Comunità Maria Regina Della Famiglia - Gallarate
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AVVISI - 20 MARZO 2022

SI FA STRADA IL DESIDERIO

Uno straordinario e preziosissimo regalo quel racconto emozionante e indimenticabile ascoltato domenica scorsa: incontro tra Gesù e una donna samaritana. Dovrebbe essere letto e riletto, scoperto e riscoperto con calma e profondità, in un abbandono confidente, perché anche ciascuno di noi approdi allo svelamento dell’essenziale.
Faccio unicamente il suggeritore, raccontandovi di sguardi, desideri, incontri, stili , cammini...

C’era più di una ragione per mantenere le distanze, ma come sempre Gesù “sconfina”, sovverte ogni regola di buon senso, ogni regola religiosa, rompe ogni schema, scavalca e abbatte ogni barriera di sesso, di nazionalità, di religione e si mette a parlare con una donna samaritana con una vita piuttosto “irregolare”. Lo fa con una straordinaria libertà, quella che gli permette incontri meravigliosi.
E la vita è l’avventura, l’arte degli incontri. Ciò che siamo lo dobbiamo ai tanti incontri che abbiamo vissuto, alcuni dei quali hanno segnato in profondità la nostra esistenza.
Così è capitato alla samaritana, in quell’incontro sconvolgente e coinvolgente con Gesù di Nazareth, che la porta a vivere una stupenda avventura esistenziale e spirituale, una nuova nascita.
“Una delle verità fondamentali del cristianesimo, verità troppo spesso misconosciuta, è questa: ciò che salva è lo sguardo” (Simone Weil).
E lo sguardo di Gesù non è aggressivo, pieno di pregiudizi, moralistico, condannante. Ed è questo che arriva dritto al cuore della samaritana. Gesù non le porge uno specchio accusatore ma le mette davanti un cammino, una speranza. A Gesù non importa che cosa è stata, a lui importa ciò che sarà.
Gesù ha il mirabile dono di contemplare ogni persona nella sua verità più profonda, di far ritornare a galla quella realtà nascosta che va oltre il peccato, di liberare tutta la bellezza che Dio ha posto in noi, di liberare tutta la luce che è sepolta in noi, di riaprire la strada alla speranza, alla possibilità di ricominciare.

Gesù porta la samaritana a riflettere sul suo cuore, luogo dei desideri e delle decisioni, dei turbamenti e delle gioie, non la inchioda al suo passato, non la condanna, la ama e la conquista. E in un incontro cuore a cuore, nonostante l’iniziale resistenza, lei si sente finalmente accolta per quello che è, si ritrova ad essere trasparente, senza difese.
Ogni uomo, ogni donna si porta in cuore “un crepaccio assetato di infinito”, scriveva il filosofo Kierkegaard. E’ in questo “crepaccio” che Gesù si insinua. Non disprezzando o squalificando l’acqua del pozzo ma semplicemente rivelandone l’insufficienza. Perché non è diminuendo l’uomo che si fa più spazio a Dio.
La samaritana a poco a poco prova lo scarto fra ciò che vive e ciò che sogna, sente di aver avuto molti mariti ma non l’amore, scopre di portare dentro di sé un insaziato bisogno di amore, di comprensione, di tenerezza, di significati profondi.
Così in lei si fa strada un’altra sete. Si fa strada il desiderio. Il desiderio di quell’acqua viva promessa.
Il desiderio di un di più, di un oltre. Il desiderio di Dio. Gesù ha saputo far rinascere in lei questo desiderio passando attraverso il suo mistero di donna, attraverso la via del cuore.
L’incontro fra Gesù e la samaritana insegna uno stile anche nel rapporto fra la Chiesa e il mondo.
Si comincia dove uno si trova e si conclude in un approdo ecclesiale della fede che la conferma e la accoglie, ma in mezzo ci deve essere una relazione. Perché la fede, almeno quella cristiana, passa dalle relazioni. La fede si nutre di tutto, di ogni incontro e di ogni mezzo, ma non può non passare da relazioni personali, da rapporti che diventano mediazioni significative della maternità ecclesiale.

In questa Quaresima val davvero la pena di “inseguire” la samaritana: lasciarsi fissare negli occhi da Gesù, leggere la vita alla luce del suo sguardo che è sempre e solo sguardo d’amore.
Spalancare il nostro desiderio, dare spazio ai sogni più belli e veri. Gesù ci aspetta, come quella volta, al pozzo del Vangelo, dell’Eucarestia, della preghiera e ci farà creature nuove.

Possa essere questo il nostro cammino quaresimale: camminare adagio adagio verso quella sorgente di acqua viva che è Gesù, sorgente che zampilla per la vita eterna.
Senza paura, ciascuno di noi dica, come la samaritana: “Signore dammi di quest’acqua”.
E da assetati scopriremo che si può diventare sorgente, fontana per gli altri.

don Mauro

VOLANTINO FESTA DELLE FAMIGLIE

VOLANTINO UCRAINA

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