Avvisi e Calendario 6 ottobre 2019

NEGLI ORATORI: EDUCARE A SEGUIRE GESÙ

E’ la festa dell’Oratorio e su questa benemerita realtà il nostro sguardo affettuoso e le nostre premurose attenzioni.
Vogliamo dedicare una giornata a far festa a un luogo dove si dedicano tempo, energie per educare alla e nella fede i nostri ragazzi, adolescenti e giovani. Far festa è pure ricordare il senso delle cose che occupano calendari, interessi e affetti; l’affetto di coloro che lo frequentano e l’hanno frequentato rimane inalterato per tutta la vita.
Far festa in oratorio significa pure ricordare, non solo un luogo, ma pure uno stile, tipicamente cristiano: la gratuità dell’accoglienza. Questa è una virtù, una qualità che ti fa incontrare l’altro per quello che è. Mi fa incontrare una persona, nella sua ricchezza e povertà, guardandola e ammirandola come “dono” di Dio, chiunque essa sia. Far festa in oratorio – e questo ci deve stare veramente a cuore! – è farsi carico di quelli che non ci sono, si sono allontanati, fanno fatica ad esserci.
Il dono del Vangelo che siamo chiamati consegnare, non è buona notizia riservata a pochi, ma l’ansia che Gesù sia conosciuto, amato, accolto; questa deve essere la preoccupazione-responsabilità degli educatori, allenatori, animatori… di tutti quelli che lo frequentano.

“Correre verso la meta che Dio mi chiama a ricevere in Cristo Gesù” (Fil 3,15).
L’Arcivescovo Mario vuole che gli Oratori scelgano come moto questo versetto e l’immagine della scarpa che corre esprime proprio questo. E’ l’invito per tutti i ragazzi a considerare la bellezza della meta e a procurarsi scarpe adatte all'impresa; e la richiesta a tutti gli adulti di credere nel Signore e di avere fiducia nei ragazzi e nelle ragazze che, in verità sono chiamati alla pienezza della gioia, la gioia di Dio. “C’è la meta, sei attrezzato, c’è chi ti sta accanto e ti incoraggia: ora corri!”.
Evito di fare discorsi, lascio invece parlare il cuore nella semplicità.
All'oratorio bisogna prima di tutto crederci e poi amarlo. E’ con l’amore e il cuore in mano, pronti soprattutto a rimboccarci le maniche, che l’oratorio si realizza come “casa aperta” a tutti coloro che progressivamente vogliono cercare e vivere l’esperienza cristiana. Se l’oratorio è così: all'oratorio ci stanno tutti!
Bisogna infine frequentarlo con fiducia, assiduità e convinzione. A proporre certi valori con chiarezza e precisione educativa è rimasto solo questo ambiente, ma potrebbe essere molto di più, se ci fosse una rinnovata convinzione in coloro che da piccoli lo hanno frequentato con amore ed entusiasmo.
La Comunità parrocchiale è riconoscente nella preghiera e nell'affetto a tutti coloro che all'oratorio danno il loro tempo, le loro energie, il loro cuore, in particolare alle suore, agli educatori, agli animatori, agli organizzazioni e a quelle Famiglie che ne hanno fatto la seconda casa.

Come parroco vi dico: il Signore vi benedica e vi ricompensi benignamente.

don Mauro

 

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