Avvisi e calendario di domenica 28 febbraio 2016

contadinoDI ABRAMO ( III di Quaresima )

La Quaresima che stiamo vivendo ci porta il suo carico di salvezza. Carico di “bontà misericordiosa” del nostro Dio; “carico di tenerezza” che non vuole la morte del peccatore, ma che si converta e viva; “carico di attenzione e dedizione” di Dio e Padre del Signore Gesù Cristo che ci accompagnerà alla radiosa sua Pasqua, per farci entrare con lui nella vivificante sua beate passione, risurrezione da morte e gloriosa ascensione.

È “tempo di grazia” ed equivale all’esperienza del deserto. È “comunione” con la solitudine, la preghiera, la lotta del Signore Gesù, che accoglie e si abbandona al disegno del Padre, che gli progetta la passione pasquale.

Durante le sei settimane di preparazione ci è offerto più abbondantemente il dono della Parola di Dio, pane che esce dalla sua bocca, perché diventi alimento alla fede e forza per vincere il “Tentatore antico”. La Chiesa non soltanto è in ascolto della storia della salvezza e del piano che in essa si esprime, ma si sente partecipe e tuttora raggiunta dall’amore instancabile, perché possa “rivivere il mistero di Cristo Redentore”.

Alla presenza salvifica di Dio e all’attualità della redenzione di Cristo, che vuole rinnovare i prodigi della sua grazia, deve rispondere la “docilità” dell’uomo e la sua volontà di conversione.

Tutta la Quaresima è per eccellenza il simbolo del “tempo propizio”, del “giorno della salvezza”.

Ma questo tempo di pentimento è insieme e prima ancora “tempo del perdono” e “celebrazione della misericordia di Dio”. Nella misura in cui il Signore è “pietoso e pronto al perdono” e ci interpella, rioffrendo la sua amicizia, la Quaresima si propone come “tempo di penitenza”, attraverso “propositi di vita austera”, di “lotta contro lo spirito del male”. Con ripreso impegno ci allontaniamo dai nostri egoismi per progredire nel “dono di sé libero e puro”.

Ricomponiamo le relazioni fraterne, i rapporti di giustizia e carità; traduciamo in concreta espressione di comunione dei beni i frutti del nostro digiuno, e rendiamo “valido” il perdono di Dio, a nostra volta “dimenticando i torti subiti”.

Ancora, sull’itinerario dei quaranta giorni, proseguendo l’esempio di Cristo e sorretti dalla sua grazia, specialmente “digiuniamo”.

L’offerta di grazia e le “risorse molteplici della misericordia” fatte alla Chiesa in questo “tempo sacro”, mentre preparano alcuni che ancora attendono di rinascere (catecumeni), risuscitano i doni del Battesimo in quanti già sono credenti. Le domeniche e i sabati quaresimali ambrosiani sono tipicamente contrassegnati dal carattere battesimale. Significativi i nomi che ricevono le domeniche dalla seconda alla quinta di Quaresima: della Samaritana, di Abramo, del Cieco e di Lazzaro, evocatrici tutte degli effetti e degli impegni del “Sacramento della rinascita”.

Agire, allora, nello spirito della Quaresima è tradurre “nella nostra vita la realtà della rigenerazione”. E questo è entrare nel mistero della morte e della risurrezione del Signore, da cui è venuta la dignità originale dell’uomo.

Se la Quaresima ha questa ricchezza di significato e questa intenzione, appare quanto importi nella Chiesa assumerla con sincerità e con fedeltà, facendo trascorrere la contemplazione, il rito, la preghiera nella verità delle opere. Viviamo questo tempo con “animo docile e pronto”. Ci occorre la docilità per ascoltare e mettere in pratica la Parola di Dio, che sola può dare la forza di vincere lo spirito del male e le sue tentazioni. E ci è necessaria la prontezza per accogliere la chiamata alla conversione che con larghezza singolare il Signore ci offre nel “tempo propizio” nel “giorno della salvezza”. Non si tratta di ripetere un rito, ma di incidere sulla vita e nell’intimo del cuore. Preghiamo e programmiamo che “l’esercizio della penitenza e della carità” ci allontani dai nostri egoismi.

don Mauro

Avvisi e Calendario

20160228AvvisiECalendario

Domenica insieme per genitori e figli di 3^ elementare

Domenica 28 febbraio 2016
dalle ore 10.30 alle ore 16


20160222DOMENICAINSIEME

Avvisi e calendario di domenica 21 febbraio 2016

samaritanaDELLA SAMARITANA ( II di Quaresima )

Carissimi parrocchiani,

il “rito” della cenere sulla testa, col quale abbiamo iniziato domenica scorsa la Quaresima, ha espresso la volontà di metterci in cammino, la nostra volontà di convertirci, la nostra volontà di rifiuto del peccato. È stato un rito esteriore, un segno pregno di verità, su ognuno di noi: senza Dio siamo polvere e cenere. Siamo nulla, con Lui il nostro nulla, colmo della sua grazia, diviene oggetto delle sue meraviglie. Ci siamo messi in cammino?! È importante lasciarsi scomodare da questo interrogativo.

Vedete, la Quaresima è il tempo che ogni anno ci invita a questo: “fermati e riprendi fiato!” Per i cristiani il “fiato” è il simbolo della Spirito di Dio, del dono della vita. Riprenderci un bel po’ di vita, strapparla al gran correre di tutti i giorni. Ritrovare ciò che davvero conta. Ecco il dono della Quaresima!

Il “deserto” che abbiamo incontrato è il luogo scelto da Dio per incontrarsi con l’uomo, rivelarsi a lui, sancire con lui il patto dell’ Alleanza. Per incontrare Dio bisogna passare per il deserto!

La prima e indispensabile condizione del deserto è la fame e sete di Dio. Ma il “deserto” è anche il luogo dove la fede è messa alla prova.

“Deserto” : sembra una parola completamente fuori dal contesto della Città in cui viviamo, piena di gente e di movimento. Una parola estranea alla complessità della nostra vita che si muove tra mille impegni. Mille cose da fare,

mille persone da incontrare. È vero, e forse è proprio per questo che mai come oggi siamo invitati a costruire un piccolo angolo di deserto nel nostro cuore, dove incontrare il Signore.

Sarà per un momento della giornata, magari solo dieci minuti, dove allontanarci da tutto e metterci davanti a Dio, alla sua Parola. Sarà un giorno della settimana in cui scegliamo di fare un po’ di digiuno di televisione o di video giochi, per pensare un po’ a noi, alle persone che ci vogliono bene, all’amico Gesù. La Quaresima ci invita a cogliere ciò che si gioca nel nostro cuore, ci insegna a capire quando veniamo tentati e a imparare a rispondere come Gesù, con sentimenti di figli verso il Padre. Essere tentati – e la vita non risparmia proprio nessuno – significa essere messi di fronte a una scelta. Non vuol dire solo essere chiamati a scegliere tra il bene e il male. Può anche voler dire, a volte, dover optare tra una cosa buona e un’altra che è “più” buona. È  la vita che ci chieda di affrontare continuamente situazioni in cui fare emergere ciò che abita nel nostro cuore. Infatti la “tentazione” è proprio questo: un momento privilegiato per imparare a conoscere, per verificare i veri sentimenti che muovono le nostre scelte , la nostra libertà. Quelli di Gesù, che pure vive l’esperienza della tentazione, erano tutti sentimenti buoni, sentimenti pieni di amore per Dio. Erano tutti sentimenti di Figlio che cercava di piacere a suo Padre, che voleva compiere la volontà di Colui che l’aveva mandato. E dei nostri sentimenti,  invece,  di ciò che abita i nostro cuore, che cosa possiamo dire? Che cosa possiamo dire di quella pigrizia che tante volte toglie entusiasmo che non fa fare una piccola fatica per amare un po’di più? Che cosa possiamo dire di un certo egoismo che si manifesta troppo spesso e che fa agire e scegliere sempre e solo preoccupati del “proprio” bene? Che cosa possiamo dire di quel voler essere sempre “ il migliore” e “ il primo”, senza riconoscere i doni degli altri forse migliori?

Poter vedere ciò che abita il nostro cuore non deve scoraggiarci, ma insegnarci che siamo persone in cammino con Gesù verso la Pasqua. È un momento di grazia che ci apre al perdono del Signore alla sua misericordia; è la condizione ideale per imparare a fidarci del Padre che passo dopo passo ci porterà attraverso i “deserti della vita” a godere della gioia e della beatitudine promessa ai suoi figli.

don Mauro

Avvisi e Calendario

20160221AvvisiECalendario

Avvisi e calendario di domenica 14 febbraio 2016

riconciliazioneALL’INIZIO DI QUARESIMA (I di Quaresima)

L’invito alla conversione e all’apertura del proprio cuore caratterizza il tempo della Quaresima, insieme alla necessità di purificarsi e di praticare il  digiuno e la penitenza. Di fronte ai miti del benessere e dell’abbondanza, il cristiano che vuole veramente incontrare il Signore è chiamato a prendere distanza da ciò che riempie in modo superficiale e  rende insensibile verso Dio e verso coloro che mancano del necessario. Ho trovato questa preghiera che, letta e attuata nella nostra vita, ci permette di vivere questo tempo “favorevole” e “forte” come vero momento di conversione. “In questo tempo di Quaresima, tu ci chiedi, Gesù, di riscoprire ciò che è essenziale per la nostra vita. Tu ci inviti a guarire da quell’egoismo e da quella durezza che paralizzano il nostro cuore e le nostre mani e ci condannano ad un’esistenza senza la luce della bontà, senza il calore dei gesti fraterni. Tu ci domandi di ritrovare un rapporto autentico con Dio e quindi di liberarci dagli idoli, dalle illusioni che coltivano, dalle proposte seducenti che offrono per aprire il nostro cuore alla parola che sola può rivelarci il volto del Padre e cambiare la nostra vita. Tu ci chiedi di liberarci da tanti bisogni effimeri, da tanti capricci senza senso, per avvertire la fame di ciò che può nutrire la nostra esistenza. Così ci guidi per i sentieri di una libertà sconosciuta, di una sobrietà solidale, di una misericordia senza limiti. Per queste vie tu ci fai conoscere la dignità autentica che ci portiamo dentro, noi che portiamo il sigillo indelebile della tua grandezza e del tuo amore”.

La lettura attenta e meditata di questa preghiera ci aiuta a fare nostri alcuni atteggiamenti e convinzioni con le quali vivere la nostra Quaresima.

Quaresima è un periodo che per il credente assume il significato predominante del rinnovamento esistenziale. Concepire la conversione non in senso materiale e superficiale, cambiando qualche pratica o qualche atteggiamento, bensì in modo più risolutivo andando alle radici delle intenzioni che è il cuore.

Lasciarsi riconciliare con Dio (2Cor 5,20). La Riconciliazione non è solo leitmotiv della Quaresima, ma la sostanza di tutto l’annuncio cristiano. A noi è affidato il compito della conversione, da intraprendere con coraggio, perché si tratta di riconoscere e confessare il nostro peccato. Diventare “Ambasciatori per Cristo”. La riconciliazione non ha solo una dimensione io-tu, ma uno spazio ecclesiale che chiama tutti a svolgere il ruolo di ambasciatori per Cristo.

È sufficiente guardarsi intorno per intuire l’esigenza di attuare una tale consegna: mentre l’odio e le discordie aumentano, i riconciliatori scarseggiano. Da soli è difficile, insieme si può fare molto.

Domandiamoci se la nostra comunità si lascia riconciliare da Dio, se può dire di aver sperimentato la potenza beneficante del Redentore e se è testimone di comunione.

Nel Nuovo Testamento la conversione o metanoia costituisce il tema del lieto annuncio di Gesù e dei suoi discepoli. La parola greca “metanoia” tradotta spesso con penitenza significa più propriamente ravvedimento, cambiamento radicale della mente, dell’intenzione, del cuore, della condotta. Comporta due aspetti complementari: l’umile confessione dei propri peccati e il ritorno fiducioso fra le braccia del Padre, sempre pronto ad accogliere e perdonare.

È soprattutto opera di Dio , che interpella e attrae l’uomo, ma senza obbligarlo, perché ne rispetta pienamente la libertà. L’amore è l’energia della vita, la forza che ci spinge a ricercare la verità e a scegliere il bene, ma la sorgente dell’amore è in Dio e la forma più alta dell’amore è innamorarsi di Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze. Essere innamorati di Dio, nella concretezza di una esperienza umana, significa essere innamorati in modo illimitato. Come l’amore non avrà mai fine, anche la conversione personale è un cammino che dura tutta la vita e in cui la Quaresima ci invita ad avanzare.

don Mauro

Avvisi e Calendario

20160214AvvisiECalendario

All'opera come Gesù - Quaresima 2016

Ecco gli appuntamenti e gli impegni concreti che ci accompagneranno alla Pasqua.

2016011Quaresima (1)

2016011Quaresima (2)


 

Ogni settimana i ragazzi riceveranno un'immagine rappresentante il Vangelo della domenica e le seguenti opere di misericordia.
1° Settimana: consigliare i dubbiosi - dar da mangiare agli affamati
2° Settimana: insegnare agli ignoranti - dar da bere agli assetati
3° Settimana: ammonire i peccatori - vestire gli ignudi
4° Settimana: consolare gli afflitti - alloggiare i pellegrini
5° Settimana: perdonare le offese - visitare gli infermi
6° Settimana: sopportare pazientemente le persone moleste - visitare i carcerati

20160322quaresima

 

Domenica insieme per genitori e figli di 4° elementare

Domenica 21 febbraio 
dalle ore 10.30 alle ore 16.00

20160211domenicainsieme

Incontro del 29 gennaio 2016

Di seguito il numero del Periodico parrocchiale INCONTRO n° 1 – febbraio 2016

201601-Incontro

Avvisi e calendario di domenica 7 febbraio 2016

ULTIMA DOMENICA DOPO L’EPIFANIA

Celebriamo oggi, la “Giornata per la Vita”. Nell’anno Giubilare, che ci invita a riprendere il tema delle opere di misericordia, siamo invitati a sottolineare l’opera di misericordia corporale “vestire gli ignudi”.

Aiuterà l’approfondimento anche il tema proposto dalla Conferenza Episcopale Italiana alle nostre Diocesi: ”la misericordia fa fiorire la vita”. Celebrare la Giornata della Vita è l’occasione per ampliare il tema del “far fiorire la vita” dal concepimento, a tutto il tempo terreno della vita di ogni persona, perché sia rispettata in tutte le stagioni dell’esistenza. Quale gesto simbolico del prendersi cura il “vestire gli ignudi” può essere considerato in modo più ampio a spaziare dalla preoccupazione di procurare indumenti per proteggere dal freddo, ad una attenzione fatta più di ascolto e conforto.

Riporto qui un intervento del monaco di Bose Luciano Manicardi tratto dal suo libro “le opere di misericordia” “L’atto di vestire chi è nudo implica un prendersi cura del suo corpo, un intimità dunque, un toccare e misurare il corpo per poterlo adeguatamente vestire. Ma implica anche un prendersi cura della sua anima, in quanto il vestito protegge l’interiorità e sottolinea che l’uomo è un interiorità che necessita di custodia e protezione”.

Da questa semplice descrizione intuiamo che è proprio questo gesto di cura verso la persona, colta nella sua globalità di esigenze, che si esprime la

misericordia più vera in grado di far fiorire la vita in tutti i suoi aspetti. Vogliamo pregare affinchè nel mondo e nella società di oggi, nelle nostre famiglie, nei contesti di vita più quotidiana, possa crescere questa cura per tutto ciò che consente di accogliere, far crescere e fiorire la vita umana, nella consapevolezza che è nei gesti più semplici della tenerezza che si esprime e incarna la misericordia di Dio per ogni uomo.

Può farci bene la lettura di Mt. 22,1-14, Gesù ci parla della risposta che viene data all’invito di Dio – rappresentato da un re – a partecipare ad un banchetto di nozze. L’invito ha tre caratteristiche: la gratuità, la larghezza, l’universalità. Gli invitati sono tanti, ma avviene qualcosa di sorprendente: nessuno dei prescelti accetta di prendere parte alla festa, dicono che hanno altro da fare; anzi alcuni mostrano indifferenza, estraneità, perfino fastidio. Dio è tanto buono verso di noi, ci offre gratuitamente la sua gioia, la salvezza, ma tante volte non accogliamo i suoi doni, mettiamo al primo posto le nostre preoccupazioni materiali, i nostri interessi, e anche quando il Signore ci chiama, tante volte sembra che ci dia fastidio.

Ma, nonostante le mancate adesioni dei chiamati, il progetto di Dio non si interrompe. Di fronte al rifiuto dei primi invitati Egli non si scoraggia, non sospende la festa, ma ripropone l’invito allargandolo oltre ogni ragionevole limito e manda i suoi servi nelle piazze e nei crocicchi delle strade a radunare tutti quelli che trovano. E la sala si riempie di “esclusi”. Il Vangelo, respinto da qualcuno, trova un’accoglienza inaspettata in tanti altri cuori. A tutti è data la possibilità di rispondere al suo invito, alla sua chiamata; nessuno ha il diritto di sentirsi privilegiato o di rivendicare un’esclusiva. Noi dobbiamo “aprirci alle periferie”, riconoscendo che anche chi sta ai margini, addirittura colui che è rigettato e disprezzato dalla società è oggetto della generosità di Dio. Tutti siamo chiamati a non ridurre il Regno di Dio nei confini della “chiesetta” – la nostra “chiesetta piccola” – ma a dilatare la chiesa alle dimensioni del Regno di Dio. Soltanto c’è una condizione: indossare l’abito nuziale cioè testimoniare la carità verso Dio e verso il prossimo.

Vi rimando al messaggio dei vescovi italiani (che trovate allegato), articolato su quattro punti fondanti; la vita è cambiamento, crescita, dialogo, misericordia. Vi auguro un’attenta lettura!

Don Mauro

Avvisi e Calendario

20160207AvvisiECalendario

 

 

don Mauro

INVOCAZIONI DELLA LECTIO-DIVINA GIOVEDI’ 4 FEBBRAIO 2016

lectiodivinaMio Dio, insegnami ad amare senza misura.

A consumarmi per un sorriso di chi ha dimenticato di sorridere.

Signore, dammi pure una vita dura, faticosa, ma che io abbia la tenerezza del cuore.

Per questo ti preghiamo

Signore Gesù, manda su di noi il tuo Spirito Santo. Donaci un cuore forte, grande, gioioso, che solo Tu sai donare. Grazie Signore Gesù.  Per questo ti preghiamo

Benedici il Signore anima mia.

Grazie per la misericordia.

Grazie per il perdono.

Grazie per la bontà.

Grazie per la saggezza.

Grazie per l’amore. Per questo ti preghiamo

Ti preghiamo Signore per una famiglia che è in difficoltà.

Aiutali a non smarrire la fede in Te, che sei misericordioso e grande nell’amore.

Per questo ti preghiamo

Ogni vivente dia lode al Signore.  Per questo ti preghiamo

Mio caro Gesù benedici e proteggi tutte le famiglie.  Per questo ti preghiamo

Grazie Signore per la tua misericordia.  Per questo ti preghiamo

Signore aiutaci ad essere misericordiosi verso i nostri fratelli come tu sei misericordioso con noi. Per questo ti preghiamo

Aiutaci Signore a ringraziare per i Tuoi infiniti doni e a dire Benedici il Signore anima mia.  Per questo di preghiamo

 

Signore, perdonami se mi dimentico di Te, apri i miei occhi e il mo cuore e fa uscire dalla mia bocca una lode di benedizione e di ringraziamento per tutte le cose belle che mi circondano, la vita, la famiglia, gli amici e il lavoro.  Per questo ti preghiamo

 

Oh Signore a Te innalzo la mia lode. Senza di Te io non sono. Benedici il Signore anima mia.  Per questo ti preghiamo

Signore Ti lodo e ringrazio di essere presente nella mia vita. Guidami e correggi le mie fragilità. Perdona e guarisci le mie infedeltà per la Tua misericordia.  Per questo ti preghiamo

Come dista l’oriente dall’occidente, così allontana da te le mie colpe. Grazie perché sei lento all’ira e ricco di grazia e perdono.

Io Ti lodo con tutto il mio cuore per il Tuo immenso amore.

Per questo ti preghiamo

Signore aiutami a comprendere quanto è grande il Tuo amore per tutte le Tue creature, aiutami a riconoscere il Tuo volto nella mia vita, anche quando a me sembra che Tu mi sia lontano. Per questo ti preghiamo

Signore io non sono degna di essere Tua figlia ma Tu mi attendi sempre come un padre misericordioso, grazie per l’amore con cui ricolmi la mia vita.

Per questo ti preghiamo

Rendici capaci di benedirti ogni giorno per i  Tuoi innumerevoli doni, a cominciare dalla fede in Gesù Cristo, Tuo figlio. Per questo ti preghiamo

Signore Gesù la mia fede è fragile. Solo Tu puoi aumentarla. Voglio seguirti per tutta la vita. Ti benedico Signore per la tua misericordia verso di me.

Per questo ti preghiamo

Caro Gesù Ti prego di esaudire le mie preghiere. Ti chiedo soltanto di guardare i miei nipotini e i miei figli. Lo so che ti chiedo troppo ma pazienta e accontenta una ragazza che vuole un bambino. Grazie Gesù.  Per questo ti preghiamo

Se rimaniamo legati al Signore scopriamo il Suo aiuto al momento del bisogno.

Verso i miei amici e persone, racconto il mio passato come dono ed esperienza verso il prossimo e sempre ho la gioia di essere creduto.

Grazia Signore. Per questo ti preghiamo

Signore affido nelle Tue mani pietose tutte le famiglie che vivono situazioni di fragilità fisica o spirituale, affinchè, nonostante tutto, si sentano da te amate e sostenute. Per questo ti preghiamo

Nella consapevolezza della mia infinita fragilità, colgo l’infinita grandezza e l’immenso amore di Dio…    Grazie Signore, per la Tua tenerezza, per la Tua capacità e disponibilità di perdono costante dei miei errori! Per questo ti preghiamo

Festeggiamo insieme il carnevale!

Domenica 7 febbraio si svolgerà la festa di Carnevale a tema "All'incontrario";
siete tutti invitati a partecipare!
carnevale