Avvisi e calendario di domenica 1 maggio 2016

nostrasignoradilourdesVI di PASQUA

Carissimi parrocchiani,

siamo ormai giunti al mese di Maggio che ci invita in modo sempre più sentito alla devozione a Maria nostra Madre.

Diceva Santa Bernardette: “La Madonna era talmente bella, che quando la si è veduta una volta non si può fare a meno di desiderare di morire, per anelare a vederla”.

Sarà molto bello vivere e dimostrare tutto il nostro affetto alla Vergine Maria non solo in maniera personale e privata, ma anche in maniera pubblica e comunitaria.

Tutti devono sapere che vogliamo bene alla Madonna e tutti devono sapere che possono confidare in Lei e sentire la sua vicinanza e la sua protezione.

È in questo senso che organizziamo non solo i momenti di preghiera in Chiesa, ma soprattutto nei cortili dei palazzi e in modo particolare desideriamo portare Maria per la vie della nostra Comunità Pastorale attraverso le processioni mariane.

Invito tutti a partecipare ai vari momenti di preghiera proposti e a mettersi a disposizione per la realizzazione delle varie iniziative.

Insieme alla gioia del mese mariano viviamo la gioia della visita pastorale decanale del nostro cardinale arcivescovo Angelo Scola, che giovedì 5 maggio presso la basilica del centro incontrerà tutte le persone di buona volontà; e dei bambini che il primo, l’otto e il quindici maggio riceveranno la loro Prima Comunione Solenne nell’ambito della Comunità Parrocchiale.

Le Prime Comunioni sono un momento particolarmente importante e festoso non solo per le Famiglie dei bambini che dovranno ricevere Gesù, ma per ognuno di noi e per tutta la Comunità Pastorale.

Sono l’occasione per pensare ancora una volta al grande dono dell’Eucaristia e al suo contenuto che è “Gesù” in persona.

Auguro a tutti i bambini che riceveranno Gesù di avere sempre al loro fianco dei Genitori e degli Educatori sensibili che li accompagnino fino a quando non saranno loro capaci di scelte di vita e di fede convinta.

Da ultimo il mese di maggio ci vedrà protagonisti nel vivere la Festa della Comunità (20-22 Maggio p.v.).

A questo proposito desidero consegnarvi questo messaggio, invitandovi a farlo diventare una profonda convinzione: essere Comunità è bello! Sapere di essere Comunità è ancora più bello!

Essere contenti di essere comunità è bello e ci fa vivere quel profondo rapporto di comunione con Dio Padre, Figlio e Spirito Santo che è l’origine di ogni comunità umana e soprattutto è l’origine del nostro essere Comunità Cristiana. È su questa convinzione che deve nascere in noi il desiderio di vivere il nostro impegno e di mettere i nostri talenti a servizio della Comunità.

Ciascuno di noi deve sentirsi chiamato dal Signore ad essere “membro attivo” della Comunità e con piena consapevolezza e generosità a vivere il proprio servizio al suo interno.

Noi non facciamo Comunità perché ci troviamo bene insieme o perché abbiamo le stesse idee e condividiamo gli stessi sentimenti. Facciamo “Comunità” perché sappiamo che questo è quello che ci chiede Gesù indipendentemente dalle situazioni a volte facili, a volte difficili e indipendentemente dalle persone.

Ringraziamo il Signore per il dono della Comunità e preghiamo perche siamo capaci di viverlo con fedeltà.

don Mauro

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Avvisi e calendario di domenica 24 aprile 2016

devozionemarianaV di PASQUA

Carissimi parrocchiani,

non con le bastonate, ma con la tenerezza. È lo “stile” della nuova evangelizzazione secondo Papa Francesco. E ha come suo testimonial privilegiato la figura di una giovane donna, la quale nella sua “dinamica di giustizia e di tenerezza, di contemplazione e di cammino verso gli altri, è un modello ecclesiale per l’evangelizzazione”.

In più occasioni il Papa ha proposto di tenere presente Maria per capire come fare evangelizzazione oggi, perché guardando a Lei “torniamo a credere nella forza rivoluzionaria della tenerezza e dell’affetto”.

Ed è significativo che Evangelii Gaudium, l’esortazione post-sinodale dell’assise dedicata proprio alla nuova evangelizzazione, dedichi gli ultimi paragrafi a “Maria, la Madre dell’evangelizzazione”.

Ciò che emerge dalle pagine di quella che può essere considerata la prima Enciclica di Papa Bergoglio è prima di tutto una lettura teologica della figura della Madre del Cristo.

“Con lo Spirito Santo, in mezzo al popolo sta sempre Maria. Lei radunava i discepoli per invocarlo (At.1,14),  e così ha reso possibile l’esplosione missionaria che avvenne a Pentecoste. Lei è la Madre della Chiesa evangelizzatrice e senza di Lei non possiamo comprendere pienamente lo spirito della nuova evangelizzazione”.

Le parole del Vangelo di Giovanni con cui dalla croce Gesù dice a Maria: “Donna ecco tuo figlio!”e all’amico amato: “Ecco tua Madre!” (Gv.19,26-27), sono una formula di rivelazione che manifesta il mistero di una speciale missione salvifica. Gesù ci lasciava sua Madre come “Madre nostra”. Ci conduce a Lei perché non vuole che camminiamo senza una Madre e il popolo legge in quell’immagine materna tutti i misteri del Vangelo. Alla Chiesa che si affaccia sui sentieri della nuova evangelizzazione Maria insegna: umiltà, discernimento, premura.

Il mese di Maggio che tra non molto inizieremo suscita nella Chiesa un vero risveglio della devozione mariana e provoca una ripresa della riflessione sulla figura della Vergine Santissima. E sul posto che occupa nella storia della salvezza.

La risposta alla domanda “perché la devozione alla Vergine Maria occupa un posto così importante nella tradizione della Chiesa cattolica?” è semplice ed immediata, perché la devozione deve farsi imitazione!

Maria, infatti, è la prima e la più vera cristiana. La prima, perché per prima ha incontrato, conosciuto e amato Gesù.  La più vera, perché Colei che più di tutti assomiglia a Gesù e ha messo in pratica i suoi insegnamenti.

Con noi, imitando Lei, che è, come noi una creatura, possiamo essere sicuri di piacere a Gesù e di Piacere al Padre.

Ecco perché la Chiesa ci invita a contemplare in Maria tutti i prodigi operati da Dio, e a conoscere e ad ammirare le sue virtù meravigliose, per poterle imitare.

Proprio per questo le nostre celebrazioni Eucaristiche e le nostre omelie, nel mese di Maggio, vogliono essere non solo una pia riflessione, ma quasi una catechesi quotidiana, che facendoci conoscere di più la Vergine, ce la fanno amare di più e ci rende più facile e possibile imitarla.

Ci aiuti questa poesia:Quand’ero ragazzino, mamma mia me diceva: ‘ricordate, fijolo, quanno ti senti veramente solo tu prova a recità ‘n’Ave Maria. L’anima tua da sola spicca er volo e se solleva, come pe maggia”.

Ormai so’ vecchio, er tempo me volato; da un pezzo s’è addormita la vecchietta, ma quer cosijo nun l’ho mai scordato. Come me sento veramente solo io prego la Madonna Benedetta e l’anima mia da sola pija er volo!” (Trilussa).

Don Mauro

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Avvisi e calendario di domenica 17 aprile 2016

pauraIV di PASQUA

Carissimi parrocchiani,

mi capita frequentemente di incoraggiare qualcuno che è preoccupato per la salute o il lavoro o per qualche problema familiare. L’espressione che mi esce più spontanea è un dialettale “mai paura!”.

Non sono l’autore dell’espressione, che ha abbondanti radici nella Sacra Scrittura.

Quando Maria rivela titubanze di fronte al messaggio della sua maternità, l’Angelo la incoraggia proprio con queste parole: “Maria, non temere!”. Anche nell’Annunciazione a Giuseppe l’Angelo usa le stesse parole: “Non temere a prendere Maria come tua sposa, ciò che è in lei viene dallo Spirito Santo”. Gesù dovette dire molte volte agli apostoli: “Non abbiate paura!”.

Sentiva che ne avevano tanta: quando erano sul mare in burrasca, quando Gesù viene arrestato, quando venne giustiziato e … perfino quando  - Risorto – apparve loro.

… E anche a noi nel periodo pasquale, spesso la liturgia della Parola ha ripetuto questo invito.

Di che cosa non dobbiamo avere paura? Innanzitutto di noi stessi e dei nostri limiti. Anche se siamo limitati e colpevoli, non siamo da buttare via. Mi ha sempre colpito quel dialogo tra Pietro e Gesù. Pietro disse con sincerità: “Allontanati da me, Signore, perché sono peccatore” e il Maestro invece: “Non temere: d’ora in poi sarai pescatore di uomini!”.

Non dobbiamo avere paura degli uomini. L’uomo è sempre uguale. Capace di amore e di odio, di eroismo e di viltà, di santità e di meschinità. Se guardo indietro negli anni vedo gli uomini buoni ma anche i malvagi che hanno creato le dittature, le guerre, l’olocausto degli ebrei, i campi di concentramento, le ruberie, lo sfruttamento degli altri a proprio vantaggio. Quasi quasi mi viene la tentazione origenista di dire che di là non ci sarà l’inferno perché di qua l’uomo ha già creato sistemi imperfetti, punitivi e infernali: tanto più quanto più era sicuro di sé. Ma poi penso che alla fin fine tutti i malvagi sono finiti e, bene o male, siamo sopravvissuti e siamo qui a potercela raccontare. Anche se nascesse un altro Hitler o un alto Stalin non dovremmo temerli più di tanto.

La Scrittura vuole eliminare i timori inutili affinché ne rimanga uno solo, importante e indispensabile: il timore di Dio.

Esso è elencato tra i sette dono dello Spirito Santo indicati nel capitolo 11 del profeta Isaia. Il salmo 110 poi afferma che il timore di Dio è l’inizio della sapienza. E il salmo 127 dice in due riprese: “Beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie …”; “Così sarà benedetto chi teme il Signore!”. San Paolo poi nella lettera ai Romani precisa che noi non abbiamo paura di Dio perché il rapporto tra noi e lui non è quello del “servo”padrone despota ma del “figlio adottivo” - Padre affettuoso. Quando dico ai miei fedeli: “mai paura!” mi sento dunque in buona compagnia.

Ricordate nella Santa Messa per l’inizio del ministero petrino come il Santo Padre Francesco nell’omelia parlava della missione che Dio affida a Giuseppe, quella di essere “custos”, custode.

Tra l’altro diceva: “Il prendersi cura, il custodire chiede bontà, chiede di essere vissuto con tenerezza. Nei Vangeli, san Giuseppe appare come un uomo forte, coraggio, lavoratore, ma nel suo animo emerge una grande tenerezza, che non è la virtù del debole, anzi, al contrario, denota fortezza d’animo e capacità di attenzione, di compassione, di vera apertura all’altro, capacità di amore. Non dobbiamo avere timore della bontà della tenerezza!”.

Chiedo al Signore di farmi vivere in prima persona “il custodirvi”, cari parrocchiani; ma domando che vicendevolmente sorretti dalla sua “grazia” ci custodiamo a vicenda.

don Mauro

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Avvisi e calendario di domenica 10 aprile 2016

lagotiberiadeIII di PASQUA

La Pasqua è la Festa della contentezza cristiana, cioè della gioia. La gioia non è dimenticanza del dolore ma è gioia dentro il dolore. Non è l’esperienza che segue la fine di un dolore: questa piuttosto può dirsi sollievo, fine di un male, come quando ti sei tolto un sasso dalla scarpa o un dente irrecuperabilmente cariato.

Il mondo laico esalta Socrate nel momento in cui viene mandato a morire: è pieno di gioia perché sente di essere giusto, di non aver accettato compromessi. Non odia nemmeno chi lo condanna; usa gli ultimi momenti per ammaestrarlo. Noi cristiani siamo certi della superiorità del Maestro del Calvario rispetto al maestro di Atene.

Gesù è nella gioia anche durante le ore dolorose della passione: la gioia di perdonare, di condividere la sete dell’umanità, di abbandonarsi nelle braccia del Padre, che apparentemente lo ha abbandonato.

Ai piedi della croce l’Addolorata era nel silenzio e nel pianto; lacrime amare di dolore. Ma a Pasqua ci sono dolci lacrime di consolazione e commozione. Maria esperimenta una sensazione di significato, di pienezza di significato, ha la verifica che la vita e l’insegnamento del suo Figlio non sono stati sprecati da un processo ingiusto e da una condanna atroce.

La gioia di Maria è completa, perché la gioia vera non può essere che così: non è mai piccola e non può mai essere più grande. Una gioia diffusa, partecipata perfino a chi è stato nemico; una pace senza nemici.

La Vergine Maria non conserva rancori verso i Giudei che hanno maltrattato suo Figlio e verso gli Apostoli che lo hanno tradito e abbandonato.

Gli Apostoli si trovano ancora per quaranta giorni con il loro Maestro, nel Cenacolo, sulla strada di Emmaus, al lago di Tiberiade, sul monte dell’Ascensione. E’ bello per loro trovarsi “dopo” quelle giornate sconvolgenti di smarrimento e stare insieme per quaranta giorni con Uno che ormai è più di là che di qua, perché appartiene già ad un mondo diverso dalla valle delle lacrime.

Trovarsi con persone amiche è sempre un’esperienza gratificante, ma trovarsi col cielo è una gioia straordinaria: è godere “già” parzialmente in anticipo ciò che si godrà totalmente “dopo”.

Mi torna sempre più cara e incoraggiante l’espressione del catechismo imparata a memoria da fanciullo: “Dio ci ha creati per conoscerLo, amarLo e servirLo in questa vita e poi goderLo nell’altra in Paradiso”.

I giorni dopo la Pasqua dovevano essere per gli Apostoli un “godere” quel Signore che avevano “conosciuto” e “amato” nei tre anni precedenti.

A Pasqua Noi cristiani riceviamo gioia perché ci immergiamo nei misteri divini come una goccia che si immerge nell’oceano. Ricevendo gioia da Dio sentiamo gioia in noi e amplifichiamo la gioia donandola agli altri. Un cristiano gioioso sa che può fare tante cose utili che fanno stare bene gli altri: un sorriso ad un bambino e un complimento alla sua mamma, una visita ad un vecchio per toglierlo dalla solitudine, un consiglio dato con umiltà a una persona incerta, un gesto di amicizia ad un povero; gli sembra di esistere, mentre prima gli pareva di essere trasparente perché nessuno lo vedeva.

Le notizie che circolano nei telegiornali, sui giornali e nelle conversazioni quotidiane sono purtroppo quasi sempre tristi. A noi il compito di far correre nella società soltanto le buone notizie, come irradiazione della Buona Notizia per eccellenza, che è la morte e risurrezione del Signore.

Ricordo con tanto piacere perché mi era piaciuta immensamente l’intervista di Enzo Biagi al Cardinal Martini nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno. “in ventidue anni trascorsi a Milano l’Arcivescovo ha cercato di seminare soprattutto gioia e speranza”.

E noi … cosa stiamo seminando?!?

don Mauro

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INVOCAZIONI DELLA LECTIO-DIVINA di Giovedì 7 aprile 2016

 

lectiodivinaO Signore, Ti benedico e Ti lodo.

Grazie di questa serata in cui ci parli e ci stimoli a raccontare le Tue meraviglie alle future generazioni. Aiutaci ad essere misericordiosi come Te. Donando il cuore al misero. Per questo ti preghiamo

Ho incontrato la misericordia di Dio nella sofferenza della mia vita e di questo rendo grazie al Signore!  Per questo ti preghiamo

Aiutaci, Signore, a riconoscere le molte volte nelle quali ci hai concesso la Tua misericordia. Per questo ti preghiamo

Aiutaci, Signore, ad esercitare e insegnare la misericordia nelle nostre famiglie e ai nostri nipoti. Per questo ti preghiamo

Buono è il Signore misericordioso, aiuta, comprende le nostre debolezze, ci incoraggia a rialzarci. Grazie Signore Gesù. Per questo ti preghiamo

Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il Tuo nome in eterno e per sempre.

Per questo ti preghiamo

Signore aiutami a comprendere i segni della Tua misericordia, della Tua tenerezza, della Tua infinita bontà, anche quando la rabbia e il risentimento tolgono la bellezza del Tuo sguardo.

Non abbandonarmi, restami vicino, sei la mia unica luce, la mia ancora di salvezza. Per questo ti preghiamo

Signore, so quanto ho ricevuto da altri: tanti valori che mi hanno a volte fatto testimone anch’io. Con la Tua grazia lo voglio essere sempre.

Per questo ti preghiamo

Buono è il Signore verso tutti, la Sua tenerezza si espande su tutte le creature, affinchè la misericordia possa rendere tutte le creature di questa terra, teneri, aperti e attenti alle debolezze e alle esigenze materiali e spirituali di chi ci sta accanto.

Per questo ti preghiamo

Signore fa che i miei occhi vedano la misericordia intorno a me.

Per questo ti preghiamo

Perché sappiamo raccontare la Tua misericordia.

Per questo ti preghiamo

Buono è il Signore verso tutti, misericordioso e pietoso il Signore, fedele è il Signore, giusto è il Signore, il Signore è vicino, il Signore sostiene quelli che vacillano.

Per questo ti preghiamo

Signore Gesù, il Tuo sguardo pieno di misericordia e di amore, hai accettato di morire in croce per noi, per liberarci dai nostri peccati.

Grazia Signore Gesù.

Per questo ti preghiamo

Avvisi e calendario di domenica 3 aprile 2016

divinamisericordiaII di  PASQUA
O DELLA DIVINA MISERICORDIA

Che belle celebrazioni ha vissuto la nostra Comunità in questa settimana! E’ stata davvero una Settimana Santa sia per gli eventi ricordati e celebrati sia per la partecipazione devota e numerosa della Comunità. Sia ringraziato davvero il Signore! E grazie a ciascuno di voi!

Il “tempo pasquale” è proprio quel periodo prolungato e radioso che permette di diluire nella meditazione e nella assimilazione personale i doni, le grazie, i misteri celebrati in questi giorni.

Cercheremo dunque di viverlo con tanta solennità: ci aiutano i testi, le letture delle messe di questi giorni con quel ripetersi martellante dell’ Halleluia.

E’ un invito a riconoscere le grandi opere compiute da Dio, cui noi a “bocca aperta”, nella meraviglia e nella lode ripetiamo con fede gioiosa e rinnovata: “lode, lode a Dio”!

Prorompe dal mio cuore la gioia e la riconoscenza. Quando questi eventi calano dentro il cuore allora il cuore si apre, reagisce, vive.

Davvero ho ricevuto una bella soddisfazione come sacerdote: e di questo, qualche volta (non sempre) si ha pure bisogno. Un grazie va a tutte quelle persone (e non sono poche) che hanno permesso e reso possibile lo svolgimento curato, attento, disponibile di tutte le funzioni. Non le elenco – correrei il rischio di escluderne qualcuna – tutti si sentano davvero ringraziati perché hanno contribuito e non poco, al buon svolgimento dei vari riti.

Ma adesso vogliamo alacremente camminare verso gli ulteriori impegni che ci attendono nei prossimi mesi; sono caratterizzati dai Sacramenti che derivano dalla Pasqua: Prime Comunioni, Cresime, Anniversari di Ordinazione Sacerdotale e consacrazione con la preghiera incensante per il “dono di un sacerdote” per la nostra Comunità Pastorale, e l’inizio dell’oratorio feriale con la festa del “Grazie”, la Sagra della Comunità. Anche questi “impegni” che ci attendono dovranno essere l’occasione per irradiare attorno a noi, con gli atti semplici della vita quotidiana e senza forzature, la gioia interiore e la pace che sono i frutti della consolazione dello spirito. Infatti “credere in Cristo” morto e risorto per noi, significa essere testimoni di speranza con la parola e con la vita.

A noi dunque il compito di accogliere la pace del Signore ma anche e soprattutto di portare la pace al mondo intero sempre sull’esempio di Maria che stando con i discepoli li conforta, li rimette insieme, li incoraggia.

Oggi poi siamo invitati a celebrare e a vivere la Festa della “Divina Misericordia”, la Festa voluta da Gesù e confermata da San Giovanni Paolo II il 30 Aprile dell’anno 2000. Mi è gradito riportare alcune affermazioni dal diario di Santa Maria Faustina Kowalska:

“Desidero che la Festa della Misericordia sia di riparo e di rifugio per tutte le anime e specialmente per i poveri peccatori. In quel giorno sono aperte tutte le viscere della Mia Misericordia, riverserò tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia Misericordia. L’anima che si accosta alla confessione e alla comunione riceve il perdono totale delle colpe e delle pene … l’umanità non troverà pace finchè non si rivolga alla sorgente della Misericordia” (Quaderno II, pag. 267)

“Nessun’anima troverà giustificazione finchè non si rivolgerà con fiducia alla Mia Misericordia e perciò la prima domenica dopo Pasqua deve essere la Festa della Misericordia e i sacerdoti, in quel giorno, devono parlare alle anime della Mia grande ed insondabile Misericordia”

(Quaderno II, pag. 227).

don Mauro

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20160403AvvisiECalendario

3 aprile 2016 - Percorso post battesimale 0-3 e 3-6 anni

Famiglia feliceComunità Pastorale “Maria Regina della famiglia”
Percorso post battesimale 0-3 e 3-6 anni

Cari genitori,
pensando di farvi cosa gradita

Vi invitiamo a partecipare ad un incontro di carattere formativo-educativo dal titolo:

REGALO  UNA  REGOLA
A cosa servono le regole?

L’incontro è tenuto dalla dott.ssa Rosangela Carù

Domenica 3 aprile 2016 alle ore 16.00

Presso  l’Oratorio di Madonna in Campagna
Vista la competenza della relatrice e l’importanza del tema auspichiamo un’alta partecipazione.

Vi aspettiamo!
Don Mauro e i collaboratori

Incontro del 29 marzo 2016

Di seguito il numero del Periodico parrocchiale INCONTRO n° 2 – aprile 2016

201602-Incontro