Pasqua - Avvisi e Calendario di domenica 27 marzo 2016

resurrezionePASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

Oggi festeggiamo la Pasqua di Gesù che, come tutti sappiamo, è il suo passaggio dalla morte alla vita.

Con la sua Risurrezione Gesù è vivo e presente in mezzo a noi come egli stesso ci ha promesso: “Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt. 28,20).

Quella del Risorto è dunque una presenza reale, dinamica, decisiva, ma anche velata, modesta, feriale,  senza gli splendori della gloria divina. Maestro e modello d’amore Lui non si impone, ma si propone!

L’ha rivelato molto bene un autore contemporaneo, Jan Galot: “Le apparizioni del risorto sono animate da una profonda intenzione d’amore. Gesù non se ne serve come di una rivincita sui nemici, non cerca di confonderli con il suo trionfo, né di umiliare coloro che lo avevano condannato a morte. Infatti Egli appare solo a coloro che in precedenza erano uniti a Lui … e appare nella maniera più semplice, senza nessun trionfalismo e cerca di dare ad essi la prova che Egli è vivo e che il suo corpo è identico a quello che era stato inchiodato alla croce”. Ad essi si rivela e li costituisce testimoni della Risurrezione.

Il Risorto ci dona il suo stile d’amore e fa anche noi testimoni della Risurrezione.

“La pace sia con voi!” E’ questo il saluto con cui Gesù Risorto si presenta ai suoi discepoli nel cenacolo, la sera del giorno di Pasqua (Lc. 24,36). L’Evangelista Giovanni riferisce queste parole: “ Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi” (Gv. 14,27). Da queste parole ricaviamo che la pace messianica ha due dimensioni fondamentali: il dono e il compito.

La pace è dono. Solo Egli ha l’autorità di dire questo, perché rappacificò le creature con il sangue della sua croce (Col. 1,20) e vinse il mondo che è ciò che distrugge la pace. Egli dà la pace che può soddisfare i più profondi desideri umani. “Abbiate pace in me”, dice Gesù; la pace non scaturisce dal fare, ma dal vivere nell’amicizia di Cristo e alla sua presenza.

La pace è compito.  E’ il compito che Gesù Risorto affida ai suoi discepoli. Gesù ha proclamato gli impegni della pace nel discorso delle Beatitudini: “Beati gli operatori di pace”, beati coloro che si impegnano a costruire un mondo di pace, beati coloro che diffondono la pace. Dunque non basta predicare la pace, è necessario operare per la pace.

Vi auguro di accogliere il dono grande della pace del Signore nel vostro cuore, lo auguro a tutte le famiglie della nostra Comunità pastorale. Vi invito a diventare veri operatori di pace e di iniziare oggi ad essere costruttori di pace. Allora nel mondo regnerà la pace!

Prego per voi e con voi perché la sua pace resti sempre con noi, come hanno pregato i due discepoli di Emmaus. E non solo per voi, ma per tutto il mondo, per i vostri cari soprattutto, che mi pare di conoscere ed amare come fossero i miei cari. So che la potenza della Risurrezione è infinita e non conosce tramonto: è una luce che si infiltra dappertutto. Per questo ho fede, tanta fede, che la luce della Risurrezione di Cristo, illumini tanti angoli oscuri degli uomini. E sia benedetta quella luce che entra nei luoghi oscuri degli uomini, perché potranno finalmente scomparire pensieri di odio, volontà di violenza, negligenze o indifferenze che mandano all’aria la giustizia attesa da tutti.

Buona Pasqua nel Signore, carissimi e carissime.

 don Mauro

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Giovedì-Venerdì-Sabato Santi Pasqua e Lunedì dell'Angelo

Giorni Santi

20160324GiovediSanto

Avvisi e calendario di domenica 20 marzo 2016

domenicadellepalme-giottoDELLE PALME

La Domenica delle Palme è di gran lunga la più frequentata dell’Anno; anche i “pasquiroli” cacciano la testa in Chiesa anche solo per prendere quel simbolico ramoscello di ulivo: pur semplice, parla tanto, evoca un fatto (l’ingresso di Gesù a Gerusalemme), simboleggia un mistero (l’ulivo è simbolo di pace) come quello che Noè ricevette dalla colomba dopo il diluvio universale! Ma questa bellissima giornata ci richiama all’imminenza della Pasqua: delle Feste la più Santa, la più Venerabile.

Io vorrei avere spazio, tempo, possibilità e capacità per far capire la bellezza di questa Settimana tutta da vivere, da gustare, da celebrare con la propria Comunità! Dobbiamo fare il massimo sforzo perché i segni parlino, la presenza sia più assidua, devota, raccolta.

In questa settimana sono rievocati, ricordati, rivissuti, celebrati i misteri della nostra salvezza.

Il Triduo della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù è il vertice di tutto l’anno liturgico poiché l’opera della redenzione umana e della piena glorificazione di Dio è stata compiuta da Cristo specialmente per mezzo del mistero pasquale col quale “morendo ha distrutto la morte, e risorgendo ci ha ridato la vita”.

Il fulcro di questi giorni è Sabato 26 Marzo quando attraverso la veglia pasquale rivivremo i momenti più significativi che ora voglio elencare brevemente:

E’ di notte che tutto questo avviene: c’è la notte della creazione, c’è la notte della nascita di Gesù , c’è la notte della sua risurrezione gloriosa. Non aggiungiamone altri!!! I miei desideri sono quelli del Signore della parabola: “Ho preparato tutto questo per voi! Venite!”.

La Chiesa in questi giorni diventi davvero la nostra seconda casa; qui sono i nostri più sacri appuntamenti ai quali, nessuno che si dica credente, amico di Gesù, può e deve mancare! Chi viene con una distensione e tranquillità se ne torna a casa pieno di gioia, “ Contento come una pasqua”… perchè sa che non c’è nulla di più grande che lo possa riempire e gratificare.

E’ il mio grande desiderio e sogno: innervare la vita con la liturgia senza produrre opposizione, distacco! Così, infatti, si forma il credente maturo su una solida spiritualità pasquale e battesimale.

Allora l’augurio si fa struggente invito e insistente preghiera a non tralasciare nessuna occasione di presenza e interiore partecipazione.

don Mauro

20160320AvvisiECalendario

Avvisi e calendario di domenica 13 marzo 2016

lazzaroDI LAZZARO  ( V di Quaresima )

Come sta andando la Quaresima personale e parrocchiale? Mi auguro davvero per il meglio, poiché Domenica prossima è la Domenica delle Palme e tra due settimane saremo in dirittura d’arrivo: la Pasqua di Risurrezione! Abbiamo rievocato il nostro Battesimo in più occasioni, e rilevato la centralità del crocefisso; ora sostiamo su due “armi” tradizionali che la Chiesa da sempre ci ripete sulla scia del Vangelo di Gesù: il digiuno e la preghiera.

Anche l’ascesi fisica del digiuno fa parte del cammino quaresimale: tutto il nostro essere, anima e corpo, partecipa a riconoscere la grandezza di Dio e la sua amabilità. Troppo spesso noi abbiamo distaccato e separato ciò che doveva sempre unito: l’anima col corpo. E per una serie di considerazioni storiche e filosofiche abbiamo tralasciato e dimenticato che il corpo è in funzione dell’anima e viceversa. Sono fatti per l’insieme, per la reciprocità e la complementarietà.

Occorre che il digiuno sia ripristinato nella nostra vita, nella famiglia, nella Chiesa; certo occorre garantire la sincerità dell’intenzione e la rettitudine nella sua manifestazione.

E qui diventa illuminante la raccomandazione di Gesù: “Quando digiunate, non diventate malinconici come ipocriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano … quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel

 segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” (Mt. 6,16-18).

La legge del digiuno obbliga a fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo al mattino e la sera. La legge dell’astinenza proibisce l’uso delle carni, come pure dei cibi e delle bevande che, a un prudente giudizio, sono da considerarsi particolarmente ricercati e costosi.

Il digiuno e l’astinenza, devono essere osservati il primo venerdì di Quaresima e il venerdì della Passione e morte del Signore nostro Gesù Cristo; è consigliato il Sabato Santo sino alla Veglia Pasquale. L’astinenza deve essere osservata in tutti i singoli venerdì di Quaresima.

Alla legge del digiuno sono tenuti tutti i maggiorenni fino al 60° anno iniziato; alla legge dell’astinenza chi ha compiuto il 14° anno di età. (Cfr. canoni 1251 e 1253 del codice di diritto canonico).

Anche il corpo dunque partecipa; si priva del lecito cibo per motivazioni religiose: la lode a Dio e l’aiuto ai fratelli. Ci si priva per donare, non per altri motivi pur belli, rispettosi ma che non hanno nulla a che vedere con il senso religioso! Sant’Agostino dava tre verbi come raccomandazione quaresimale “digiunare – pregare – donare”. Vale ancora, per noi, oggi!

L’ultimo “ingrediente” quaresimale l’accenno di sfuggita è la preghiera. Ne rilevo solo alcuni aggettivi; in Quaresima nessun cuore, come un fiore, s’intristisca chiudendosi su se stesso: la sua preghiera sia frequente così che con lo scorrere delle ore si sviluppi un costante dialogo con Dio; devota cioè parta da un cuore umile e fiducioso che sa, essere “umile nelle ore prospere, e fiducioso nei momenti avversi”. Sia anche fervida, cioè alimentata dall’amore che la sostiene, la guida, la conduce al cuore di Dio; sia infine biblica, cioè nutrita della e dalla Parola di Dio che si legge abbondante e con rinnovata intensità in Quaresima. Com’è dunque la mia preghiera? Conosce queste dinamiche interiori? E’ anteposta a ogni scelta personale pur bella e interessante?

La Pasqua ormai prossima non ci intestardisca in altre prospettive, ma ci faccia aperti, pronti a recuperare la convinzione che solo la preghiera ci fa capire, accogliere il disegno di Dio sulla nostra vita.

don Mauro

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Avvisi e calendario di domenica 6 marzo 2016

ciecoDEL CIECO ( IV di Quaresima )

Stiamo entrando sempre di più nel cuore della Quaresima e il richiamo alla conversione del cuore e della vita diventa sempre più urgente. La parola conversione non ci deve spaventare, ma invogliare a verificare la nostra vita e vedere che cosa di essa ci avvicina al Signore, e che cosa, invece ci allontana da Lui. La Quaresima ci deve vedere capaci di assumere con il Signore, maggiore impegno e responsabilità. Rinnovo quindi a tutti l’invito ad una preghiera più intensa e viva sia a livello personale, che a livello comunitario. Per preghiera più intensa, si intende più preghiera, con la partecipazione alla S. Messa anche nei giorni feriali e con la partecipazione ai momenti proposti per la Quaresima.  Per preghiera più viva si intende un modo di pregare più attento e attivo, più partecipe.

I richiami che la Quaresima ci rivolge sono: ascoltate la Parola di Dio; convertitevi a Dio, con la preghiera, con la penitenza, la riconciliazione per  il perdono dei peccati; convertitevi ai fratelli, con rinnovato spirito di carità e di missionarietà. Buona Quaresima! Ve lo ripeto ancora: Buona Quaresima! Il Signore ci manda questi momenti forti e audaci per la nostra conversione e il nostro ritorno più fiducioso e gioioso a Lui. Abbiamo messo a fuoco tante piccole, ma significative iniziative: la regola di vita che ognuno si è assunto deve essere come la traccia che ci porta alla Pasqua e oltre.

Vuole essere lo Spirito Santo maestro interiore del nostro camminare: se ascolteremo mozioni e ispirazioni collezioneremo per la nostra vita una bella Quaresima. Lo confido!

Ora a metà del nostro cammino sottolineiamo l’esigenza della condivisione: parola bella, forte, significativa, che suppone la povertà come ci viene presentata dal Vangelo. Essa riconosce che la propria salvezza deriva da Dio e il povero quindi si rende disponibile ad accogliere e servire il fratello giudicandolo superiore a se stesso. Questo atteggiamento ci porta a gesti semplici, concreti, visibili come ad esempio lo spirito di servizio, il volontariato, il superamento delle chiusure arbitrarie derivate dall’orgoglio. Noi viviamo in epoca del rifiuto dell’altro: rifiuto di una vita, rifiuto del senso da dare ad essa, rifiuto di chi ha un colore, una lingua, una vita diversa dalla nostra; talora lo si vede questo povero come una minaccia alla nostra felicità. Eppure anche costoro sono “figli dello stesso Padre che fa sorgere il sole sui buoni e sui cattivi e fa scendere la pioggia sui giusti e sugli ingiusti”.

La Comunità è interpelata e impegnata a dare visibilità di conversione e concretezza di impostazione perché il grido di Gesù: “Ero povero e tu mi hai accolto” (Mt. 25,35) non sia davvero vano.

La Chiesa nei suoi figli offre il suo aiuto, anche materiale, ma cerca di andare oltre offrendo le ragioni della speranza che deriva da Cristo. Certe forme di povertà materiali quali ad esempio le malattie corporee non sempre comunque superabili: ecco allora la presenza della Comunità attraverso i suoi figli che visitano, si fanno vicini, sostengono coloro che soffrono.

Ho davanti a riguardo tanti meravigliosi esempi di vicinanza che mi fanno davvero vedere come il germe del Vangelo diventa fonte di serenità per coloro che lo accolgono con verità e amore.

Ho nel cuore un desiderio – la Quaresima sarebbe l’ideale occasione per dare realizzazione – ci sono tanti malati nella nostra Comunità Pastorale, soli, senza assistenza cordiale perché non ci sono parenti vicini, creare un gruppo di “Samaritani” che visitino attuando il comando di Cristo: “ero malato e mi avete visitato”. I ministri straordinari dell’Eucarestia sono abilitati a portare Gesù a coloro che lo desiderano, invece questi “samaritani” hanno un compito meno impegnativo, ma non per questo meno delicato che può dare speranza, affetto e calore a tante persone.

Confido, spero, attendo con fiducia! Non fa male rinnovarci un augurio per una impegnativa Quaresima e aiutarci a vicenda a viverla bene! Grazie.

don Mauro

20160305AvvisiECalendario

Incontro mo[vimento] chi[erichetti]

Sabato 5 marzo alle ore 14.30...
appuntamento in Santuario MIC per tutti i chierichetti!

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Domenica insieme per genitori e figli di 5^ elementare

Domenica 13 marzo 2016
dalle ore 10.30 alle ore 16.00

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