SOGNARE COME ICARO
“Icaro”? Perché Icaro è il simbolo del coraggio, Icaro è la follia, a volte necessaria per affrontare la vita. Icaro è il rischio. Icaro è il sogno... è il sogno di chi non si arrende di fronte a ciò che sembra impossibile, di chi non si accontenta del possibile, di chi sa mettersi in gioco, di chi sa della necessità di “ali” per vivere.
“La vita non è una corsa, ma un tiro a bersaglio: non è il risparmio di tempo che conta, bensì la capacità di trovare un centro”. E’ proprio questo ciò che conta: la capacità di trovare un “centro”. Quel centro che fa ritrovare senso e stabilità, che sa dare nuovo vigore, nuovo sapore alla vita quotidiana. Etty Hillesum, una giovane donna ebrea olandese, nei mesi trascorsi in un campo di transito, prima di morire nel campo di concentramento di Auschwitz, scriveva così: “La gente si smarrisce dietro ai mille piccoli dettagli che qui vengono continuamente addosso, e in questi dettagli si perde e annega. Così, non tiene più d’occhio le grandi linee, smarrisce la rotta e trova assurda la vita. Le poche cose grandi che contano devono essere tenute d’occhio, il resto si può tranquillamente lasciar cadere. E quelle poche cose grandi si trovano dappertutto, dobbiamo riscoprirle ogni volta in noi stessi per poterci rinnovare alla loro sorgente. E malgrado tutto si approda sempre alla stessa conclusione: la vita è pur buona... Questa è la mia convinzione, anche ora, anche se sarò spedita in Polonia con tutta la famiglia” (Lettere 1942-1943).
Rendere felice una creatura, almeno in qualche cosa, durante la nostra esistenza: è uno straordinario “comandamento” per ogni uomo, per ogni giovane nella pienezza delle sue forze.
Vi auguro di non temere la solitudine anzi, cercatela, in cerca di profondità. Non sottraetevi alle domande più brucianti, più inquietanti. Pensate con lucidità e radicalità. Non accodatevi al così fan tutti, al così pensano tutti. Non rischiate l’omologazione.
“Nella nostra epoca così frenetica un’infarinatura viene considerata più che sufficiente a tutto: basta un pizzico di religione per dichiararsi credenti, un po’ di sentimento per dichiararsi amanti, un grammo di conoscenza per pontificare su un argomento. La fatica, la serietà, lo studio, la coerenza, il rigore sono parole abolite dal vocabolario. E, invece, per essere saggi non basta un passaggio in una biblioteca, né per essere santi e sufficienti un segno di croce o l’accensione di una candela in Chiesa. ‘Chi vuole salire in alto deve vegliare a lungo nella notte. Chi desidera catturare perle deve immergersi nel profondo’ “. (Card. Gianfranco Ravasi)
Abbiate il coraggio della domanda. Il coraggio di pensare. Dio ama la vostra intelligenza, la vostra libertà. E amate le vere trasgressioni... Credo proprio che un pensare rigoroso dia la vera trasgressione... Amate la compagnia di chi vi fa pensare, di chi vi propone ideali grandi di libertà, di giustizia, di universalità. E siate voi una buona compagnia!don MauroCONTINUA A LEGGERE IL FOGLIO DEGLI AVVISI