SAMMY BASSO: FEDE E SCIENZA, MALATTIA E SPERANZA
Della sua giovane esistenza (era nato nel 1995) si sa molto grazie alla sua voglia di fronteggiare la malattia e la sua capacità di comunicatore, di chi vuole e sa condividere.
Si era laureato a Padova in Scienze naturali, con una tesi di ingegneria genetica sulla progeria, malattia da cui era affetto. Nominato da Sergio Mattarella Cavaliere dell’Ordine al Merito, si era poi specializzato in Molecular Biology prendendo un’altra laurea. Se il suo viso era scarno e i lineamenti induriti dalla sua patologia, tuttavia il suo sguardo era vivace, penetrante, profondo, così come il sorriso pronto e la simpatia innata.
Volto noto sia in campo scientifico sia in campo mediatico, essendo stato invitato in molte trasmissioni televisive. Il suo amore per la ricerca ha portato i suoi genitori nel 2005 a fondare l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso con lo scopo di raccogliere fondi.
Oltre alla sua vivace intelligenza, deve essere pure ricordata la sua testimonianza di fede, che può anche aiutare a riflettere sul rap-porto tra scienza e fede. Nel nostro tempo, molti sono ancora ancorati alla convinzione che tra queste due realtà ci sia una inconciliabile opposizione di fondo. Non c’è nulla di più sbagliato, se si tiene debitamente conto che entrambe operano su piani differenti.
La scienza, infatti, cerca di spiegare il “come” avvengono le cose, mentre la fede (come la filosofia) spiega il “perché”: è il compito dello scienziato, per esempio, spiegare com’è nato il mondo, ma sarà premura del teologo (o filosofo) dirci il perché il mondo c’è.
Pur mantenendo gli ambiti distinti, nella reciproca collaborazione, molti pensatori e ricercatori ci mostrano come non ci sia mai una vera contraddizione tra le proposte scientifiche e gli insegnamenti della fede cristiana.