UN ANNO ORATORIANO PIENO DI VITA
Il Messaggio del vescovo Mario è certamente un messaggio forte in riferimento alla persona di Gesù, perché vuole ridire, ai ragazzi, agli adolescenti, ai giovani... a tutti quanti l’Oratorio lo vivono partecipando, che Gesù riempi la vita, proprio perché Gesù ha fatto della sua vita un dono che ci coinvolge. Siamo infatti invitati dal nostro Arcivescovo Mario a riconoscere che c’è una vita ricevuta; è l’invito alla comunità educante ad essere persone che ritornano a fare il “pieno di vita” per poter poi, portare qualcosa, con novità e semplicità ai ragazzi.
L’Oratorio come “luogo” e “tempo” in cui vivere l’esperienza di cui i giovani hanno un particolare bisogno, cioè sentirsi a casa, sentirsi riconosciuti. Insomma: l’Oratorio come “luogo di senso, di significato”.
È bello che il nostro Arcivescovo il 6 settembre pregando nel Santuario della Spogliazione ad Assisi abbia affidato al beato Carlo Acutis questo nuovo anno di vita comunitaria e di proposta oratoriana. Scrive il vescovo Mario, Carlo Acutis mi ha detto: “Sono contento e onorato che Tu, Arcivescovo di Milano, sia venuto a promettere che gli oratori della Diocesi di Milano contribuiscono a tenere accesa la Lampada che è stata collocata presso la mia tomba. Ma non mi accontento di una lampada: chiedo a tutti di tenere acceso nel cuore il fuoco che lo Spirito vi ha posto, perché ci sia in tutti i ragazzi e le ragazze della Diocesi una gioia, una speranza, un ardore per evitare di essere noiose fotocopie ed essere invece veri amici di Gesù. Un fuoco arda nella vostra fragile libertà perché resista al vento e si decida di dare compimento alla Facciamolo nostro questo invito! Interiorizziamolo! Vorrei davvero tanto che gli adolescenti che ieri sono stati protagonisti della Fiaccolata che dal Sacro Monte di Varese è giunta al nostro Oratorio lascino ardere nel loro cuore quel fuoco che si sono passati di mano in mano per tutto il tragitto. vocazione di ciascuno”. “La Lampada è viva, è piena di vita, perché ha ricevuto il fuoco. Ecco perché siamo vivi: perché abbiamo ricevuto la vita. La vita è dono. Chi vive, vive di una vita ricevuta. Noi riceviamo la vita da Gesù che è la vita del mondo”. ( cfr. Messaggio dell’Arcivescovo).
“È irrinunciabile la domenica e la messa della comunità, perché solo Gesù risorto può essere la Vita che da senso alla vita e solo la domenica può essere il giorno che spiega come e perché vivere il lunedì e gli altri giorni”.
“Impariamo così che il dono della vita non è un documentario, non è una fotografia, ma l’incontro con chi può darci vita, con Gesù e con gli angeli che Gesù manda per rivelarci quanto grande sia il tesoro che è in noi e quanta gioia e quanto amore ne possano venire”.Oggi la Festa la iniziamo, sta a noi non farla finire, come ci ricorda e richiama una bella canzone perché la “festa siamo noi!” L’Oratorio, quando davvero è quello che deve essere, è senza dubbio un’esperienza di sinodalità riuscita, dove la comunione, la partecipazione e la missione sono unificate in forma dinamica e convincente divenendo così una profezia di fraternità in atto. E se l’attuale cammino sinodale è caratterizzato dai tre verbi “incontrare, camminare, discernere”, anche qui l’Oratorio è una punta di diamante, perché in oratorio prima di tutto ci si incontra, poi si cammina insieme e infine ci si interroga come essere una Chiesa viva e vivace nel mondo e nella storia.Ripensando a ciò che ha significato per me l’oratorio posso affermare è stato per me una realtà in cui ho vissuto la fanciullezza e l’adolescenza, che mi ha davvero dato forma e offerto uno stile esistenziale, un modo di stare al mondo che no ho mai più abbandonato. L’oratorio è stata la mia esperienza di Chiesa nel tempo della giovinezza; è stata la mediazione verso la mia vita di fede, che ho maturato proprio in quel contesto esistenziale. L’oratorio un’esperienza di vita di cui essere felice, grato e fiero. Nell’oratorio mi sono sentito accolto con affetto, chiamato per nome, coinvolto in modo creativo, spinto a scoprire i talenti e invitato a metterli al servizio di tutti; in oratorio è nata la mia vocazione.Quanto vorrei che ancora per tanti e tanti ragazzi adolescenti e giovani l’oratorio possa essere questa “scuola di vita”. Me lo auguro e chiedo l’aiuto al Signore.don MauroCONTINUA A LEGGERE IL FOGLIO DEGLI AVVISI