Avvisi e Calendario di domenica 24 maggio 2015

PentecostePENTECOSTE

Celebriamo oggi la Solennità della Pentecoste in cui ricordiamo come subito dopo la Risurrezione e la sua Ascensione al cielo Gesù ha donato lo Spirito Santo agli Apostoli e a Maria, riuniti nel Cenacolo in preghiera (Atti 2,1-13). Nel giorno della Pentecoste noi celebriamo il sorgere della Chiesa. Gli apostoli, infatti,  ricevuto lo Spirito di Gesù, iniziano la loro missione di annunciatori del Vangelo agli uomini di tutti i tempi. E’ bello per noi sapere che ancora oggi è lo Spirito Santo che guida e sorregge la Chiesa. Apriamo il nostro cuore al dono dello Spirito Santo e lasciamo che sia Lui il protagonista, nella nostra vita.

L’occasione di questa solennità mi offre l’opportunità di qualche pensiero e riflessione sullo Spirito Santo.

Che cosa fa lo Spirito Santo nella nostra vita? Potrebbe essere questo l’interrogativo in grado di aiutarci a vivere la Pentecoste come l’opera dello Spirito Santo in ogni cristiano e in ogni Comunità cristiana.

Lo Spirito Santo ci aiuta a prendere sempre più conoscenza di due verità fondamentali per la nostra vita di fede nella Chiesa. La prima è che Dio è nostro Padre e la seconda è che Gesù è il Signore della nostra vita.

La vita cristiana consiste essenzialmente in una relazione con una persona vivente: Gesù Cristo.

Si tratta di una relazione davvero particolare, fuori dal comune; una relazione che dà un senso pieno alla vita, che cambia la vita; una relazione che aiuta a valorizzare la vita al punto da farla diventare dono gratuito per gli altri; una relazione che realizza pienamente e rende felici.

L’uomo è chiamato ad accogliere e a dare il proprio consenso libero e consapevole. La fede è l’adesione alla proposta di Dio. Lo Spirito Santo, effuso come dono gratuito di Dio nel Battesimo e ancor più nel Sacramento della Confermazione (= Cresima), aiuta l’uomo a dire sì al Signore e ad accogliere il dono della sua amicizia. Come ogni relazione umana, così anche la relazione spirituale con il Signore va coltivata nella vita di ogni giorno, con la preghiera, con l’ascolto e la meditazione della Parola, con la frequenza ai sacramenti, con l’Eucarestia celebrata e partecipata pienamente, con la fraternità testimoniata.

Tutto questo non è facile! Ma lo Spirito Santo sostiene il cristiano nel realizzare, giorno dopo giorno, la sua relazione con il Signore. Soprattutto gli dona la capacità di vivere in continuo ascolto, come la sintonia che si stabilisce tra due amici. Lo Spirito Santo aiuta il cristiano a vivere nella quotidianità la sua amicizia con il Signore, nella fedeltà e nella coerenza, sino al dono supremo di sé, qualora vi fosse chiamato.

Lo Spirito Santo sostiene il cristiano nel suo cammino di purificazione, di ascesi e di costruzione della sua personale Santità. La Santità, che è la realizzazione piena per ogni cristiano, non è possibile senza l’azione dello Spirito Santo, e senza una piena e responsabile sinergia tra il dono di Dio e la volontà dell’uomo. Lo Spirito Santo consente al cristiano di affrontare la gara della santità e di arrivare vittorioso al traguardo. Ma bisogna lasciarlo lavorare!

Tutti formiamo l’unico corpo di Cristo. Non importa se proveniamo dal nord o dal sud d’Italia e del mondo; è secondario se uno è professore e l’altro è operaio; non conta più di tanto se in Parrocchia siamo cresciuti sotto la guida di quel prete o di quella suora … tutti possiamo essere aiutati dall’unico Spirito a recitare insieme, da fratelli e sorelle, il “ Padre nostro”, consapevoli che chi edifica e dirige la Chiesa ultimamente non siamo noi, ma è il Signore Risorto!

E allora, anche per noi, oggi sarà di nuovo Pentecoste! Accogliamo lo Spirito Santo nella fede! Lasciamoci guidare docilmente dallo Spirito di Gesù.

don Mauro

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Avvisi e calendario di domenica 17 maggio 2015

390ASP388439VII DI PASQUA

Celebrando le prime comunioni serali e quelli solenni ho avuto l’occasione di rimeditare su questo pensiero del caro Cardinal C.M. Martini: “Accogliere la Parola significa credere. L’uomo si realizza nel credere, così come il terreno si realizza nel ricevere il seme. Tutta la storia del cammino pastorale di una comunità è la storia non tanto delle sue realizzazioni esteriori, dei suoi raduni, dei suoi congressi, delle sue processioni o delle sue iniziative; ma quella della semina abbondante e ripetuta della Parola, e della cura affinché questa Parola trovi le condizioni per essere ascoltata” ( da Cento parole di comunione 1987).

Noi sappiamo che questa parola si è fatta uomo: “Cristo”. Accogliere la Parola vuol dire allora accogliere Cristo; fargli spazio nella nostra vita, confrontarsi con Lui, averlo sempre presente come modello e guida nel nostro cammino. Ma accogliere Cristo vuol dire anche “ nutrirsi di Cristo”, accogliere il suo corpo nell’Eucarestia, entrare nella sua morte e resurrezione; e tanto più mangiamo di questo pane, tanto più ci nutriamo di Cristo, tanto più cresciamo come Comunità.

Vivendo ormai da nove mesi in questa comunità che cerca di mettere in pratica ciò, mi sento di provocare e provocarci con alcuni interrogativi: sentiamo la GIOIA dell’Eucarestia? Sentiamo il GUSTO dell’essere con Gesù, uniti a Lui intimamente nell’Eucarestia da partecipare, in qualche modo, all’offerta che fa di sé al Padre? Che posto ha la messa nella mia vita? E’ veramente al di sopra, o viene dopo le altre cose o in concorrenza con esse?

Bellissime queste parole di Paolo VI: “L’Eucarestia è costituita perché diventiamo fratelli … perché da estranei, dispersi e indifferenti gli uni agli altri, noi diventiamo uniti, uguali ed amici; è a noi data perché da massa apatica, egoista, gente fra sé divisa ed avversaria, noi diventiamo un popolo, un vero popolo, credente ed amoroso, di un cuor solo ed un’anima sola”.

Si realizza così il comando che Gesù ha ritenuto più suo e nuovo e che ha lasciato ai discepoli: “Amatevi scambievolmente come io ho amato voi”. Qual è il più vero profondo significato della venuta di Gesù sulla terra? Il motivo della sua passione, dell’abbandono in croce e della sua morte?

Non certo perché diventassimo un pochino più buoni … con qualche elemosina in più; magari più poveri e capaci di pregare meglio … sarebbe troppo poco per un Dio che si incarna e muore per noi. Egli è venuto a portarci lo stile della Trinità, che è amore scambievole, unità perfetta e piena. Allora non può stupire che dopo aver istituito l’Eucarestia, Gesù, rivolgendosi al Padre dica, “ Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in noi; perché tutti siano una cosa sola. Come Tu, Padre, sei in me e io in Te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che Tu mi hai mandato … io in loro e Tu in me perché siano perfetti nell’unità” . Queste parole sono un testamento, il testamento di Gesù, e cioè quanto di più importante aveva da dirci al momento di congedarsi dalla sua esistenza terrena.

Sono convinto che se ci lasciamo seriamente interpellare da questi interrogativi, anche all’interno della nostra Comunità Pastorale qualcosa incomincerà sempre di più a muoversi, ci sentiremo veramente figli dello stesso Padre, convocati da Cristo attorno alla mensa Eucaristica, fratelli che vivono con carità e accoglienza la propria fraternità … ma soprattutto Comunità che proprio perché prega, vive!

Ecco all’ora l’invito che vi vorrei rivolgere: recitare in questa settimana, ogni giorno, questa bellissima preghiera che ci permetterà di rinnovare in noi questa consapevolezza.

“ Signore, non sempre ci siamo lasciati nutrire e saziare dalla tua Parola e dal tuo mistero. Talora abbiamo di proposito evitato di contemplarTi in croce e, di conseguenza l’Eucarestia ci ha lasciati tiepidi e stanchi. Donaci il desiderio di mangiare il Tuo Pane, di gustare il tuo Vangelo, per sperimentare l’ebbrezza del Tuo Vino, il gaudio sovrabbondante del Tuo Regno dentro di noi”. ( Card. C.M. Martini)

Fraternamente don Mauro

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Camminata del SI

Magenta - Mesero 16 Maggio 2015
III Camminata del Sì
Pellegrinaggio diocesano per giovani famiglie e bambini

Si veda il programma aprendo il seguente link:

http://www.azionecattolicamilano.it/index.php?option=com_content&view=category&layout=blog&id=101

Si consiglia a chi vuole partecipare di contattare Raffaello Quaglia, presidente parrocchiale di AC. L’iniziativa è aperta a TUTTI

Avvisi e calendario di domenica 10 maggio 2015


mariaVI DI PASQUA

 

Iniziato il Mese di Maggio desidero sollecitare tutti e ciascuno a confidare sempre più nella materna presenza e intercessione di Maria. Ma allo stesso tempo invito alla riconoscenza amorevole e alla devozione alla mamma celeste. Come possiamo confidare in Maria se a Lei non ci rivolgiamo con la preghiera e la lode, se non abbiamo con Lei una sempre più filiale confidenza, che ci porta a volerle stare sempre più vicini?

Sarà molto bello vivere e dimostrare tutto il nostro affetto alla Vergine Maria, non solo in maniera personale e privata, ma anche in maniera pubblica e comunitaria. Tutti devono sapere che vogliamo bene alla Madonna e tutti devono sapere che possiamo confidare in Lei e sentire la sua vicinanza e la sua protezione.

In questo mese di Maggio celebriamo le Prime Comunioni dei nostri bambini di 4 elementare (80 circa). E’ pur sempre, una grande gioia ammettere alla “mensa del Signore” dei nuovi bambini. E’ un momento questo che ci deve vedere tutti consapevolmente coinvolti, perché non è un evento che riguarda solo i bambini e le loro famiglie, ma è un evento di chiesa che riguarda proprio tutti!

Accompagniamo con la preghiera questi bambini e le loro famiglie perché sappiano accogliere degnamente un dono così meraviglioso e grande. Le prime Comunioni sono un momento particolarmente importante e festoso non solo per i bambini che riceveranno Gesù per la prima volta, ma per ognuno di noi e per tutta la Comunità. Sono l’occasione per ripensare ancora una volta al grande dono dell’Eucarestia e al suo contenuto che è Gesù in persona.

Gesù si chiama il “ Pane della vita!” Gesù dice: “Io sono il pane della vita”, ci dice che Lui stesso è il nutrimento della nostra anima, dell’uomo interiore. Abbiamo bisogno di questa amicizia di Dio, che ci aiuta a prendere le decisioni giuste. Abbiamo bisogno di maturare umanamente. Con altre parole, Gesù ci nutre così che diventiamo realmente persone mature e la nostra vita diventa buona. Gesù è la bontà di Dio fatta carne! Gesù è buono nel pane dell’Eucarestia! Sa rendersi piccolo, piccolo, perché tutti possano ricevere, mangiando, l’amore infinito di Dio. Ogni giorno, in segreto, diciamogli: “Signore, non so se tu oggi puoi essere contento di me … ma io si, sono contento di te!”

Auguro a tutti i bambini che riceveranno Gesù di avere sempre al loro fianco dei genitori e degli educatori sensibili che li accompagnino fino a quando non saranno capaci di fare le loro scelte di vita e di fede convinta.

Per noi adulti questo è un grande momento di gioia, ma anche di responsabilità! I nostri bambini, ragazzi e giovani, infatti, apprendono da noi la verità, ma ancor di più l’amore a Gesù presente nel Santissimo Sacramento dell’altare. Lo apprendono dal nostro modo di stare in Chiesa, lo apprendono dal nostro modo di vivere e di celebrare l’Eucarestia.

Ecco perché le celebrazioni di prima comunione devono diventare occasione di riflessione sulla fede e sul nostro rapporto con l’Eucarestia.

Vi affido tutti alla Vergine Maria nelle mie preghiere.

don Mauro

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Avvisi e calendario di Domenica 3 maggio 2015

MariaAusiliatriceTorinoV DI PASQUA

E’ iniziato da qualche giorno il Mese di Maggio, mese che la tradizione popolare, da secoli, vive onorando Maria, la Madre di Gesù. Anch’io mi faccio eco di questa devozione che il popolo cristiano non vuole seppellire, ma anzi, rinverdire con slancio convinto e immutato affetto.

La “ devozione mariana” deve essere spiegata, proposta, sostenuta: è un punto irrinunciabile della mia pastorale in mezzo a voi. Maria, ha davvero una grandissima forza di attrazione nella nostra Comunità che a Lei fedelmente e frequentemente si rivolge cercando di rendere nuove e sempre solenni le celebrazioni in suo onore.

Mi piace quest’anno pensarla vicino ai “ primi sacerdoti” nel Cenacolo di Gerusalemme quando penso li consigliava, li spronava, li incoraggiava nel primo passo del cammino di evangelizzazione e metteva anche gioia e pace tra i figli del tuono (Boanerghes: Giovanni e Giacomo il maggiore) e gli altri Apostoli.

Sì, Maria è vicina alla Chiesa! Anzi è dentro la Chiesa a parare i colpi difficili e le ansie che in ogni stagione si abbattono contro di essa. Mi piace pensare alla storia, anche a quella più recente della vita della Chiesa che dalle apparizioni di Lourdes, Fatima, Medjugorie ha tratto una notevole forza propulsiva per superare le tre grandi battaglie: l’illuminismo, il marxismo, l’indifferentismo.

Maria è vicina anche alla famiglia che sta vivendo una particolare epoca di fragilità in ordine alla stabilità e alla apertura alla vita. Il mondo intorno non aiuta, la cultura rema contro … si mette addirittura in discussione l’istituzione stessa. Siamo ogni giorno sommersi da cronache di guerra, stragi, tragedie … innumerevoli sorgenti di sofferenze ogni giorno.

Con tutta la buona volontà di ottimismo si contano di più i dolori che le gioie, le malattie che le guarigioni, i dispiaceri che le speranze. Ma perché?

La risposta è una sola: “ manchiamo di solidarietà” ! Ci è tolta l’immagine di Dio dal nostro volto di battezzati; “ un’ immagine che aveva un solo nome: AMORE”!

La nostra società ci priva della gioia di un Padre e della tenerezza di una Madre. Eppure il Padre l’abbiamo, Colui che tanto ha amato il mondo da donare il Suo Figlio Gesù; e anche questo Gesù altro non ha saputo indicarci se non l’unica strada dell’ Amore che Egli ha vissuto: “ amatevi come io ho amato voi”.

Ed abbiamo pure una Mamma che dalla croce di Gesù suo Figlio, ha preso noi sotto la sua materna intercessione:” Figlio, ecco tua Madre”!

Ma forse NOI non riusciamo a comprendere l’affetto di questo Padre e la tenerezza di questa Madre perché abbiamo venduto il nostro cuore ad altri padri e madri che ci sanno solo comprare ed usare e in questo modo ci fanno sentire ancora di più orfani!

Occorre dunque tornare al cuore del Padre e della Madre per vivere felici della gioia di Dio e fare dono anche agli altri di questa riconquistata presenza di un Padre e di una Madre.

Ai piedi della croce sta Maria la prima dei discepoli e la Madre del Signore e della Chiesa. In Lei si congiungono il “sì “ dell’amore di Dio e il “ sì “ della risposta dell’umanità redenta da Cristo.

E’ pur sempre con grande commozione che si vedono folle di persone che vanno ai Santuari, come un fiume in piena ad attingere l’acqua del conforto, della consolazione, della speranza che scaturisce da Maria.

E dai Santuari si ritorna sempre con qualcosa di guadagnato perché il cuore di Maria non è mai indifferente alle sofferenze di questa umanità lacerata e dolente.

Vorrei dunque che questo Mese di Maggio significasse la mobilitazione religiosa di tante Famiglie e il risvegliarsi del “ gusto “ della Parola di Dio.

La Madonna ci voglia suggerire ancora, ai nostri sordi orecchi: “ fate tutto quello che vi dirà”.

Allora sarà gioia! Così vi auguro questo mese di Maggio.

don Mauro

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