V DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI S.GIOVANNI IL PRECURSORE
Eccoci alla seconda domenica in cui l’attenzione è rivolta all’Oratorio, scuola di fede e di umanità. Domenica scorsa ci siamo sintonizzati su quello di Arnate, oggi su quello di Madonna in Campagna.
Quante cose si potrebbero dire e si dicono da tante parti sull’Oratorio: quando se ne parla è perché lo si ama, non si vuole sciupare questo fiore all’occhiello della nostra tradizione Ambrosiana e gallaratese!
L’Oratorio è il seminario locale dell’educazione cristiana e della nostra gioventù; è lo “strumento” ancora attuale, idoneo per “tirar su” generazioni di persone che qui trovano un ambiente sano, ma non asettico, aperto ma non indiscriminato, dialogante e fortemente positivo.
All’Oratorio si impara – come diceva San Giovanni Bosco – “ a crescere come onesti cittadini e ferventi cristiani” di questi tempi quale e quanta necessità ne abbiamo.
Logo dell’anno oratoriano 2015 – 2016 “come Gesù” che invita ad intraprendere quel “cammino di maturazione che porta ad una nuova comprensione della realtà che veda Gesù come fondamento”. E’ l’invito dell’Arcivescovo Angelo Scola nella nuova lettera pastorale “Educarsi al pensiero di Cristo”.
“come Gesù” è molto educativo e rappresenta “un vero e proprio programma di vita”. Infatti la conoscenza di Gesù – non può limitarsi a sapere delle cose su di lui o a provare delle belle emozioni in alcuni momenti della vita. La nostra fede, la nostra amicizia con Lui deve poco alla volta cambiare il nostro modo di pensare, di amare, di comportarci, di giudicare le cose che capitano.
Si tratta di mettersi alla “scuola” di Gesù per accogliere il suo modo di vedere e giudicare la vita, le relazioni, gli affetti, la fatica. Ecco perché tutto l’Oratorio si metterà in gioco per essere “luogo” in cui accompagnare i più piccoli nella comprensione della realtà. Dobbiamo tutti, sacerdoti, religiose, genitori, educatori, animatori, allenatori, sentire forte la responsabilità dell’educazione alla fede, perché sia “scuola” di umanità, di servizio e quindi di santità.
Il nostro punto di forza consiste nell’educare attraverso una serie di relazioni significative. Il punto di forza degli Oratori infatti consiste nella continua tensione a coinvolgere sempre più persone per farsi carico insieme dell’arte dell’educare partendo innanzitutto dalla propria formazione.
Proprio la Festa di apertura degli Oratori è l’occasione per celebrare il “Mandato Educativo” e dare dunque forma e inizio ai diversi itinerari. Sostenere la formazione delle “Comunità educanti” è una priorità e uno degli obbiettivi principali.
Non dimentichiamoci che l’Oratorio si serve sostanzialmente di tre “strumenti” per educare.
La preghiera: noi non vogliamo dare un’educazione laicista! L’arte del pregare deve essere la prima preoccupazione educativa di chi vuol partecipare.
La catechesi: inizi qui, con i cammini dell’iniziazione cristiana, ma deve continuare anche dopo, con regolarità, priorità, incisività.
Il gioco: in senso ampio, cioè facendo crescere educando a tutte le dimensioni della vita ( musica – canto – sport – teatro …) .
Una parola alle Famiglie: mandate, sostenete, frequentate l’Oratorio; qui una parola precisa, un invito coraggioso, qui possono rinascere anche grandi nostalgie dell’Infinito, dell’Eterno, del Santo!
Ciò dicendo non sostengo che i nostri Oratori siano immuni da difficoltà, fatiche, problemi organizzativi … ma, nonostante tali difficoltà riaffermo con chiarezza che le zone di luce sono di gran lunga più belle e numerose delle zone di ombra.
Chiedo a tutta la Comunità Pastorale il dono di una visita in Oratorio per questa domenica!
“Essere discepoli del Signore è qualcosa di bello e di realizzabile!” CREDIAMOCI !!!
don Mauro