosa fa Dio?

2. I nostri padri e i noi.
Abbiamo invece deciso, come hanno fatto i nostri padri dei secoli passati, una via originale, semplice, promettente. Abbiamo deciso di affidarci. Abbiamo deciso di cercare risposte, aiuto, protezione, speranza nel Signore Dio.

Come l’indemoniato cieco e muto che fu portato al Signore Gesù, anche noi ci facciamo portare all’incontro con il Signore Gesù e chiediamo a Maria di essere la donna di fede che ci aiuta ad avere fede, di essere la madre di tutti che ci avvicina al suo Figlio Gesù, di essere la Regina del cielo e della terra che ascolta la preghiera di tutti i figli degli uomini.

3. L’affidamento.
Noi, come i nostri padri, scegliamo di fidarci.

Chi si fida di Gesù è insidiato dal sospetto dei Farisei (scaccia i demoni per mezzo di Beelzebul): se Gesù fa qualche cosa di buono per voi è perché ha un qualche secondo fine, lo fa per interesse, lo fa per attirare gente e portarla via dal tempio di Gerusalemme e dalla tradizione dei padri. La fiducia è insidiata dal sospetto.

Chi si fida di Gesù è insidiato dall’esperienza immediata: come fai a fidarti di Gesù? Dove si vede che Dio compie le sue opere, le sue promesse (gli esuli di Gerusalemme saliranno vittoriosi sul monte di Sion e il regno sarà del Signore: Abd 1,21).

Noi, come i nostri padri, scegliamo di fidarci.

Impariamo da Maria quale sia la strada della fiducia.

Non è l’aspettativa di un intervento catastrofico, come l’avevano immaginato i profeti, in cui i buoni vedono la loro rivincita nello sterminio dei cattivi, ma piuttosto la chiamata alla conversione del cuore, a cambiare il modo di vedere, di sperare, di agire. Gesù ci salva non perché compie qualche miracolo clamoroso, ma con il dono del suo amore fino alla fine che offre lo Spirito perché anche noi diventiamo capaci di amare come lui ha amato.

L’affidarsi diventa la persuasione che la via della salvezza è la via di Gesù, la via della mitezza, la via che vince l’odio con l’amore, vince la violenza con la pazienza, e vince il male con il bene.

L’affidarsi diventa il cammino di un popolo che si raduna nella devozione a Maria, nel nome del Signore.

Arcivescovo Mario Delpini

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