Avvisi e calendario di domenica 28 dicembre 2014

manonellamanoIV GIORNO DELL’OTTAVA DI NATALE

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv. 15,12).

E’ bello lasciarci “incantare” da questo comandamento a soli tre giorni dall’esperienza di amore che noi tutti abbiamo fatto nel Santo Natale. Ci riporta al cuore del mistero della nostra fede. E’ la parola suprema che Gesù ci dice e ci affida. Ce la affida da quella mangiatoia in cui è stato posto.

E’ “ comandamento nuovo” perché è radicalmente diverso dagli altri, è il contrario degli altri. Il comandamento dell’amore nasce dal dono dell’amore. Ecco dove sta la novità: è un dono che fa nascere l’esigenza di una risposta libera e gioiosa. Lui ci ha amato per primi! Noi non “dobbiamo fare”: ha già fatto Lui. Noi dobbiamo soltanto aprirci rispondere, aderire!

Gesù vuole che ci amiamo. “ Amatevi gli uni gli altri, concretamente”. Punto e basta: ecco il tutto della fede. Invece, proprio anche all’interno delle comunità cristiane, magari anche la nostra, quanta fatica, quanti contrasti, quante rivalse, quante cattiverie, perché?

Come io ho amato voi” ( Gv.15,12). Non si tratta, quindi, semplicemente di amare, non si tratta neppure dell’amore misurato su noi stessi.  L’amore vero è l’amore di Gesù! Amare come Lui ci ha amato: ecco il segreto del vero amore. Sant’ Agostino a chiare lettere, proclamava nei suoi discorsi: “ noi non amiamo, se prima non siamo amati”.

E’ un “ come “ che non ci deve lasciare tranquilli, ma non nel senso che ci debba mettere paura, quanto piuttosto perché ci deve spingere sempre più avanti, ci deve far capire che abbiamo sempre un passo in più da fare. Il “ come” di Gesù è il come di Colui che ha dato la vita per noi, il come di Colui che ci ha chiamato amici, non servi. E’ il come di Colui che ci ha dato tutta la sua gioia.

La possibilità di amare come Lui non proviene da noi, proviene da Lui e dalla sua potenza d’amore che si offre a nostra disposizione e che noi possiamo solo ricevere. Il come di Gesù è fondamentalmente questo: il come di un’amicizia “  spirituale” perché disegna e realizza un rapporto veramente profondo che lega all’altro in quanto tale, per il valore che l’altro ha in sé e che l’altro è in sé, e perché fa mettere al servizio dell’altro dentro la prospettiva di un dono che è capace di spingersi fino all’offerta della vita.

Non è un “ come “ che ci deve mettere paura, è un come che ci deve mettere per strada, è un come che ci deve far camminare giorno dopo giorno. Nei Sacramenti, in modo particolare nell’Eucarestia, il Signore ci fa compiere l’esperienza del suo amore: Lui ci ha amato così gratuitamente. L’amore è Lui!

Torna alla mente la parabola del condono del debito insaldabile ( Mt. 18,21-35 ) o lo splendido testo di Osea 11,1-9; o ancora il “ come” che rintracciamo nell’invocazione del Padre nostro: “rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori” (Mt. 6,12).

Come, il Padre nel suo immenso e incondizionato amore è fedele e ci perdona gratuitamente rimettendo le nostre colpe senza stancarsi mai, anche noi in conseguenza del dono di un amore così grande – come Lui appunto – amiamo e perdoniamo con amore fedele e misericordioso. Come Gesù nel suo immenso e incondizionato amore è fedele alla sua amicizia e ci ama fino al dono della vita, ci chiama amici, così anche noi in conseguenza del dono di un amore così grande – come Lui appunto – ci amiamo come fratelli.

don Mauro

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Avvisi e Calendario di domenica 21 dicembre 2014

NativitaGiottoVI DOMENICA DI AVVENTO

Siamo quasi arrivati a Natale: Betlemme non è solo un luogo geografico, vicino a Gerusalemme, ma è pure la nostra Famiglia, perché lì vuol nascere Gesù! Betlemme è pure la nostra Comunità Parrocchiale:  perché lì è accolto Gesù! Betlemme è pure l’intimo del cuore di ogni credente che si fa di sé la mistica grotta dove Gesù trova accoglienza!

Ho paura di parlare: perché è fortunato Chi ad ogni Natale che viene si ferma a tacere, per contemplare!

Credo sia questo l’atteggiamento più giusto, quello insegnatoci da Maria che vicino al piccolo “  Bambino serbava tutte queste cose nel suo cuore”: si muovono gli angeli, giungono i pastori, arrivano da lontano i magi, ma perché?!? Perché “era giunta la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l’adozione a figli” 

(Galati 4,4).

Il tempo è pieno perché arriva Lui: Gesù! Siamo alle prese col tempo, non quello cronologico, ma quello salvifico: ma cos’è questo tempo che viviamo se non un grande dono di Dio Padre capace di donarci ciò di cui ogni uomo ha più bisogno?

Nacimiento-giotto-scrovegni“ Vi annuncio una grande gioia, oggi per voi è nato il Salvatore”!

Quando mi accosto a questo evento, allargo le braccia quasi per abbracciare questo dono, senza perderne neppure una goccia, ma subito mi accorgo che è un mistero che mi supera, mi coinvolge, mi travolge.

Mi sforzo di moltiplicare i gesti, le parole, i simboli, ma Natale è … oltre!

Mi faccio aiutare da “ un’aquila”, uno che ha indagato il mistero, Giovanni l’evangelista, che all’inizio del suo prologo così contempla: il Verbo si fece carne e venne a mettere la sua tenda in mezzo a noi e noi vedemmo la sua gloria, gloria di Unigenito, pieno di grazia e di verità” (GV. 1,14)

Proviamo a ripetere, da soli, in silenzio, in questi giorni che ci separano al Santo Natale, più volte questa espressione e allora l’oggi di Dio diventa il mio oggi, e ti accorgi che il mistero è sempre nuovo, non invecchia mai per la comprensione di nessuna mente umana.

Oggi per noi è discesa la vera pace, oggi nel mondo intero il cielo si è fatto dolce come il miele, oggi è spuntato per noi il giorno della redenzione nuova, della riconciliazione antica, della felicità eterna”.

Se sei arrivato fin qui a leggermi con calma, trasporto, condivisione, allora ci può essere spazio in te, fuori di te, con te per ogni manifestazione, organizzazione: perché Tu sia messo in discussione e capire, accogliere e vivere così il Santo Natale.

E’ sicuramente il regalo più bello che Gesù vuol farti se sai allargare il cuore che è la vera “ grotta” di cui  Maria ha bisogno per deporre il “il Suo piccolo Gesù”.

Così vorrei vivere con la mia Comunità, i miei preti, le suore, i laici tutti, questo Natale sul quale imploriamo la gioia di Gesù. Nessuno dunque si senta forestiero, estraneo, escluso: per tutti c’è grazia, per ognuno c’è dono, perché Natale è Gesù con te!

Il Santo Natale, assieme agli auguri più vivi, porti a tutti pace, gioia e salute!

Don Mauro

Avvisi e Calendario

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Avvisi e calendario di domenica 14 dicembre 2014

scarpevecchieV DOMENICA DI AVVENTO

Il Signore ci dona il “tempo” per riempirlo di gioia da donare, di impegni da assumere, di responsabilità da svolgere. Ringraziamolo per questo!

La nostra Comunità si può permettere un cumulo di impegni perché tanta gente non sta alla finestra, ma dona con gioia le forze, la genialità creativa, il tempo … e …  anche il denaro.

Rovistando tra le mie carte mi è venuta tra le mani questa storia che volentieri vi trasmetto perché ci aiuta a capire in profondità che cosa significa vivere da cristiani in questo mondo e più in particolare nella nostra Comunità. Eccola:

“ Della parola anche si sa ben poco. Non si sa se maschio o femmina, se giovane o vecchio. Il vocabolario si mostra un poco imbarazzato e dice: ‘anche: particella che aggiunge o accresce ciò che si è affermato’. Ma il vocabolario, si sa, è serio, non và in giro a dire i difetti degli altri e, quindi non dice che anche è una particella vigliacca. Infatti, appena uno vuole nascondersi nel gregge come una pecora, và a cercare questa particella, che si presta compiacente. Allora ci sono quelli che pensano: “ in Parrocchia c’è qualcuno che potrebbe impegnarsi ma non ha voglia. Bene ci sto anch’io “.  “ C’è qualcuno che non perde occasione per criticare e lamentarsi e dire che le cose, se le facesse andrebbero di certo meglio. Bene! Lo dico anch’io”. E ancora: “ alla Domenica tutti vanno a messa: bene, vado anch’io!” “ E se, invece di andare a Messa, me ne sto a casa, tanto la Messa non è importante, lo faccio anch’io!”. Quando poi uno vuole spegnere la speranza e lasciare in solaio la passione e l’entusiasmo, mette anche dappertutto. E non dice: “ stamattina ascoltiamo la Parola di Dio” ma piuttosto: “ anche stamattina ascoltiamo la Parola di Dio, ed è già sicuro che sarà grazia sciupata. Non dice: “ oggi abbiamo un incontro in oratorio”, ma: “ uffa, anche oggi abbiamo un incontro in oratorio”. E’ facile capire che di questo passo ogni originalità è messa fuori legge, perché tutti devono pensare e agire in un determinato modo: “ questa famiglia è felice perché pensa solo a se stessa e non si cura degli altri. Vuoi essere felice? Fai anche tu così, come loro”. E ancora: “ guarda come si presenta bene quella ragazza, curata in ogni particolare. Vuoi fare colpo sugli altri? Cura la tua esteriorità anche tu e non preoccuparti del resto”. Il dominio di anche sembrò definitivo quel triste pomeriggio di venerdì in cui morì Gesù. Anche Lui! Alla fin fine era anche Lui come tutti: la morte dimostrò che non esistono eccezioni e che bisognava rassegnarsi. Sappiamo invece che proprio lì cominciava la sconfitta di anche: perché del tutto fuori serie, Gesù sconfisse ogni scontata, supponente previsione. Così l’umanità ricevette di nuovo la speranza, la passione l’entusiasmo e l’originalità. E infatti comincia da lì, dalla Resurrezione, ogni vocazione cristiana: tutti abbiamo un compito in questo mondo che siamo chiamati a realizzare. Poteva il nostro anche rassegnarsi?

Per non scomparire senza lasciare traccia trovò la soluzione di mettersi con il . Ne venne fuori anche se che è la formula più rivoluzionaria, più generosa, più eroica. La usano i martiri: “ anche se dovessi pagare di persona, non rinnegherò il mio Signore!”. La usano gli apostoli: anche se in quella terra nessuno ha il coraggio di andare, ci vado io!” La usano i campioni della carità: “ anche se nessuno vuol curare i lebbrosi, vuol accogliere i matti, i poveri, li accoglierò io!”. Ma la usano anche i cristiani veri, quelli che seguono sul serio il Signore: “ anche se tanti non si impegnano nella comunità io do una mano! “. Una rottura con il vecchio modo di pensare e di agire, diventa necessaria per non morire di noia e di tristezza: non è cercare la stranezza, ma essere fedeli alla vocazione che Dio ha pensato per noi: essere per gli altri, fare della nostra vita un dono! Anche e se vanno sempre insieme nel regno di Dio: e chi li trova è fortunato. Stai attento perché potrebbe passarti vicino: “ anche se essere cristiani sembra essere fuori moda io mi metto in cammino!”.

Buona riflessione a tutti.

don Mauro

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Avventure di un seme

Pubblicazione del gruppo Mariano 2013-2014 di Madonna in Campagna - Gallarate

 

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Avvisi e calendario di domenica 7 dicembre 2014

gabrieleIV DOMENICA DI AVVENTO

E’ indubbio che le prime comunità cristiane - nonostante le molte emergenze sociali e di ogni genere presenti nel mondo in cui vivevano – hanno concentrato il loro sforzo missionario nell’annuncio di Gesù Cristo. Non una dottrina da trasmettere, ma la narrazione di Gesù di Nazareth; non hanno parlato anzitutto di se stesse, ma di Gesù Cristo. E proprio concentrandosi su Gesù Cristo quelle comunità hanno trovato la ragione e il criterio per denunciare le molte idolatrie del loro mondo. E attenti, non vi si condanna il mondo perché non cristiano, ma perché non umano. E’ come dire, proprio annunziando Gesù Cristo si proclama che Dio ama l’uomo, ogni uomo, senza differenze. Non anzitutto ciò che l’uomo deve fare per Dio, ma ciò che Dio fa per l’uomo; non anzitutto l’uomo che muore per Dio, ma il Figlio di Dio che muore per l’uomo. Questo capovolgimento che costituisce la novità essenziale del Vangelo è veramente rivoluzionaria e suggerisce anche un altro atteggiamento: non l’efficienza al primo posto, ma la condivisione.

E’ sempre utile interrogarsi sui motivi che spingevano i primi cristiani ad essere annunciatori: la ragione più evidente era il loro desiderio di portare a conoscenza di tutti una notizia che aveva cambiato la loro vita, l’aveva capovolta. Ecco allora che la prima ragione della missione è proclamare la “Signoria” di Cristo in tutto il mondo, il desiderio di far conoscere il Cristo. Il messaggio evangelico è considerato liberazione, salvezza, pienezza di umanità. Conoscere Cristo e non conoscerlo non è la stessa cosa. Di questo Noi ne siamo convinti? Luca parlando della Chiesa di Gerusalemme, ci dice che l’aspetto più evidenziato era la fraternità: una fraternità concreta, un vero aiuto verso i bisognosi, una condivisione di beni perché fratelli, figli amati dallo stesso Padre (Atti 2,42-48; 4,32-35 ). E anche una seconda nota non è di scarsa importanza ci ricorda Paolo: chi entrava nella comunità non incontrava un “circolo” di uomini colti, filosofi e sapienti, ma gente di nessun conto sul piano sociale, gente umile (1Corinti 1,26-29). E’ poi anche di qualche interesse notare che lo schema della missione nelle comunità primitive non comprendeva solo l’invio e la partenza, ma anche il ritorno e l’accoglienza dei missionari. I dodici, inviati in missione nei villaggi della Palestina, partono, ritornano e raccontano (Lc. 6,30).  La missione non converte solo il mondo, ma anche la comunità di Cristo. Infine va anche detto che le comunità primitive erano missionarie e creavano nuove comunità, ma non ne facevano delle fotocopie delle loro. Tutte le comunità sono unite nella fede, tutte sono cristiane, e lo si vede; ma le comunità sono anche diverse fra loro. Ci troviamo di fronte a comunità che accostavano, esprimevano e vivevano in modo diverso il medesimo mistero di Gesù.

 Chiediamoci: e le nostre comunità cristiane come sono?  Sono comunità missionarie, aperte, che annunziano Gesù Cristo? Sono comunità che sanno condividere, accogliere, amare?

Sono comunità che coltivano il desiderio di portare a tutti la “ bella notizia” ?

Carissimi, lasciamoci interpellare insieme, può essere che ci accorgiamo ci sia una conversione da operare. Accettate questa preghiera e preghiamola insieme:

Signore Gesù questa comunità è un dono tuo e del Padre: grazie per averla donata a me e a noi. A volte la vedo prostrata, divisa, sfiancata da gelosie, discordie, depressioni e solitudini. A volte sembra che ciò che è spezzato resti spezzato: le ferite anziché guarire si fanno più profonde, i silenzi si allungano anziché tramutarsi in pacificazione, gli sguardi si evitano invece di ricercarsi: Signore Gesù, prendi il cuore della mia comunità, con le sue spine e le ferite di ogni tipo. Prendi questo cuore unico che batte tra queste mura di pietra e investilo della tua viva fiamma. Che ne scaturisca un'unica linfa. Signore Gesù non guardare ai peccati di questa comunità, alle ferite di ieri e di oggi e alla fede che ha guidato fino ad oggi ciascuno dei suoi membri. Impasta questo unico cuore come un pane: cuocilo, rendilo buono e nutriente per quanti vivono con noi e ci avvicinano. Manda il tuo Spirito su questa comunità perché diventi segno del tuo perdono e della tua misericordia. Sii presente in questa comunità come il permanente, come il braciere che mai si spegne. E il tuo Spirito ci guarisca, ci doni la pace e ci conceda di formare un cuore solo e un anima sola.                           

don Mauro

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Incontro del 28 novembre 2014

Di seguito il numero del Periodico parrocchiale INCONTRO n° 4 - dicembre 2014

201404Incontro

Scuola della Parola – Decanato di Gallarate – 04 dicembre 2014

letturabibbiaPreghiere dei Fedeli

Signore Gesù, con amore ti ringraziamo, perché ci fai sperimentare ogni giorno la nostra coscienza. In questo tempo dell’Avvento tu ci spingi ad amare con fraternità tutte le persone, il tuo Spirito che è in noi ci fa perdonare e ci rende solidali con ogni sofferenza. Grazie Signore Gesù. Per questo ti preghiamo.

Signore, non farmi vivere nel rimpianto. Donami la capacità di riconoscerti in ogni presenza che mi passa accanto, così che pure io possa raccontare a tutta la mia comunità: ho visto il Signore. Amen

Aiutaci Signore a non lasciarci trattenere dalle nostre difficoltà, ma ad andare anche noi con la tua forza. Ti preghiamo.

Ho visto il Signore nel profondo del mio cuore
Ho visto il Signore lì dove c’è la luce vera
Ho visto il Signore quando ho assaporato la gioia autentica
Ho visto il Signore quando ha scelto me, mi ha chiamato
Ho visto il Signore: e non vidi più niente altro

O Signore aiutami ad accogliere e comprendere la tua parola, luce del cammino, attendo con speranza. Ti prego Signore Gesù

La conversione è in atto ogni giorno di fronte alla scelta di operare per il bene dell’altro rinunciando a pensare solo a me stessa.

Fa che io possa riconoscerti Gesù. Quando mi chiamerai con la voce del povero, del bisognoso, del prossimo.

Buon Gesù, fa che tutti credano in Te.

Signore fa che il mio cuore sia sempre in ricerca, anche quando sono triste. Preghiamo.

Signore aiutami a capire.

Signore converti i nostri cuori duri, trasforma la nostra incredulità in stupore, per annunciare che tu vieni sempre in mezzo a noi, per dare la tua vita per la nostra salvezza. Ti preghiamo.

Ti ringrazio Gesù per aver reso il mio incontro personale con te una grande espressione d’amore nei confronti del mio prossimo. Ogni momento della mia vita.

Io in questo periodo mi sento arida, mi sento vuota. Aiutami Gesù e apri di nuovo il mio cuore.

Signore Gesù, l’incontro con Te ci apra alla testimonianza. Per questo ti preghiamo.

Signore aiuta i nostri ragazzi e giovani ad andare contro corrente con le mode di oggi e fidarsi di Gesù nelle scelte della vita.

Scuola della Parola – Decanato di Gallarate – 30 ottobre 2014

madre-teresaPreghiere dei Fedeli

Mi lascio scrutare da te Signore. Cambia il mio cuore, rendilo capace di amore. Soffia il tuo spirito, accendi in me il fuoco del Tuo amore. Spalanca il mio cuore e donami il coraggio di uscire da me e aprirmi ai miei fratelli; tutti, nessuno escluso!

Grazie, o Signore, perché ogni giorno mi fai scoprire le tue novità. Aiutami ad accettarle tutte, anche quelle difficili, le fatiche quotidiane, la croce quotidiana.

Signore donami il tuo Spirito perché possa uscire dalla presunzione della mia sicurezza e possa convertire il mio cuore a testimoniare il tuo Regno.

Signore Gesù infrangi tutte le mie certezze affinchè possa ricominciare dalla tua croce per farla diventare anche mia. Per questo ti prego.

Signore Gesù aiutami ad accogliere il dono della tua Parola per la mia crescita. Grazie Signore Gesù.

Caro Gesù stiamo vivendo un momento difficile nel nostro tempo: valore della famiglia, difficoltà di lavoro, rapporti umani… Aiutaci a rinascere, a vivere nella certezza del tuo amore, a confidare solo in te che non abbandoni l’uomo che tu hai amato “da lontano”.

Signore Gesù, apri i nostri cuori da poter testimoniare l’amore che tu hai per noi. Ti chiediamo perdono della nostra poca fede, manda il tuo Spirito su di noi da poter proclamare la verità che ci fa liberi. Grazie Signore Gesù. Per questo ti preghiamo.

O Signore, Madre Teresa diceva: “sono una matita nelle mani di Dio”. Aiutami a comprendere cosa tu mi chiedi nelle situazioni anche le più sofferte della mia vita: anch’io ti chiedo di abbandonarmi totalmente a Te.

Signore salvaci dall’arroganza di sapere già tutto.

Signore Gesù aiutami ad accogliere ciò che da Te mi viene offerto come dono e rendimi capace di scegliere il cambiamento. Per questo ti prego.

Signore fa che io possa rinascere nella luce per vivere da cristiano autentico e accogliere sempre la Tua Parola.

Trasforma il mio cuore secondo il tuo, perché mi lasci da te guidare alla verità e all’Amore. Permettimi di vedere, di ascoltare e mettere in pratica la Tua Parola con umiltà e sincero abbandono. Dammi la vera fede che non si basi solo sui segni ma sulla Tua Parola.

Signore aiutami a comprendere, ascoltare la Tua Parola, lasciandomi plasmare dalle Tue mani, come il vasaio serviti di me. Per questo ti prego.

Grazie Signore Gesù di essere venuto al mondo per salvarci.

Signore posso dire che veramente in molte occasioni mi sei stato vicino, mi sono trovato immerso nei bisogni altrui, proprio per la fiducia che riponevano in me. Ti prego tienimi sempre per mano.

Avvisi e calendario di domenica 30 novembre 2014

Isaiah-MichelangeloIII DOMENICA DI AVVENTO

Vorrei ancora dire una parola, un augurio, riguardante questo periodo forte e incisivo del’Avvento (siamo alla terza settimana, ormai a metà del cammino).

Tempo dell’attesa, perché è tempo di speranza!

L’ attesa è la trama stessa della vita. Essa la sottende di forza e di debolezza. E’ di volta in volta il suo fremito ed il suo trampolino di lancio, la sua memoria e il fremito del suo cuore”

 (F.Debuyst)

L’attesa ti fa sempre giovane: anziano è colui che non attende più nulla dagli altri né da sé; è uno spento cioè un morto dentro. Invece il credente viene sempre guidato dalla speranza nell’attesa di qualcuno che viene ad appagare desideri, le aspirazioni e le sue tensioni più forti in ordine al pensare, al decidere, all’amare.

Ma io cosa attendo? Meglio, chi attendo? In avvento trovo tre persone che mi guidano all’incontro con Gesù:

Quali dunque gli atteggiamenti che la Chiesa raccomanda nella celebrazione feriale e festiva?

Li accenno brevemente:

Quante proposte religiose, culturali, educative vengono fatte dalla parrocchia per prepararci bene al Santo Natale: non lasciamole cadere nel vuoto, nell’aridità del nostro spirito. Facciamo nostro l’invito di papa Francesco: “ non lasciatevi rubare la speranza e il sogno di cambiare il mondo con il Vangelo, con il lievito del Vangelo, cominciando dalle periferie umane ed esistenziali”.

Sì, la gioia del Vangelo vinca il pessimismo! Buon cammino, coraggio!!

 don Mauro

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20141130AvvisiECalendario

Avvisi e calendario di domenica 23 novembre 2014

sangiovanniII DOMENICA DI AVVENTO

Lo abbiamo iniziato, il nostro  Avvento, tempo dell’attesa  e della speranza:  è la tua venuta, o Cristo che vogliamo rivivere, preparandoci più profondamente nella fede e nell’amore. Chissà se siamo ancora capaci di aspettare veramente qualcosa dalla vita, qualcosa di significativo, di bello, di luminoso?

I cristiani sanno che il futuro sta dalla loro parte perché Gesù deve ancora manifestarsi in tutta la sua pienezza. E noi vedremo il tuo volto.

L’Avvento è il tempo in cui la Chiesa manifesta i suoi più grandi desideri; sa che ha bisogno di una salvezza, che va oltre le stanchezze quotidiane; sa che ha bisogno di luce perché possiamo uscire dalle nostre confusioni; sa che ha bisogno di silenzio e preghiera perché solo così riesce ad ascoltare la voce del Signore.

In queste settimane che ci preparano all’Avvento e al Natale, a proposito: - siamo partiti, o siamo ancora ai blocchi di partenza?- Ci viene chiesto di far nascere nel cuore i desideri più nobili dell’uomo, quelli che superano la pigrizia della mente e del corpo e ci avvicinano più coscientemente all’ascolto della Parola di Dio.

Ci avviciniamo al mistero di Dio, che in Gesù ci viene incontro e ci vuole bene.

Gesù ci accompagna nella vita e non ci abbandona mai. Il mistero di Dio si fa vicino e mostra la strada del nostro compimento. La benedizione del Signore possa entrare nelle nostre case e nelle nostre pene, ci dia consolazione e pentimento, fortezza e pace. Oggi esiste tanta solitudine accanto a noi. L’Avvento sarà il tempo di un’accoglienza sincera in cui tutto cerca di aprirsi, in cui tutto vuole dilatarsi nei nostri cuori troppo stretti, al fine di ricevere la grandezza infinita del Dio che vive in noi. In un nuovo rapporto con Dio, sta, innanzitutto, la nostra speranza.

Eccomi ad offrirvi piccole proposte personali o familiari perché questo periodo sia caratterizzato dalla “gioia”: Avvento è lieta attesa, il tempo è breve, passa presto e Gesù a Natale arriva.

Allora Natale sarà l’incontro del nostro vuoto, ricolmato dalla presenza di Gesù che infonde ancora speranza per un’umanità più unita e pacificata.

don Mauro

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Lectio Divina per Adulti 2014 - 2015

nicodemo

Carissimi,

come sapete, ogni anno in Avvento, l’Azione Cattolica decanale propone una giornata di spiritualità aperta a tutti e non solo ai Soci di AC.

Quest’anno il ritiro si svolgerà all’Oratorio di Arnate, mentre nel pomeriggio ci sarà l’Adorazione Eucaristica nel Santuario di Madonna in Campagna.

Da diversi anni, la meditazione del mattino è tenuta da don LUCA CIOTTI, Assistente diocesano di AC.

Se possibile, non manchiamo a questo appuntamento per la nostra anima!


 

TUTTI SI SENTANO INVITATI!
23 ottobre ore 21.00 Serata di presentazione della Lectio Divina
Nella cripta della Chiesa di Masnago, in via Fancesco Petracchi.

In seguito, la Lectio sarà guidata dal Prevosto don IVANO VALAGUSSA.
Presso il Santuario di Madonna in Campagna - Gallarate
alle ore 21.00

30 ottobre: NICODEMO (Giovanni 3, 1-21)
4 dicembre: MARIA DI MÀGDALA (Giovanni 20, 1-18)
8 gennaio: TOMMASO (Giovanni 20, 19-29)
5 febbraio: I SETTE DISCEPOLI RITORNATI PESCATORI (Giovanni 21, 1-14)
5 marzo: PIETRO (Giovanni 21, 15-23)

L’Azione Cattolica ambrosiana propone agli adulti la celebrazione della lectio divina a livello decanale, su alcune figure del Vangelo di Giovanni: Nicodemo, Maria di Màgdala, Tommaso, i sette discepoli ritornati pescatori e Pietro.
La loro esperienza mostra che l’incontro con il Signore non è mai strumentale, non genera chiusura o «possesso»; semmai è coinvolgente, inquieta, interpella, chiama… in una parola, fa rinascere di nuovo, dall’alto.
Attraverso il metodo della lectio anche noi vogliamo metterci in ascolto del Signore, lasciando che la sua Parola ci «muova», provocandoci a uscire da noi stessi, ma per ritrovarci, riconoscendo il senso della nostra vita nell’essere chiamati ad una comunione che è per sempre.

Locandina Lectio 2014-2015

Avvisi e calendario di domenica 16 novembre 2014

annuncioamariaI DOMENICA DI AVVENTO

Carissimi parrocchiani,

mi sento di augurarvi ”buon anno nel Signore!” Per la nostra Chiesa milanese comincia infatti il nuovo anno di grazia 2024-2015. Inizia infatti oggi, Domenica 16 Novembre, per noi ambrosiani, il periodo di 6 settimane chiamato “ Avvento”.

mele1Come dice il nome stesso esso ci prepara alla celebrazione del Santo Natale. Noi, impegnati nella festa patronale della “Rama di Pomm”, potremmo correre il pericolo di vivere in sordina questo evento fondamentale per la vita di ogni cristiano.

Le Norme Liturgiche parlano chiaro: “ il tempo di Avvento ha una duplice caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini e contemporaneamente è il tempo in cui attraverso tale ricordo, lo Spirito viene guidato dall’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi”.

Questi due aspetti sono sempre stati ricordati lungo i secoli: sguardo  al futuro (venuta finale) sguardo all’immediato ( il prossimo Natale 2014), il primo che io vivo in questa “nuova Famiglia”!

E’ il Signore,  l’oggetto della nostra attesa: a Lui dobbiamo andare incontro, con la parola, con i gesti concreti, con la speranza viva che la storia umana dovrà fare i conti con Lui, sperando siano conti positivi perché tutti noi “siamo stati redenti dal Suo Sangue prezioso”.

Mi sono chiesto: quali atteggiamenti fondamentali suggerire ai componenti della “ mia nuova Famiglia  nella quale ho incominciato a muovere i primi passi? Ve ne voglio consegnare tre. Li consegno a tutti, piccoli e grandi, adolescenti e giovani, adulti e anziani.

come devo disciplinare il mio essere cristiano in questo tempo della mia vita? Che cosa è più importante per me, per essere fedele alla mia vocazione e per essere un vero testimone del vangelo? Cosa, responsabilmente, mi sento di dare per contribuire alla missione della Chiesa?

Tutto questo è bene che non lo si compia da soli. Devi avere una persona di riferimento di grande fiducia: una guida spirituale. La direzione spirituale è importantissima per il nostro cammino di fede. Il direttore spirituale, conoscendoti bene, è in grado di stimolare e sostenere, di correggerti, di indirizzarti e incoraggiarti. Soprattutto è in grado di farti vedere meglio e con più oggettività la strada sulla quale sei incamminato.

Buon Avvento! Lo auguro a me e a ciascuno di voi.

Don Mauro

Avvisi e Calendario

20141116AvvisiECalendario