Avvisi e calendario di domenica 1 gennaio 2017

OTTAVA DEL NATALE NELLA CIRCONCISIONE DEL SIGNORE

D’impeto mi esce l’augurio comune “Buon Anno”, ma con cuore diverso, rinnovato dalle recenti feste natalizie, sapendo che Gesù è l’Emmanuele, cioè il “Dio con noi”!

Questo è il motivo della speranza cristiana: non abbiamo paura ad affrontare il tempo, il futuro, le prossime stagioni della nostra Comunità Pastorale. Il cristiano non ha bisogno di ricorrere ad astrologi o segni zodiacali favorevoli: ci basta sapere che Gesù è con noi! Siamone contenti e ringraziamo di cuore il Signore che si è reso ancora Emmanuele per scrivere la storia di questa umanità. La nostra Chiesa in alcuni momenti era strabocchevole, devota, adorante, riconoscente per il grande dono del Padre che fa famiglia in questa umanità donandoci ciò che di più grande ha: il suo Figlio Unigenito nato dalla Vergine Maria.

Il cuore di un parroco-pastore, però, che non vuole essere mercenario, non si accontenta per quelli che sono venuti, per quelli che al richiamo di Gesù hanno detto sì, ma sente la mancanza di tutti quei figliuoli che al grande evento sono rimasti estranei, indifferenti: “Venne tra i suoi ma i suoi non l’hanno accolto”. (Gv. 1,11).

Mi sono capitati tra le mani in questi giorni due racconti che voglio proporvi a mo’ di sintesi delle feste celebrate.

“Un giorno dissero ad un anziano rabbino, che viveva semplicemente, custodendo un amore profondo per la Torà, nell’attesa sincera del Messia: ’Rabbì, dicono che il Messia sia già venuto, da almeno 2000 anni’. A questa notizia il rabbino non si scompose, si alzò lentamente dalla sua scrivania dove studiava costantemente la Parola, si accostò alla finestra del suo studio e guardò fuori, poi scosse il capo e ritornò deluso al suo posto, mormorando: ‘se il Messia fosse già venuto, il mondo sarebbe diverso’.“

Già, il mondo sarebbe, dovrebbe essere diverso, infatti che cosa è venuto a fare Gesù, il Figlio di Dio nel mondo? E’ venuto a portare l’amore, ma questo amore dov’è? Dove nel mondo regna l’amore quello vero, quello cristiano? Quello capace di donare e sacrificarsi? Quello capace di vedere i bisogni degli altri e di provvedere in modo concreto? E visto che siamo nel periodo natalizio voglio offrirvi anche il secondo racconto:

Il sufì Bayazid dice di se stesso: “Quando ero giovane ero un rivoluzionario e tutte le mie preghiere a Dio erano: “Signore, dammi forza di cambiare il mondo”. Quand’ero ormai vicino alla mezza età e mi resi conto che metà della mia vita era passata senza che avessi cambiato una sola anima, cambiai la preghiera in: “Signore dammi la grazia di cambiare tutti quelli che sono in contatto con me”. Solo la mia famiglia e i miei amici, e sarò contento. Ora che sono vecchio i miei giorni sono contati, comincio a capire quanto sono stato sciocco. La mia sola preghiera ora è “Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso”. Se avessi pregato così per questo fin dall’inizio non avrei sprecato la mia vita.

Il nostro cuore soffre, perché, ancora oggi, dopo 2000 e più anni Gesù viene in un mondo di disordini, divisioni, dove ci sono persone che soffrono soprusi e dove ci sono persone che sono insensibili alla richiesta d’aiuto dei fratelli più poveri. Il nostro dono a Gesù sia quello di un cuore sempre più attento e sensibile alle sofferenze umane e capace di vincere ogni violenza e ogni prepotenza con la forza persuasiva dell’amore.

don Mauro

Avvisi e Calendario

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Avvisi e Calendario di Natale 2016

BUON NATALE
a tutta la Comunità Pastorale!

Gesù è un dono d’amore; il Natale è la festa dell’amore puro e gratuito; il Natale è la più bella notizia che si possa raccontare agli uomini. Ce ne rendiamo conto? Come dovremmo commuoverci, intenerirci, sentirci inondati di gioia! Dio, l’infinito, si è fatto vicino e si è legato irreversibilmente a noi per puro amore, per irresistibile esplosione di bontà: accorgersi di Gesù, accoglierlo nella vita e lasciar continuare in noi la novità della santità sbocciata, come inatteso miracolo, nella povera mangiatoia di Betlemme. Auguro a me e a voi di viverlo così questo Natale.

Buon Natale!

don Mauro

Buon Natale a tutti.
A Dio, Padre di immenso amore, chiedo che Gesù nasca e rimanga in ciascuno di noi e nella Comunità per vivere da figli di Dio. Liberati dal peccato, orgoglio e egoismo, brilli tra noi l’armonia, l’amore scambievole, la verità e l’unità del paradiso. Il mondo ha bisogno di una luce nuova perché trovi la gioia vera e duratura che Gesù con la sua nascita vuole a tutti donare… e noi possiamo irradiarla a tutti. Nessuno è escluso.
Auguri. Buon Natale a tutti.

don Marco

L'albero di natale siamo noi quando resistiamo vigorosi ai venti e alle difficoltà della vita sapendo che siamo sempre sostenuti da Gesù. Auguri.

don Casimiro

Si arriva a Natale sempre di corsa, ma forse un po’ di silenzio per riflettere fa del bene anche a me. Il mio vuole essere un augurio che ha due binari, il Silenzio e la Speranza. Nel silenzio guardiamo la realtà, le nostre famiglie e la nostra comunità pastorale. Gesù nasce nel silenzio della notte ma per renderci uomini e donne di speranza, per chi? Per tutti coloro che abbiamo accanto nel nostro quotidiano, per coloro che non conosciamo o che forse dovremmo conoscere meglio. Per i nostri figli, nipoti e giovani che hanno desiderio di futuro!
Allora sarà davvero un Buon Natale perché Gesù che viene in mezzo a noi possa rendere la nostra comunità più carica di speranza verso il futuro!!

sr Ivana

“E’ nato per noi un Bambino, un bimbo ci è stato donato”. Così recita il profeta Isaia e, ancora una volta, annuncia alla comunità cristiana che il Bimbo è il più grande dono di Dio, fatto per amore, l’amore del Padre. Possa trovare in ciascuno di noi un cuore ardente, ricco di bellezza, di pace e di verità. Prego perché alimenti il sogno di essere la sua immagine, di concretizzare, nel mondo intero, la Sua presenza.
Dio Bambino insegnaci ad interrogare le nostre giornate per aprirle alla tenerezza in modo forte e concreto per divenire, noi stessi, capaci di tenerezza e prenderci cura dei fratelli soprattutto dei poveri e dei piccoli. Così sarà un Buon Natale!

sr Savina

“Nella stalla di Betlemme, il cielo e la terra si toccano. Con il suo Natale, il cielo è venuto sulla terra. Per questo da lì emana una luce per tutti i tempi, per questo lì si accende la gioia”. (Benedetto XVI)

Due parole vorrei sottolineare da questo pensiero: LUCE e GIOIA. Essere luce nel mondo. Gesù è la vera luce, ma ha bisogno della nostra luce; diamogli spazio nel nostro cuore perché lo renda sempre luminoso.
Essere pieni di gioia: quando in noi c’è la presenza di Gesù non manca la gioia. Può essere più grande quando siamo “dono” per tutti. Preghiamo perché questo Natale non sia semplicemente un momento di festa, ma sia soprattutto e anzitutto la ricchezza di luce nuova e di gioia piena.

sr Tina

“Quanti esempi di belle virtù possiamo ricavare alla presenza di Gesù nel Presepio! Meditatelo e vedrete il frutto che ne ricaverete; grande sarà se lo mediterete con umiltà”. (Lettera n. 33 di Maria Domenica Mazzarello)

Un augurio semplice che va al cuore: BUON NATALE con un sorriso, perché il sorriso è prezioso sacramento della fraternità. Il sorriso è sempre espressione di tenerezza e misericordia.

sr Lucia

 

Avvisi e Calendario di NATALE

20161225AvvisiECalendarioNATALE

Chiusura Oratorio MIC

L'oratorio MIC

rimarrà chiuso dal 24 dicembre al 8 gennaio.

Avvisi e calendario di domenica 18 dicembre 2016

“Dell’Incarnazione” o della Divina Maternità della B. Vergine Maria

Carissimi parrocchiani,

la gioia è la compagna inseparabile della santità. Ha scritto sant’Agostino: “C’è una gioia ignorata dagli empi, ma che tu, o Signore, dai a chi ti serve generosamente. Questa gioia sei Tu stesso!”. San Gregorio Magno ha affermato: “Segno infallibile di essere in grazia di Dio è la gioia del cuore!”. San Francesco di Sales ha formulato questo consiglio: “Bisogna fare con gioia e serenamente quanto facciamo: è il vero modo di fare il bene e di farlo bene!”. E San Giovanni Bosco, il santo della gioia, ha potuto dire: “La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio, dopo l’amore!”. Il curato d’Ars completa questa fuga di pensieri di santi con una espressione densa e tersa: “In un’anima in grazia di Dio è sempre primavera!”.

Per questo i santi sono tutti felici: se potessimo entrare nel loro cuore, sentiremmo una melodia celestiale! “La gioia – ha scritto magistralmente G.K. Chesterton – è il gigantesco segreto del cristiano”. Ma perché? Forse perché i cristiani hanno una vita più felice degli altri? No, non è e non può essere questa la ragione. La ragione sta tutta nel punto sicuro, in cui i cristiani appoggiano la loro gioia: questo punto d’appoggio è Dio, la Roccia!

La prima comunità cristiana (cfr. Atti degli Apostoli) ben voluta da tutti aveva Gesù al centro della propria vita. Quando l’incontro con Gesù diventa incontro “a tu per tu”, i nostri occhi vedono con i suoi occhi, il suo cuore diventa il nostro e così anche il suo amore. Dio è amore e noi possiamo essere suo riflesso perché abitati da Lui, perché Lo scegliamo con tutto il cuore, con tutte le forze, specialmente quando ci sentiamo poveri, peccatori, non compresi o scartati, quando nessuno si ricorda di noi. Gesù ci ha amati per primo, ci ha amati fino alla croce, mistero d’amore che sconfigge il male. Amati, amiamo! Ci inginocchiamo davanti all’uomo solo, povero, sofferente, oppresso, per amarlo con il cuore paterno e materno di Dio, per accompagnarlo, se lo desidera, verso l’incontro con il suo amore. “Noi amiamo, perché Egli ci ha amato per primo” (1Gv. 4,19).

Ecco il senso vero del Natale ormai alle porte!

Impariamo a scegliere la bontà, che disarma e porta a Dio. La bontà è l’unica chiave per incontrare e dialogare con l’uomo. Non sono le rivendicazioni a far incontrare gli uomini, ma è la bontà che ci rende ricercatori di giustizia, persone solidali.

I buoni non sono mai stranieri in nessuna parte del mondo, non sono estranei a nulla e a nessuno. Solo i buoni possono indicare una strada buona, soluzioni buone, economia buona, politica buona, potere buono a servizio del bene, confini buoni, regole buone. Possono essere il sale, possono trasfigurare il mondo perché sanno chiedere perdono a Dio per il male fatto e sanno perdonare perché Dio perdona loro. I buoni possono l’impossibile, possono desiderare che finalmente pace e giustizia abitino insieme, cementate dal perdono.

È vitale che i buoni si riconoscano e si incontrino. I buoni possono dire la verità nella carità, scoprire ciò che unisce, apprezzare il buono degli altri e riconoscere che le divisioni di oggi arrivano da errori, mancanza di carità, incomprensioni, interessi e paure di ieri.

Accogliamo Gesù nei nostri cuori, testimoniamo Gesù Cristo, Figlio di Dio, ricchezza di Dio, Padre di tutti… e sarà veramente Natale.

Lo auguro a me e a voi tutti.

don Mauro

Avvisi e calendario

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Festeggia con noi Capodanno 2016

20161612capodanno

Auguri di Buon Natale

Giovedì 22 dicembre 2016 alle ore 21:00 il Coretto MiC, il gruppo Vintage ed i MiCattori in occasione del Santo Natale vi presenteranno una serata di canti, balletti e recite natalizie.

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Le settimane dell'avvento: quinta settimana

Quinta settimana: domenica del Precursore20161312avvento5

Le settimane dell'avvento: quarta settimana

Quarta settimana: domenica dell'ingresso del Messia20161212avvento4

Le settimane dell'avvento: terza settimana

Terza settimana: domenica delle profezie adempiute20161212avvento3

Avvisi e Calendario di domenica 11 dicembre 2016

V DOMENICA DI AVVENTO - “Il Precursore”

Da poco abbiamo celebrato la Solennità dell’Immacolata Concezione della B. Vergine Maria. E’ la creatura che spicca con una luce sua propria in questi giorni, preludio delle prossime sante festività natalizie. Maria Immacolata è presentata in una luce e prospettiva che noi non finiremo mai di meditare: bellezza soprannaturale, sublime, costituisce anche per noi un punto di invidiabile attrazione.

Quanta gente non nutre passione per Cristo, e tanto meno per la sua Chiesa, ma invece davanti alla Madonna non finisce di lodarla e invocarla. Spesso l’Immacolata Concezione di Maria è confusa con la sua verginità o peggio con la totale assenza in Lei della sessualità. Nulla di tutto questo! Quando così la si pensa non è più un essere umano, sembra allora un essere angelico e questo contraddice al dato rivelato: Maria è donna, pienamente, totalmente riuscita! L’esenzione dal peccato originale è un privilegio a Lei concesso, ma è sicuramente “un segno” del Padre per noi e per tutta l’umanità. Quello che a Lei è dato, non è per Lei finalizzato: Lei è l’inizio che ha in sé l’anticipo della fine; è la pedagogia del Verbo incarnato che coinvolgendo la Madonna, chiama a sé tutti i credenti.

Ma la festa dell’Immacolata ha pure un’attualizzazione che mi piace sottolineare: è la presa di coscienza del ruolo della donna all’interno della società e della comunità cristiana. E’ in atto una nuova cultura che permette di rivalutare in modo più vero, equilibrato, i meriti, la storia, le doti morali, spirituali, intellettivi del mondo femminile. C’è più presenza, c’è più incidenza, c’è più coscienza contro un atteggiamento maschilista che aveva ottusamente ostacolato il cammino di emancipazione.

Ed anche la discussione dentro la comunità cristiana si fa sempre più vivace a riguardo. E’ bello parlare non di rivendicazione ma di “servizi ministeriali” al femminile: lettrice, catechista, animatrice, educatrice, ministra straordinaria dell’Eucaristia; tanti malati seguiti e sostenuti lungo la malattia, alcuni fino al tramonto. Ma la immaginiamo la nostra Comunità Pastorale senza la donna? Sono convinto che ancora non tutto è stato fatto; altre strade probabilmente si apriranno, ma è fuori dubbio che la vera immagine di Dio oggi richiede la complementarietà dell’uomo e della donna nella loro unità sostanziale. Con la venuta di Maria l’uomo e la donna vivono con pari dignità alla presenza di Dio. Da tempo in questa solennità dell’Immacolata, secondo la tradizione si celebra la giornata di adesione dell’Azione Cattolica, un’associazione che vanta 150 anni di storia impegnata nella crescita spirituale di piccoli e grandi e nella responsabilità sociale e politica per il bene comune. E’ da poco terminata la giornata del “tesseramento” e credo sia davvero importante recuperare ancora le ragioni più vive e vere per aderire e appartenere. La necessità di rinnovare annualmente l’iscrizione ci offre l’occasione per riscoprire le ragioni di una scelta libera e responsabile: perché aderisci all’AC, ancora, per quest’anno? Cosa ti attendi? Cosa sei disposto a dare per questa Associazione? Suo specifico compito e finalità propria è aiutare dei laici a vivere pienamente la loro vocazione laicale dentro la Chiesa, con la Chiesa, per la Chiesa. Cioè gente che prende seriamente un amore anche sofferto per la Chiesa in genere e per la Comunità in particolare. Allora, sono parole di Silvia Landra, presidente diocesana dell’AC: aderire all’AC vuol dire “lasciarsi appassionarsi da una vita cristiana di laici che non rinunciano a pensare, capaci di interpretare una Chiesa in uscita che cammina spedita sulle strade del mondo”. Avanti, c’è posto; la corresponsabilità vi aspetta!

don Mauro

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Papa Francesco a Milano

“In questa città io ho un popolo numeroso” dice il Signore  (At 18,10)

 Ai fedeli della Chiesa Ambrosiana
e a tutti gli abitanti della città metropolitana
e delle terre di Lombardia

Carissimi,
Papa Francesco viene a Milano il 25 marzo 2017, solennità dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria per il ministero che gli è stato affidato di confermare nella fede i suoi fratelli (Lc 22,32).

In questa terra, laboriosa fino alla frenesia e forse incerta fino allo smarrimento, generosa fino allo sperpero e forse intimorita fino alla spavento, sentiamo il bisogno e domandiamo la grazia di essere confermati in quella fede che gli Apostoli ci hanno trasmesso e che attraversa i secoli fino a noi.
Ci incamminiamo verso l’evento della visita papale con il desiderio che non si riduca ad esperienza di una emozione intensa e passeggera: sia piuttosto una grazia che conforti, confermi, orienti la nostra fede, nel nostro cammino verso la Pasqua, in preghiera con Maria e offra ragioni e segni per la speranza di tutti gli uomini e le donne della nostra terra.
Aspettiamo la vista di Papa Francesco  quale compimento della “visita pastorale feriale” in atto nella nostra diocesi, che si propone di intuire il passo che il Signore ci chiede per continuare a irradiare la gioia del Vangelo: sarà pertanto utile riprendere Evangelii Gaudium e la Lettera Pastorale  Educarsi al pensiero di Cristo, perché sia maggiormente conosciuta e approfondita e perché diventi realmente “anima” della vita delle comunità, attraverso proposte di preghiera, per esempio in momenti di prolungata adorazione, iniziative di formazione, per esempio in occasione di catechesi per adulti e della predicazione speciale nei quaresimali. Siamo in cammino per custodire e far risplendere i tratti di una Chiesa umile, disinteressata e beata, come Papa Francesco stesso ha raccomandato alla Chiesa Italiana, nel Convegno ecclesiale di Firenze.
Ci prepariamo a ringraziare il Papa per il dono del Giubileo straordinario della Misericordia annunciato in Misericordiae vultus.Avremo cura che l’abbondante effusione di grazie, sperimentata da molti, continui a portare frutto nel vivere il sacramento della riconciliazione nelle nostre chiese e nelle chiese penitenziali (in coerenza con quanto ci chiede il Papa nella lettera apostolica Misericordia et misera, in cui sono richiamati anche altri aspetti importanti del cammino successivo al Giubileo). A questo proposito sarà opportuno che in ogni chiesa siano decisi e pubblicati orari di presenza assicurata del confessore e potrà essere fruttuoso che il sacramento della confessione sia celebrato anche in forma comunitaria, come ha sperimentato il clero in Duomo, in occasione della festa di san Carlo. A nessuno manchi mai l’offerta della misericordia del Padre che rigenera la vita e nutre la speranza.
Dobbiamo insistere sulla conversione missionaria delle nostre comunità e la responsabilità della testimonianza di cui deve farsi carico ogni battezzato. “Ho un popolo numeroso in questa città” rivela il Signore all’apostolo scoraggiato (cfr At 18,10). I passi che le comunità decidono durante la visita pastorale devono orientare il cammino di tutti verso il campo che è il mondo, con le opere di misericordia e le parole che ne rivelano l’origine e il senso. L’Arcivescovo porterà il Santo Chiodo per le strade della diocesi durante le Via crucis di Quaresima per accompagnarsi alle comunità in cammino nel segno della Pasqua, con l’annuncio dell’amore fino alla fine che conforma ai sentimenti e alla mentalità di Cristo, al punto da rendere possibile essere misericordiosi come è misericordioso il Padre. Nessuno deve lasciarsi rubare la gioia dell’evangelizzazione (EG 83), che diventa conversazione quotidiana, educazione alla fede nelle famiglie, pratica ordinaria negli affetti, nel lavoro, nella festa. Un “popolo numeroso” ha bisogno del Vangelo e questa nostra città lo invoca con segni e linguaggi molteplici.
Il programma della visita di Papa Francesco è stato pubblicato: l’intensità di quella giornata rivela l’affetto del Papa e il suo desiderio di raggiungere tutti e noi tutti vogliamo prepararci a ricambiare l’affetto e a farci raggiungere dalla sua parola. Vogliamo tutti essere presenti, non pretendendo il privilegio di essere i primi, i vicini, i preferiti, ma desiderando la grazia di essere benedetti dentro il popolo numeroso che questa città esprimerà in quell’occasione.

Il Consiglio Episcopale Milanese

Milano, Solennità dell’Immacolata, 2016

 

PROGRAMMA VISITA PAPA FRANCESCO A MILANO da Avvenire.it

Alle 8 è previsto l’arrivo all’aeroporto di Milano-Linate, dove il Papa sarà accolto dall’arcivescovo di Milano e dalle istituzioni. La prima tappa, alle 8.30, alle Case Bianche di via Salomone-via Zama, nella parrocchia di San Galdino: Papa Francesco visiterà due famiglie. Alle 9, sul piazzale, rivolgerà un breve saluto e incontrerà i rappresentanti delle famiglie residenti e di famiglie rom, islamiche, immigrate.

Poi lo spostamento in auto verso il Duomo, con arrivo previsto alle 10, dove sarà dai vescovi ausiliari, dall’arciprete e dal Capitolo metropolitano.

In Cattedrale si recherà nello scurolo di San Carlo per l’adorazione del Santissimo Sacramento e la venerazione delle reliquie di San Carlo; incontrerà i sacerdoti e i consacrati; riceverà il saluto del cardinale Scola; risponderà ad alcune domande dei sacerdoti. Alle 11 saluterà i fedeli radunati in piazza Duomo, reciterà l’Angelus e benedirà i fedeli sulla piazza.

Poi il trasferimento al carcere di San Vittore, dove alle 11.30 saluterà il personale della direzione e della polizia penitenziaria e, incontrerà i detenuti ed entrerà in alcune celle.

Alle 12.30, nel Terzo raggio, il pranzo con 100 detenuti.

Alle 13.45 Papa Francesco lascerà San Vittore e si trasferirà in auto al parco di Monza, dove, nell’area dell’ex ippodromo, attraverserà i vari reparti in cui è suddivisa l’area, salutando i fedeli. Nella zona della sacrestia sarà accolto dalle autorità locali e avrà un breve incontro con i vescovi concelebranti e gli organizzatori della visita.

Alle 15 avrà inizio la concelebrazione eucaristica, dopo la quale il cardinale Scola porgerà il suo «grazie» al Papa.

Alle 16.30 il trasferimento per l’ultima tappa allo Stadio Meazza a San Siro dove, alle 17.30, incontrerà i ragazzi cresimati, i genitori, i padrini e le madrine, rispondendo ad alcune domande di un cresimato, di un genitore e di un catechista.

Alle 18 Papa Francesco lascerà lo stadio Meazza e raggiungerà l’aeroporto di Milano-Linate, dove alle 18.30 è previsto il congedo. Alle 19.30 l’atterraggio all’aeroporto di Ciampino.

Scegli bene... Il gusto della carità

In queste domeniche di Avvento, chiediamo a tutti i ragazzi di vivere bene la Carità con un gesto semplice e concreto!

DOMENICA 11 DICEMBRE raccogliamo riso e latte!
Portare il tutto la domenica mattina in chiesa.

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